L'Occidente sbaglia a non prendere sul serio la minaccia nucleare iraniana Ma Israele è pronto a difendersi anche da solo. L'analisi di Raphael Israeli riportata da Giulio Meotti
Testata: Il Foglio Data: 24 febbraio 2012 Pagina: 2 Autore: Giulio Meotti Titolo: «L’atomica iraniana come operazione religiosa dei Filistei di Teheran»
Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 24/02/2012, a pag. 2, l'articolo di Giulio Meotti dal titolo "L’atomica iraniana come operazione religiosa dei Filistei di Teheran".
Giulio Meotti a destra, Raphael Israeli
Roma. L’ultima missione in Iran dell’Agenzia per l’energia atomica dell’Onu è stata una delle più fallimentari che si ricordino. Gli ispettori se ne sono andati dopo appena un giorno, quando gli iraniani hanno impedito loro di visitare il sito atomico di Parchin, dove il regime produce energia nucleare a scopi militari. Marcia dunque spedito il regime degli ayatollah verso la bomba nucleare, indifferente ai venti di guerra con Israele e Stati Uniti. “L’Iran di Mahmoud Ahmadinejad vuole creare una grande mezzaluna sciita che va dal Libano all’Iran passando per l’Iraq, la bomba atomica è necessaria”, dice al Foglio il professor Raphael Israeli, docente di Storia dell’islam all’Università ebraica di Gerusalemme e considerato fra i massimi orientalisti nello stato ebraico. Israeli ha scritto la biografia del presidente egiziano Anwar al Sadat, libri sui kamikaze islamici e Khomeini. “Durante la Guerra fredda le due superpotenze, America e Russia, avevano il potere di distruggersi a vicenda, si parlava di ‘equilibrio del terrore’. Washington e Mosca sapevano che chi avesse lanciato il primo ordigno atomico non avrebbe avuto scampo, sarebbe stato a sua volta distrutto. Ecco, questo equilibrio non è applicabile all’Iran”. Secondo Haaretz, Israeli assieme al professor Bernard Lewis di Princeton ha avuto una forte influenza su come il primo ministro Benjamin Netanyahu guarda alla questione iraniana. “Dopo la rivoluzione khomeinista, ma soprattutto dopo l’elezione di Ahmadinejad, il regime ha mostrato la sua follia ideologica con la teoria dell’imam nascosto. Il regime vive un’escatologia messianica, secondo cui quando tornerà il messia sulla terra arriveranno anche la verità e la giustizia. Ahmadinejad già da sindaco di Teheran lavorò per la venuta accelerata dell’imam. Per il regime il nucleare è una operazione strategica e religiosa, di cui Ahmadinejad ha parlato anche dal podio dell’Assemblea generale dell’Onu. Questa escatologia prevede una cosiddetta ‘tribolazione’, un evento catastrofico, una distruzione che prepara il ritorno dell’imam. L’Iran predica questo culto folle e violento. Per questo Israele non accetterà mai che gli iraniani si dotino della bomba atomica. Mai”. Secondo Israeli, l’occidente è colpevole di appeasement. “L’islam non è mai stato tenero con l’ebraismo fin dai tempi di Maometto, ma adesso è sul punto di acquisire un ordigno nucleare. Il fanatismo dell’imamato porta il regime a ignorare le conseguenze delle proprie azioni. Come Hitler, Ahmadinejad promette di estinguere il popolo ebraico persino al prezzo della distruzione mondiale. Ricorda il versetto biblico di Sansone: ‘Che io muoia insieme a tutti i Filistei’. Durante la guerra con l’Iraq, Khomeini disse che la sopravvivenza dei propri soldati era irrilevante, perché stavano combattendo per Allah. L’occidente ignora questa carica millenaristica e cerca di ammansire il regime con l’appeasement. E’ lo stesso atteggiamento che l’Europa tenne con la Cecoslovacchia e Hitler. E vuole di nuovo sacrificare Israele”. A chi gli dice che l’Iran non lancerebbe mai una bomba atomica su Tel Aviv, Israeli risponde così: “Parlerebbero diversamente se gli iraniani minacciassero di incenerire Parigi o Londra. Se non sarà aiutato, Israele agirà da solo contro l’Iran. Questa non è una battaglia fra una fede e l’altra, o fra diverse civiltà, ma fra la civiltà e la barbarie, fra coloro che santificano la vita e coloro che glorificano la morte. La Repubblica islamica vuole abolire il mondo secolare ‘satanico’ e soppiantarlo con un sistema islamico. L’atomo è parte di questo credo rivoluzionario. I mullah fanno sul serio. Per questo consentire a un regime teocratico che sogna una guerra religiosa di acquisire armi atomiche è una minaccia all’umanità. In nome della rivoluzione, Ahmadinejad cerca la grandeur iraniana attraverso la nuclearizzazione, la diffusione dell’antisemitismo e della negazione dell’Olocausto. Ahmadinejad è persuaso che il senso di colpa occidentale per l’Olocausto abbia portato alla creazione d’Israele, quindi la sua negazione porterà alla inevitabile distruzione dello stato ebraico”. La fine d’Israele non è soltanto uno strumento politico o il mezzo per espandere la rivoluzione: “E’ un imperativo. Ahmadinejad sa che durante la Seconda guerra mondiale il mondo non mosse un dito per noi. Ma adesso saremo noi a non commettere lo stesso errore”.
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