Riprendiamo dal sito internet della compagnia petrolifera Eni un riassunto sull'Egitto e la sua storia (http://www.eni.com/it_IT/abitare-mondo/pages2/egitto-over-cultura.shtml).
La pagina sembra costruita apposta per non far comprendere nulla sull'Egitto. Un riassunto del riassunto scritto in maniera approssimativa che dà pochissime informazioni e, per di più, incomplete.
Nessun cenno alla situazione attuale, con la caduta di Mubarak avvenuta un anno fa e la salita dei Fratelli Musulmani al potere.
Israele, ovviamente, in questo minestrone senza capo nè coda, viene descritto due volte e a torto come invasore. Nel '56 partecipò insieme a Francia e Gran Bretagna all'attacco per liberare la navigazione nel Canale di Suez, quindi nessuna invasione. Nel '67, un giorno prima dell'attacco annunciato dagli stati arabi, Israele attaccò la flotta aerea di Egitto e Giordania distruggendole entrambe. Quindi niente invasione.
Invitiamo i lettori di IC a scrivere all' Eni per protestare contro la disinformazione contenuta nella pagina
http://www.eni.com/portal/tools/processContatti.do?locale=it_IT&menu2=postaLi
Ecco il pezzo:
Storia
La ricchezza naturale dell’Egitto, dovuta al fertile bacino del Nilo, e la posizione protetta dal deserto permisero il fiorire di una delle più antiche e grandiose civilizzazioni del pianeta. Fin dal 3200 a. C. fu presente in Egitto un regno unificato. Una serie di dinastie dominarono il paese per i tre millenni successivi. Nel 341 a. C. l’Egitto fu conquistato dai Persiani e successivamente dai Greci, dai Romani e Bizantini. Nel VII secolo gli Arabi introdussero l’Islam e la lingua araba. Gli Arabi governarono il paese nei sei secoli successivi. Nel 1250 la casta militare dei Mamelucchi prese il controllo dei territori e continuarono a governare il paese anche dopo la conquista da parte degli Ottomani (1517). Con il completamento del Canale di Suez (1869) l’Egitto divenne un importante snodo dei traffici tra oriente e occidente.
La gigantesca opera di canalizzazione tuttavia causò un forte indebitamento estero, che permise ai britannici di instaurare un protettorato sul governo egiziano (1882). La dominazione ottomana continuò, tuttavia, formalmente fino al 1914. L’indipendenza parziale dalla Gran Bretagna fu raggiunta nel 1922. Solo trent’anni dopo (11 settembre 1952) un gruppo di ufficiali guidati da Gamal Abdel Nasser rovesciò la monarchia regnante sostenuta dal governo inglese ed istituì una Repubblica di tipo socialista. Nasser, leader carismatico, avviò una serie di riforme e un processo di nazionalizzazione dell’economia egiziana che fu definito “socialismo arabo”. Nel 1956 nazionalizzò il canale di Suez, seguì un’invasione del paese da parte di Francia, Regno Unito e Israele, risolta da un intervento americano.
Nel 1967 l’Egitto subì l’invasione della penisola del Sinai da parte di Israele. Nasser rappresentò un punto di riferimento politico per tutto il mondo arabo fino alla sua morte (1970). Nel 1971 fu eletto alla Presidenza egiziana Anwar Al Sadat. Dopo la sconfitta militare subita dall’Egitto (1973), Sadat avviò negoziati di pace con Israele. Vennero firmati gli accordi di Camp David, frutto della mediazione americana. L’Egitto fu conseguentemente il primo paese arabo a riconoscere lo Stato di Israele. Seguì il ritiro di Israele dal Sinai (1982). Sul fronte interno Sadat introdusse maggiore libertà politica ed economica, incentivando gli investimenti dall’estero. Nel 1981 Sadat fu assassinato da estremisti islamici. L’allora Vice Presidente Hosni Mubarak fu eletto Presidente, successivamente riconfermato per quattro mandati di sei anni. Dal 1967 in Egitto è stata impostata la legge d’emergenza - che estende i poteri della polizia e limita i diritti costituzionali. La legge è stata reimposta dopo l’assassinio di Sadat, con rinnovo ogni tre anni. È ancora in vigore.
Lingua
L’arabo è la lingua ufficiale, l’inglese e il francese sono lingue piuttosto diffuse fra la popolazione scolarizzata.
Religione
La religione dominante è l’islamismo (in gran parte di rito sunnita), con circa 71 milioni di praticanti, nel paese esiste anche una nutrita comunità copta (circa 10 milioni).