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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
21.02.2012 Gli abitanti di Gerusalemme non sono coloni e non hanno nulla a che vedere con gli estremisti
ma Battistini li confonde nel suo articolo, perchè?

Testata: Corriere della Sera
Data: 21 febbraio 2012
Pagina: 21
Autore: Francesco Battistini
Titolo: «Profanate due chiese, sospetti sui coloni»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 21/02/2012, a pag. 21, l'articolo di Francesco Battistini dal titolo " Profanate due chiese, sospetti sui coloni".


Gerusalemme

Il titolo del pezzo è scorretto. Gli autori degli atti vandalici non sono coloni, ma estremisti, fanatici, che, come scrive Battistini nel pezzo, sono isolati ed etichettati da Reuven Rivlin come "Terroristi ebrei". Non si tratta di coloni, non ci sono coloni a Gerusalemme, dato che essa è la capitale di israele.
Anche Battistini definisce questi estremisti come coloni ("
nei grandi e piccoli tormenti dei cristiani in Medio Oriente, un filone poco noto riguarda i coloni israeliani. E le gesta del loro braccio semiarmato "), commettendo un grossolano errore. 
Ecco il pezzo:

GERUSALEMME — «Vi crocifiggeremo». Stavolta gli islamici non c'entrano: nei grandi e piccoli tormenti dei cristiani in Medio Oriente, un filone poco noto riguarda i coloni israeliani. E le gesta del loro braccio semiarmato che si chiama «Il prezzo del biglietto», nel senso del salatissimo pedaggio che dovrebbero pagare tutti i non ebrei che vivono qui. Questi esaltati finora se l'erano presa soprattutto con gli arabi, devastandone tombe e moschee. O con l'esercito israeliano, reo di proteggere i diritti di tutti. Da qualche settimana, tocca ai cristiani: il 7 febbraio, gli insulti spray sul muro e sulle auto del millenario monastero greco della Croce di Gerusalemme; poi lo stesso trattamento riservato alla scuola «Mano nella mano», che osa far studiare insieme ebrei, cristiani e musulmani; domenica notte, i graffiti «morte al cristianesimo» e gli insulti a Gesù e alla Madonna sulla chiesa dei battisti gerosolimitani, la stessa che qualche anno fa venne misteriosamente incendiata. Il pastore protestante, Shad Knight, è scioccato: «Chi fa queste cose, sa cosa fa. E sa usare le parole che più ci feriscono».
I vandali sono quattro gatti, dice il portavoce della polizia Micky Rosenfeld. Isolati: l'88% degli israeliani, per un sondaggio, li vorrebbe in galera. Gatti che graffitano e graffiano, però. E si agitano in questi giorni, mentre Israele e Vaticano si preparano a siglare uno storico accordo sulla proprietà del Cenacolo.
«Terroristi ebrei», li ha etichettati Reuven Rivlin, il presidente della Knesset che pure simpatizza per i coloni. Chi sono? Ragazzini, molte donne. Armati e protetti dalla rete dei settler più fanatici, che ne paga gli avvocati e ne assiste le famiglie. Tollerati a lungo, un loro eroe è quel Yaakov Teitel immigrato dagli Usa che faceva l'informatore della polizia e nel 2009 fu arrestato per le uccisioni di taxisti arabi, gli agguati a gay, pacifisti e ebrei convertiti al cristianesimo. Folli e violenti a parte, è un fatto che Gerusalemme non si mostri sempre amichevole coi cristiani. I francescani della Custodia di Terrasanta non drammatizzano, ma sanno che qualche pedaggio si paga: «La prima cosa che diciamo a un confratello quando arriva qui? "Non impressionarti se per strada, ogni tanto, ti sputano". Coi fanatici, succede. Il dialogo è difficilissimo. Per loro, noi siamo solo pagani».

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