Riduci       Ingrandisci
Clicca qui per stampare

 
Manfred Gerstenfeld
Israele, ebrei & il mondo
<< torna all'indice della rubrica
La potente lobby saudita negli Usa 20/02/2012

La potente lobby saudita negli Usa 
Manfred Gerstenfeld intervista Mitchell Bard

 
Manfred Gerstenfeld

“ I nemici di Israele hanno sempre sostenuto che in America esiste una potente lobby israeliana che agisce contro gli interessi americani. In realtà, la lobby israeliana riflette i punti di vista di cittadini americani, mentre la semi sconosciuta lobby araba lavora dietro le quinte per minare interessi, valori e sicurezza americani.

“ La lobby araba è composta da vari elementi. Vi sono i diplomatici dei 21 paesi arabi più altri di paesi islamici non-arabi. Vi sono poi uomini d’affari americani che lavorano nel campo della difesa con rapporti commerciali con Stati arabi e interessi in Medio Oriente, un certo numero di Ong che si occupano di diritti umani, e per finire le Nazioni Unite. Vanno aggiunti numerosi intellettuali, appartenenti a vari centri studi sul Medio oriente, giornalisti, alcune chiese evangeliche cristiane, e,ovviamente, americani di origine araba e musulmana. Ma la lobby più potente è l’Arabia Saudita.

Mitchell G.Bard è direttore dell’ AICE ( American Israeli Cooperative Enterprise), una organizzazione non profit. E’ anche direttore della ‘ Jewish Virtual Library’, l’enciclopedia online più completa sulla storia e cultura ebraica. Ha pubblicato più di venti libri, l’ultimo è “ The Arab Lobby”.

Bard osserva “ Le lobby arabe non hanno sostegni di base rilevanti. Agiscono in modi differenti da AIPAC, la più importante organizzazione che difende gli interessi israeliani. L’interesse principale della lobby saudita è quello di assicurare la continuità del potere della famiglia reale, per cui, anche se si occupano superficialmente dei palestinesi, l’obiettivo principale è la sopravvivenza della dinastia dei Saud.

“ Le loro risorse economiche sono illimitate, che usano per finanziare leader influenti. Come disse una volta l’ex ambasciatore saudita negli Usa, il principe Bandar, i sauditi sono famosi per come curano i loro amici, “sareste sorpresi da quanti amici abbiamo in posti di rilievo”

Ex membri degli uffici governativi insegnano ai sauditi come intervenire nella politica americana, usando la loro precedente esperienza di lavoro per favorire i sauditi nei loro contatti. Spesso i media pubblicano i loro commenti sulle questioni mediorientali qualificandoli  quali“esperti indipendenti”, in questo modo riescono a fare propaganda per il regime saudita.

“ Molti analisti politici americani ritengono che gli Usa dipendono dall’Arabia Saudita per via della sua gestione del mercato mondiale del petrolio. Da qui si è formata fra i due stati una relazione subordinata. I sauditi vendono il petrolio agli Usa in cambio della protezione americana del loro regime. I sauditi agiscono come gli spacciatori di droga, e gli Usa sono paragonabili a dei drogati, dove la droga si chiama petrolio. Il prezzo è tenuto appositamente alto per garantire elevati profitti, ma sufficientemente basso da escludere la ricerca di fonti energetiche alternative.

 “ Clark Clifford, che era stato consigliere politico di Truman, riteneva che gli Stati Uniti non dovessero cedere al ricatto saudita. Nel 1948 dichiarò: “ Gli stati arabi vivono grazie alle royalties del petrolio, altrimenti andrebbero in fallimento. Il loro bisogno degli Usa è più grande di quanto sia il nostro di loro”.

“ Attraverso le relazioni Usa-Arabia saudita, i presidenti americani erano in una posizione privilegiata per ottenere il sostegno saudita in cambio della sicurezza garantita alla famiglia reale, ma non lo fecero. Anche dopo aver salvato la monarchia durante la prima guerra in Iraq nel 1991, il Presidente Bush non richiese ai sauditi alcun sostegno per promuovere la pace tra palestinesi e israeliani.

 “ Oltre a danneggiare gli interessi americani alla pace, hanno anche minato l’immagine del valori americani, con la protezione di uno dei paesi più repressivi al mondo, che discrimina donne, ebrei, cristiani e persino la propria minoranza musulmana sciita.

 “ I sauditi non hanno nemmeno aiutato il Presidente Barak Obama nella sua azione pacifista, escludendo ogni possibile intervento per quanto riguarda Israele, come Obama aveva richiesto. Eppure Obama ha accettato l’aumento delle forniture di armi all’Arabia saudita. Era già successo in passato, quando il Presidente Jimmy Carter aveva invano chiesto aiuto ai sauditi durante gli accordi di Camp David nel 1978. Gli venne negato, ma lui vendette lo stesso le armi ai sauditi.

 “ I sauditi sostengono anche il terrorismo in molti modi. Anche prima dell’ 11 settmebre, l’Arabia Saudita è stato uno dei principali finanziatori delle campagne terroriste dell’OLP. Anche qui gli Stati Uniti non mossero un dito. Per cui l’opinione pubblica americana non comprese mai il ruolo dei sauditi fino all’ 11 settembre. Come abbiamo appreso da Wikileaks e da altre fonti, i sauditi sono al mondo il principale sostegno al terrorismo. Come ha dichiarato Stuart Levey, sottosegretario al tesoro e responsabile della ricerca dei finanziatori del terrorismo, “ Se potessi con un colpo di spugna cancellare tutti i finanziamenti al terrorismo, il primo paese che sceglierei sarebbe l’Arabia Saudita”

“ La lobby saudita agisce in molti modi contro gli interessi americani. Più ne veniamo informati, meglio sarà, sia per gli Stati Uniti che per la democrazia nel mondo.”

Manfred Gerstenfeld è Presidente del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta


Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui