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Sergio Romano e l'uso del bisturi 14/02/2012

Oggetto: Sergio Romano (ovvero Biancaneve) e il nucleare iraniano israeliano

 Gentile IC,
chiedo preventivamente scusa per la lunghezza della lettera.
Vorrei segnalare l’articolo dell’impareggiabile Romano apparso su “Panorama” del 15 febbraio 2012

(link http://blog.panorama.it/mondo/2012/02/13/impedire-all%E2%80%99iran-di-costruire-l%E2%80%99 atomica-e-doveroso-ma-meglio-ancora-sarebbe-denuclearizzare-l%E2%80%99 intero-medio-oriente-lopinione/ )

Il nostro mette (ancora) Israele sul banco degli imputati. Lungi da me insinuare che il nostro Romano sia un tantino antisemita antisionista, per carità, è solo una sorta di candida e disarmante Biancaneve.
Romano inizia col ricordare che Israele ha già distrutto impianti nucleari (Iraq e Siria). Grazie al cielo ha provveduto Israele, direbbe una qualsiasi persona di buon senso, ma non Romano.
L’esimio aggiunge: “molti sospettano che il governo di Benjamin Netayahu voglia fare altrettanto, nelle prossime settimane, contro le installazioni nucleari iraniane di Natanz e Qom.” Una qualsiasi persona di buon senso a questo punto si chiederebbe cosa facciano tutti gli altri Paesi, a parte lavarsene le mani e aspettare che anche stavolta sia Israele a togliere le castagne dal fuoco, per poi accusarlo pubblicamente di mettere a repentaglio la pace mondiale, e per tirare privatamente un gran sospiro di sollievo (capi arabi in primis).
Perché bombardare nelle prossime settimane? Ovvio! Ci sono le elezioni in Israele e in Usa. Romney, probabile (secondo Romano) sfidante di Obama, è “moderato ma in materia d’Iran alquanto bellicoso”. E Netayahu? Be’ mica gli frega niente di impedire un olocausto nucleare in Israele, vuole solo mantenere il potere. In fondo la situazione non è così critica, Ahmadinejad mica promette di distruggere Israele un giorno sì e pure l’altro.
Romano dice “Obama è stato contrario all’intervento militare israeliano e ha fatto del suo meglio, per scongiurarlo”, va be’ non per niente Obama è premio Nobel per la pace… ma scusate un attimo, ma a quale intervento (evidentemente già avvenuto) è stato contrario? ma quale intervento militare ha cercato di scongiurare Obama? c’è stato già e nessuno se n’è accorto?
Poi, riferendosi al fantomatico intervento militare aggiunge “ma [Obama] dovrebbe astenersi, per motivi di convenienza politica, dal condannarlo troppo duramente.”
Perché?
Ovvio se lo condannasse troppo duramente “darebbe a Romney, agli evangelici, ai neoconservatori [a quei quattro gatti dei neoconservatori, dico io] e alla lobby filoisraeliana [finalmente ha tirato fuori il coniglio dal cilindro, eravamo quasi a metà articolo e non aveva ancora puntato il ditino contro la lobby] l’occasione per parlare di lui come di un presidente fiacco e imbelle, insensibile ai reali interessi del paese.”
Qualcuno lanci una ciambella di salvataggio a Romano, in fondo sono solo “pochi” mesi che in America rimproverano Obama, dopo aver percorso la fallimentare via del dialogo, di non sapere che pesci pigliare con l’Iran. Ma poi, si chiede Romano, “è davvero certo che l’Iran sia orami prossimo alla costruzione di un ordigno nucleare?” ha ragione per averne la certezza aspettiamo prima che ci cada in testa, poi e solo poi potremo dire: “visto? La bomba se la stavano costruendo davvero.”
Romano (per ora) non dubita che il nucleare iraniano abbia scopi militari, dubita solo che l’Iran sia prossimo ad ottenere la bomba.
La solita persona di buon senso si chiederebbe, a maggior ragione, fermiamo l’Iran prima che minacci il mondo intero. Romano comincia a scaldarsi e ci va giù pesante con le insinuazioni e le evidenti contraddizioni (correttori di bozze a Panorama non ce ne sono più?), prove certe non ce ne sono (cosa crede? che pubblichino notizie del tipo “ehi gente stiamo costruendo la bomba”?) e dice “abbiamo poche notizie verificabili e quelle che ci vengono impartite [capito? impartite, mica diffuse] rispondono spesso agli interessi e agli scopi di chi le mette in circolazione.”
Non dice apertamente da chi, ma il riferimento è chiaro. Dopo aver detto che le notizie verificabili sono poche, dice che l’Aiea “denuncia severamente [per severamente intende alla Fantozzi?] le reticenze dell’Iran, ma qualcuno [qualcuno chi? Romano stesso?] potrebbe chiedersi se la nebbia di cui il regime degli ayatollah avvolge il suo programma nucleare non serva anche a impedire interferenze e intrusioni esterne [intrusioni di chi? che Israele non sia il solo Paese minacciato dai piani atomici iraniani?].” Non è vero che l’Aiea denunci severamente, è vero il contrario. La Aiea, ed el Baradei in particolare, si sono comportati in maniera più che accomodante con l’Iran, altro che severità. L’Iran rifiuta i controlli, e quando li permette è per guadagnar tempo, e li ostacola in ogni modo. E quando l’Aiea ha “osato” denunciare gli inganni iraniani, l’Iran ha replicato incrementando i programmi nucleari.
Poi Romano ci rassicura: le reticenze iraniane sono dovute ai vari incidenti di percorso verso la bomba, gliel’avessero fatta costruire in santa pace, avrebbero invitato le scolaresche a vedere come si fa. E poi cerchiamo di essere imparziali ed equilibrati, “Il rapporto dell’Aiea, d’altro canto, non ha interrotto le visite dei suoi ispettori.” Saranno mica gli stessi ispettori che controllavano il nucleare nordcoreano? I controlli sono inutili, se non si possono fare le ispezioni necessarie liberamente. E poi a quale dei vari rapporti dell’Aiea si riferisce? quello del 2009? be’ allora stiamo tranquilli.
Questo rapporto pubblicato dal Times dimostrava come l’Aiae facesse il gioco dell’Iran, permettendogli di sviluppare i propri programmi nucleari, ritirando le sanzioni dell’Onu con cui la comunità internazionale cercava, peraltro invano, di far pressioni. L’Iran continua ad arricchire illegalmente l’uranio. Illegalmente. La chiusura è come sempre da maestro, qualche concessione all’evidenza Romano è costretto a farla, “Non possiamo escludere che il governo di Teheran voglia costruire un ordigno atomico e dobbiamo cercare [se poi non ci riusciamo, pazienza] di evitarlo.”
Ma dato che non sta lì a pettinar le bambole, ci invita a non perdere di vista il quadro generale. Dai ci siamo! Il cerchio si chiude! Se non ci siete ancora arrivati, vi do un aiutino.
Andate a inizio articolo… qual è il Paese che si mette a bombardare indiscriminatamente i siti nucleari di tiranni pazzi e sanguinari? Bravi, con un piccolo sforzo ci siete arrivati. Romano non può escludere la costruzione di un ordigno atomico per il semplice fatto che i fatti, tutti i fatti, portano a quella conclusione.
Dobbiamo ricordare che l’Iran “è circondato da potenze nucleari” [cartina geografica alla mano i paesi che circondano l’Iran sono: le ex colonie sovietiche, Afghanistan, Pakistan, golfo arabico (che condivide con i dirimpettai Oman, Emirati arabi, Qatar, Arabia saudita, Kuwait) Iraq e Turchia, che sono tutt’altro che entusiasti dei progetti nucleari, anche se Romano si dimentica di dirlo. Tra parentesi non mi risulta che le ex colonie sovietiche, Afghanistan, Oman, Emirati arabi, Qatar, Arabia saudita, Kuwait, Iraq e Turchia abbiano armi nucleari e non mi risulta che il Pakistan abbia minacciato nessuno a parte l’India. Sottolinea “che nella disputa israelo-iraniana il paese nucleare è Israele (circa 300 testate), non l’Iran.” Israele sta disputando con l’Iran???
Non sarà che Romano si riferisce alle esplicite minacce di distruzione che i più alti esponenti politici iraniani scagliano pubblicamente contro Israele?
Romano ignora che gli esperimenti missilistici iraniani con armi in grado di colpire Israele.
Romano ignora che Alì Jaafari, comandante dei pasdaran, ha detto che l’Iran può colpire Israele. Romano ignora che l’Iran dispone di missili intercontinentali in grado di colpire l’Europa. Romano “prudente” su tutto, sa, e ci tiene a farcelo sapere, che Israele ha le bombe (circa 300. Le ha contate una per una o ha estratto i numeri della tombola?) e l’Iran no, o almeno non ancora. Romano “dimentica” di dire che l’Iran nega l’Olocausto, ma vuole ripeterne un altro, nucleare stavolta.
Romano “dimentica” a quali risultati (non) hanno portato la mano più volte tesa da Israele verso tutti i suoi nemici. È come se Romano dicesse che i bisturi sono pericolosi, che non si può consegnarlo ad un chirurgo magari per un’operazione di appendicite e poi negarne l’utilizzo ad un sadico squilibrato che magari ha già una donna su cui usarlo. Il bisturi è un male in sé, il chirurgo per impedirne l’uso al sadico dovrebbe rinunciare al bisturi, e se non ci rinuncia non può pretendere che al sadico ne sia impedito il possesso.
Altro cilindro, altro coniglio. Come fermare l’Iran, tranquilli ci pensa Romano. “Se il governo dello stato [minuscolo nel testo] ebraico gettasse sul tavolo dei negoziati la proposta di un’area mediorientale denuclearizzata, la sua denuncia della politica iraniana diventerebbe molto più credibile. E la mossa gli garantirebbe una maggiore simpatia internazionale in un momento in cui ne ha grande bisogno.” Lo stesso presidente iraniano ha già risposto a chi auspicava un dialogo sul nucleare. Come? Al solito, “Israele sarà presto cancellato dalla carta geografica”.
L’Iran in passato ha rifiutato la presenza della Francia al tavolo delle trattative, per non parlare delle continue provocazioni rivolte agli altri Paesi coinvolti nel cosiddetto dialogo. Cosa fa supporre a Romano che l’Iran accetterebbe il dialogo con l’ “entità sionista”? L’Iran persegue sin dal 1979, anno della rivoluzione khomeinista, una politica estera aggressiva e di esportazione del modello rivoluzionario iraniano, e la bomba è funzionale ai suoi obiettivi, non ha scopi difensivi, ma aggressivi.
Non mi risulta che Israele possa negoziare con uno Paese che non ne riconosce il diritto (sancito persino dall’Onu) all’esistenza. Qualcuno dovrebbe spiegare a Romano che negoziare con le dittature non è inutile, è dannoso. Israele non ha mai minacciato nessuno, Israele sarebbe ben felice di vivere in pace e in sicurezza con i suoi vicini, tutti i suoi vicini. Romano fa finta di ignorarlo e imputa le responsabilità, ogni responsabilità, del comportamento criminale dell’Iran allo Stato ebraico.
Anche la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti denunciano con più o meno credibilità i progetti nucleari iraniani, a questi Paesi non è stato chiesto di rinunciare al nucleare per rendere più credibili le loro denunce. A Israele lo chiede Romano, perché? Perché si pretende da Israele quello che non passerebbe neanche per la testa di chiedere a qualsiasi altro Stato? Omette le responsabilità di paesi come la Russia e la Corea del Nord (solo per citarne alcuni) nella rincorsa iraniana al nucleare militare. Quanto alla simpatia internazionale, perché Israele ne avrebbe così grande bisogno in questo momento se il nucleare iraniano non è una concreta minaccia diretta contro di lui?
È commovente la preoccupazione di Romano. Ma cosa dovrebbe importare a Romano della (assenza di) simpatia internazionale ad un Paese come Israele a cui attribuisce un razzistico “sentimento di superiorità” (cfr. Panorama del 26/10/2011)? Romano non solo accusa Israele del nucleare iraniano, pretende anche che Israele rinunci all’unica arma (efficace?) di deterrenza di cui dispone.
Si sa, quando si tratta di Israele se i fatti smentiscono le opinioni, è meglio mettere da parte i fatti, ometterli o manipolarli. Non tutti seguono con attenzione e con spirito critico le vicende mediorientali (bisogna ammettere che la stragrande maggioranza dei mezzi di (dis)informazione non aiutano a capire), e mi chiedo che opinione possa mai farsi una persona all’oscuro dei fatti dopo aver letto un articolo del genere.
Rabbia e disgusto, ecco cosa provo dopo aver letto l’ennesima infamia di Romano. Cosa possiamo fare per reagire all’ennesimo episodio di disinformazione?
Cordialmente
Paola

P.S. A proposito qualcuno ha avvistato pacifisti frementi che protestano per i massacri del macellaio Assad?


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