Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 13/02/2012, a pag. 15, l'articolo di Rolla Scolari dal titolo "I messaggi a Damasco provano che Obama s’illudeva sul raìs".
Ayman al Zawahiri, capo di al Qaeda
Ayman Al Zawahiri, leader di Al Qaida, ha chiesto in un video l'uscita di scena del «malefico e cancerogeno regime» siriano e ha incitato i musulmani a unirsi alla battaglia contro Bashar El Assad. L'endorsementdi Al Qaida solleva i timori di un'entrata in scena di gruppi radicali di altri Paesi, a beneficio della versione del regime di Damasco, che dall'inizio della rivolta accusa i manifestanti di essere agenti stranieri, estremisti e terroristi.
Dal web in queste ore arrivano anche nuove rivelazioni sulle dinamiche del Palazzo siriano: gli hacker di Anonymous sono entrati negli account di posta elettronica di 78 funzionari dell'ufficio del raìs. Alcuni carteggi sono stati pubblicati dal quotidiano israeliano Haaretz e in parte raccontano di un momento, tra il 2009 e l'inizio delle violenze, quando l'Occidente pensava che dialogare con Assad fosse possibile.
Tra le email pubblicate ci sono quelle tra l'ex ambasciatore americano in Israele, Martin Indyk, sostenitore del dialogo tra Usa e Siria, e Bouthaina Shaaban, potente consigliera di Assad. Indyk, non in veste ufficiale, ha tentato tra luglio e ottobre 2009 di organizzare un incontro, mai avvenuto, tra l'ex leader americano Bill Clinton e il raìs siriano, in un momento in cui, dopo gli anni di chiusura di George W. Bush, l'Amministrazione Obama provava la strada del dialogo. I tentativi americani si sono poi scontrati con la realtà e ad agosto Obama ha chiesto ad Assad di lasciare il potere.
Nella casella di posta elettronica della signora Bouthaina è arrivata anche, nel 2010, una richiesta da George Galloway, controverso ex deputato britannico pacifista. L'uomo cercava aiuto nell'organizzare una nuova flottiglia di attivisti pro-palestinesi verso Gaza, che partì a ottobre 2010 dal porto siriano di Latakia. «La Siria è l'ultimo bastione di dignità araba», scriveva lui. Alcune email pubblicate descrivono il lavoro dell'entourage del raìs per la preparazione dell'intervista rilasciata da Assad a Barbara Walters all'emittente americana Abc, in cui egli negava le violenze. Sheherazad Jaafari, addetta stampa all'ambasciata siriana all'Onu, consiglia: «È importante e vale la pena menzionare che sono stati fatti errori all'inizio della crisi perché non abbiamo una forza di polizia ben organizzata. La psiche americana è facilmente manipolabile quando sentono che sono stati fatti errori e che ora li stiamo correggendo».
Per inviare la propria opinione al Giornale, cliccare sull'e-mail sottostante