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Manfred Gerstenfeld
Israele, ebrei & il mondo
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Sud Corea: un partner importante per Israele 11/02/2012

Sud Corea: un partner importante per Israele
Manfred Gerstenfeld intervista Yaacov Cohen

(Traduzione di Angelo Pezzana)

 
Manfred Gerstenfeld     Yaakov Cohen

“ Le relazioni bilaterali fra la Corea del Sud e Israele hanno avuto negli ultimi 19 anni un forte aumento. Hanno contribuito a questo sviluppo le riforme strutturali dopo la crisi economica e finanziaria in Sud Corea negli anni 1997-1998, con la conseguente priorità data al settore high tech e all’informazione tecnologica.

 “ Nel 1962, Israele e la Repubblica di Corea avevano stabilito le relazioni diplomatiche, anche se nel 1978 Israele aveva dovuto chiudere la propria ambasciata a Seul a causa del proprio bilancio in crisi, per cui l’ambasciatore a Tokio fu nominato ambasciatore non-residente a Seul. Più avanti fu la Corea ad aprire la propria ambasciata in Israele”

Yaacon Cohen ha una lunga carriera diplomatica. E’stato ambasciatore in Spagna (1992-1995), in Giappone e Corea del Sud (1985-1988), in Venezuela (1981-1985). A Gerusalemme è stato vice Direttore Generale per l’Economia al Ministero degli Esteri dal 1988 al 1992. Dal 1995 è ‘senior lecturer’ in Studi Orientali Asiatici alla Università Ebraica della capitale. Recentemente ha ricevuto la Medaglia al Merito dell’Ordine Civile della Repubblica di Corea.

Cohen ci dice: “ In Israele si conosce poco del notevole sviluppo delle relazioni con la Corea del Sud. Le nostre economie sono molto complementari. Israele è diventato il miglior mercato per le esportazioni in Medio Oriente. Un grande numero di società, conosciute sotto il nome di ‘Chaebols’, sono presenti in Israele. Sono anche aumentate le imprese israeliane in Corea, dirette da israeliani ma anche da coreani.

“ La crisi dei mercati mondiali a partire del 2008, ha dimostrato l’importanza per l’economia e il commercio israeliano dei mercati dell’Asia orientale. Si stima che lo scambio bilaterale (esclusi i diamanti) e calcolando l’import-export, abbia raggiunto fra i due paesi nel 2011 la cifra di almeno 2 miliardi di dollari, dei quali il 60% è rappresentato da importazioni dalla Corea. Israele prevede l’aumento del 25% di tutti i prodotti esportati in Asia orientale nei prossimi anni. Queste percentuali cresceranno ancora di più, anche se i nostri maggiori mercati sono l’Europa e gli Stati Uniti.

“ Ricerche di mercato dimostrano che soltanto 1 su 25 trattative commerciali tra ditte occidentali –Israele inclusa – e partner in Asia orientale vanno a buon fine. La maggior parte di questi fallimenti è dovuta soprattutto a causa delle differenze di carattere culturale. I negoziatori israeliani, con i loro partner potenziali coreani, o asiatici in generale, non sempre valutano che quando discutono un contratto vi è inclusa anche una possibile duratura relazione commerciale.

“ Studenti, intellettuali, imprenditori israeliani dovrebbero studiare storia, cultura, modi di comportamento e i differenti stili nelle trattative dei partner coreani. E questo vale anche per gli altri paesi asiatici. Ci sono molti esempi di trattative condotte con successo che dimostrano come investire in questo tipo di studi dia conseguenze positive anche nei tempi brevi.”

Cohen continua: “ Un passo importante è stata l’abolizione reciproca dei visti. Ci sono poi, dal 2008, voli diretti tra Tel Aviv e Seul, e ogni anno 50.000 turisti coreani visitano Israele, mentre ci sono 200 studenti coreani che studiano all’Università Ebraica di Gerusalemme.

“ L’Università Ebraica è l’unica nel Medio Oriente ad avere un importante programma di studi coreani, che comprendono lo studio della lingua coreana, storia, religione, cultura, arte, società, economia, sistema politico e relazioni internazionali. Per superare le barriere culturali, vengono inclusi programmi di studio pratico dell’economia coreana, insieme a corsi su come si conducono le trattative commerciali. Le buone relazioni sono coltivate anche in altri campi, per esempio attraverso il KORIL ( Fondo di ricerca e sviluppo Corea-Israele ), che ogni anno redige un certo numero di progetti.

“ Film coreani vengono proiettati durante i festival in Israele, sia nelle cinemateche che nei cinema, così come in televisione. Non dimenticherò mai che, durante la seconda intifada, la Corea mandò 100 attori del Teatro Nazionale a recitare la commedia “ King Uru”.

“ Il rapporto positivo e amichevole dei leader coreani verso Israele è condiviso dalle élites intellettuali, ma non solo. Vedono in Israele una piccola nazione democratica, che deve affrontare nemici potenti, in lotta per la propria sopravvivenza. In Corea non è mai esistito un antisemitismo religioso o economico. Molti coreani leggono la Bibbia e si identificano nei legami che ci sono tra il popolo ebraico e la terra della Bibbia.

“ Cohen conclude: “ Negli ultimi due anni, i vari ministri coreani e israeliani hanno stabilito validi rapporti economici che comprendono accordi commerciali bilaterali (FTA), che hanno portato effetti benefici a entrambi i paesi. Oltre all’economia, questi rapporti includono varie forme di cooperazione accademica, culturale e scientifica. Nel 2012 si attendono con la Corea del Sud nuove trattative, grazie all’ accordo Free Trade, che daranno un nuovo impulso alle relazioni fra le due nazioni amiche”.

 Manfred Gerstenfeld è Presidente del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta.


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