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Caso Anpi, una mail molto dura, che condividiamo al 100% 05/02/2012

copia di mail inviata all'Anpi:

Alla pregiata attenzione delle spettabili segreterie ANPI Nazionale e Milanese:

In merito al non affatto isolato, obbrobrioso episodio di Nova Milanese, dove una superstite dei campi di sterminio è stata impedita a concludere il suo intervento da un esponente Anpi, voglio esprimere un Chiaro pensiero:

In tutta Europa giustamente è esecrato il negazionismo, e molte legislazioni, fra cui la nostra, lo considerano reato.
Ma proprio in quei settori politici in prima linea contro il negazionismo, alligna viscido e perfido l'equiparazionismo.
Eppure, chiunque abbia un briciolo di cervello dovrebbe rendersi conto che è molto più infimo ed esecrabile del negazionismo: infatti, mentre i negazionisti sostengono che comunque ci furono centinaia di migliaia di morti, e non criminalizzano le vittime. Gli equiparazionisti con quattro slogans cretini buttano tutto in burletta, inducono i giovani a credere che il nazisti al peggio erano un po' troppo energici nel reprimere il terrorismo ebraico, e nel contempo gli fanno credere che gli ebrei usciti dalle grinfie dei nazisti, non hanno trovato di meglio che sperimentare su dei poveri inermi gli stessi metodi.
Simili deliranti teorie non possono e non debbono essere accettate, soprattutto da un associazione come l'Anpi, che come blasone presenta l'essersi opposta alla barbarie nazista.
E' ora che l'Anpi si decida: o rinuncia al merito di aver combattuto un regime genocida, oppure denunci certe teorie da ritardati mentali o da pagati dai petrolieri.
Tertium non datur, a meno di rinunciare ad essere persone serie.
Con cordiali e distinti saluti

Pasquale Rossi


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