nella giornata di oggi mi sono giunte diverse testimonianze di solidarieta', riguarda a quanto e' accaduto domenica scorsa a Nova Milanese.
Al termine di questa mail replico la mia lettera, ringraziando Informazione Corretta per averla pubblicata.
Mi sono arrivate decine di mail di sostegno, che hanno rincuorato mia madre.
Ne ho scelte tre che riporto subito sotto, perche' possiate farvi un'idea.
Ho ricevuto stamani anche la graditissima telefonata del Presidente dell'Anpi Provinciale di Milano, che si e' detto "agghiacciato" per quanto accaduto domenica e per le dichiarazioni antisemite che sono state proferite durante una conferenza che in teoria doveva essere dedicata al ricordo della Shoah. E' stato gentilissimo, e mi ha garantito che il pensiero del signor Petazzini non rispecchia quello dell'Anpi, e che loro lavorano a stretto contatto con il Signor Jarach. Sono molto grato per questa telefonata e lo ringrazio molto.
E' stato il solo rappresentante dell'Anpi che mi ha contattato.
Mi ha anche garantito che al signor Petazzini verra' chiesto dei rendere conto del suo comportamento.
Non vi nascondo pero', che credo sarebbe stato il caso che ci fosse una dichiarazione ufficiale e scritta dell'Anpi sull'accaduto, che prendesse le distanze ufficialmente dalle dichiarazioni farneticanti che abbiamo sentito.
Questo non per me, che ho gia' ricevuto le sue scuse a nome dell'Anpi, ma per tutte le persone che si sono sentite ferite e offese.
Nella speranza che questo gesto doveroso venga effettuato, ringrazio tutti voi per l'attenzione.
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Egregi Signori,
con la presente desidero mettervi a conoscenza di quanto accaduto nel pomeriggio di domenica 29 Gennaio a Nova Milanese.
L'Anpi cittadina, con la collaborazione di diversi esponenti della sezione di Paderno Dugnano, ha organizzato una conferenza dal titolo "Per non dimenticare". http://www.peacelink.it/pace/a/35413.html
La conferenza e' iniziata con la presentazione di un libro della Professoressa Laura Tussi, esponente Anpi di Paderno, che ha preso gran parte del tempo disponibile, proseguendo poi con un documentario molto ben fatto da Daniele Marzotta sul lager di Natzweiler-Struthof.
Ha poi parlato il coautore del libro presentato all'inizio, seguito dal figlio di un deportato politico.
E' stata quindi la volta di Mario Petazzini, esponente di spicco dell'Anpi di Paderno Dugnano, nonche' di Rifondazione Comunista.
Il suo discorso e' stato quantomeno fuori dal contesto, visto che si e' lanciato in elucubrazioni sull'attualita' con non avevano attinenza con la conferenza. Probabilmente il signor Petazzini pensava di essere a un comizio politico pre elettorale.
Ma questo non e' importante.
Cio' che conta e' che al termine dell'intervento egli ha elencato le stragi efferate che ancora oggi si compiono, a suo dire simili a quelle naziste, enumerando nell'ordine la ex Jugoslavia, il Ruanda, la Cambogia, e... naturalmente la Palestina.
A questo paragone improprio e indegno tra Auschwitz e Gaza in sala si sono levate delle proteste con la richiesta di ritrattare la dichiarazione e alcune persone hanno lasciato la sala.
Petazzini ha pero' rincarato la dose, dicendo testualmente che "Gaza e' un grande lager".
Alla richiesta di scuse ha aggiunto, "Io non mi scuso di niente, tutti noi (dell'Anpi) la pensiamo cosi."
Alla conferenza e' stata invitata anche mia madre, Anika Schiffer, che ha parlato per ultima, dopo di lui.
Mia madre e i suoi fratelli hanno trascorso dopo l'emanazione delle leggi razziali, anni di miseria, terrore ed emarginazione, per poi fuggire in montagna con la banda partigiana di Giorgio Bocca, la 2a divisione, inseguiti e ricercati dai nazifascisti in quanto ebrei.
Il loro destino era Auschwitz.
Il padre di mia madre, mio nonno, non riusci' a fuggire e fu portato prima al centro di raccolta di Borgo San Dalmazzo, poi a Fossoli e infine ad Auschwitz.
Era nella stessa baracca di Primo Levi, da cui mia madre negli anni del dopoguerra ebbe le informazioni sulla sua fine.
Mori il 10 Gennaio 1945 ed usci' per il camino 17 giorni prima che l'Armata Rossa entrasse nel campo.
Le persone che hanno lasciato la sala sono rientrate per ascoltare mia madre.
Ha raccontato la sua storia, come fa quando la invitano a parlare in circostanze simili, a un uditorio particolarmente attento e interessato.
Verso il termine dell'intervento ha tentato di dire qualche parola su Israele, che da Petazzini era stato provocatoriamente descritto come "l'impero del male". E' riuscita a dire solo qualche frase smozzicata, interrotta in continuazione da Petazzini e altri due esponenti dell'Anpi di Paderno, che non gradivano quello che stava tentando di dire.
All'ennesimo tentaivo di ricominciare la frase su Israele, Mario Petazzini HA SPENTO IL MICROFONO ad Anika Schiffer, dichiarando frettolosamente chiusa la conferenza. Le ha proprio schiacciato il pulsante di funzionamento del microfono, togliendoglielo da davanti.
A quel punto il pubblico ha protestato vivacemente per il gesto antidemocratico e vergognoso di vietare la parola a una signora ottantenne, scampata ad Auschwitz, che cercava di spiegare che Israele non era quello che sosteneva Petazzini.
Lui, molto innervosito dal fatto che qualcuno potesse contestarlo, ha addotto puerili e ridicole scuse relative al tempo che sarebbe terminato.
Bugie. Sia perche' la sala era prenotata fino alle 19.00 ed erano le 18e40, sia perche' in quel caso sarebbe bastato sussurrare all'orecchio di mia madre una cosa del tipo: "Vada a chiudere".
E' stata un'operazione di vergognosa censura, degna degli "antisemiti progressisti" e di come li descrive assai bene Fiamma Nirenstein nel suo omonimo libro.
Tutta la sala si e' accorta chiaramente della volonta' del Petazzini di non fare dire cose che non gli piacevano, supportato dagli altri esponenti dell'Anpi di Paderno Dugnano.Il suo gesto e' stato inqualificabile e chiarissimo.
Sono riuscito a raccogliere i nominativi e i recapiti di 11 dei presenti, che scandalizzati dal suo comportamento sono pronti a testimoniare quello a cui hanno assistito. Nel caso voleste ascoltarli non avete che da chiedermi la lista.
Inoltre sono in possesso del filmato della conferenza, dal quale potreste ben comprendere cosa e' successo.se lo volete non avete che da chiedermelo.
Ma anche gli organizzatori hanno filmato TUTTA la conferenza, senza interruzioni, perche' mi hanno detto che desideravano inserirla su You Tube.
Chiedete a loro il filmato integrale. Sono certo che la loro telecamera, posizionata su un cavalletto fisso, ha funzionato ininterrottamente fino alla fine.
Se vi dicessero che qualcosa non e' stato registrato, sappiate che mentirebbero.
Nel post conferenza sono continuate le discussioni, mentre mia madre, distrutta e profondamente amareggiata per l'ignobile trattamento ricevuto veniva portata via da mia sorella.
Tra altre perle degli esponenti dell'Anpi vi segnalo solo questa: "Ha ragione Ahmadinejad a volere la bomba atomica, d'altra parte Israele ce l'ha gia'"
Il resto preferisco risparmiarvelo, ma si trattava dei soliti luoghi comuni antisemiti a cui, purtroppo siamo abituati.
Solo che non ce li aspettavamo da voi.
Non voglio credere che anche per voi gli unici ebrei buoni siano quelli morti, su cui riversate la vostra pieta', destinando invece il vostro odio a quelli vivi e che magari (ma tu guarda che pretese!) non si vorrebbero fare ammazzare.
Nel comunicarvi che riceverete la mia tessera strappata a uno dei vostri indirizzi, vi chiedo:
La posizione ufficiale dell'Anpi e' che e' vietato parlare di Israele nelle conferenze da voi organizzate?
Anche a quelle in teoria organizzate per ricordare la Shoah?
Pensate che Gaza e Auschwitz siano la stessa cosa, come i peggiori negazionisti e gli esponenti dell'estrema destra neonazista?
Ritenete che Ahmadinejad faccia bene a procurasi armi nucleari?
La posizione del vostro esponente Mario Petazzini e' anche la vostra?
Se cosi fosse ne prenderemmo atto, tirando le debite conclusioni.
Se invece cosi non fosse, intendete intervenire nei confronti dei responsabili di questi atteggiamenti?
Vi saro' grato per una vostra risposta che, sono certo, non potra' mancare, fosse anche solo per una questione di educazione.
Provvedero' personalmente a girarla a tutte le persone e le Associazioni che ci leggono in copia.
Saluto distintamente,
Roberto Cavallo Schiffer
robertocavallo17@libero.it