domenica 24 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






La Repubblica Rassegna Stampa
01.02.2012 Il visto turistico non equivale alla cittadinanza e, quando scade, bisogna andarsene
Perchè per il libraio Munther Fahmi deve essere diverso?

Testata: La Repubblica
Data: 01 febbraio 2012
Pagina: 49
Autore: Fabio Scuto
Titolo: «Il libraio arabo di Gerusalemme»

Riportiamo da REPUBBLICA del 31/01/2012, a pag. 49, l'articolo di Fabio Scuto dal titolo " Il libraio arabo di Gerusalemme ".

 Stando a quanto scrisse Francesco Battistini sul Corriere della Sera il 30/03/2011 (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=999920&sez=110&id=39116), Munther Fahmi non aveva e non ha mai avuto la cittadinanza israeliana. Fahmi è stato a Gerusalemme dal 1993 grazie a permessi turistici rinnovabili. Una volta scaduti sarebbe dovuto tornare in Usa, dato che la sua cittadinanza è statunitense. La sua 'battaglia', perciò non ha nulla a che vedere con la presunta cancellazione della sua cittadinanza israeliana. Si può battersi contro la cancellazione di una cittadinanza che non si possiede?
La legge prevede che, scaduti i visti turistici si deve abbandonare Israele. Perchè per Fahmi avrebbe dovuto essere diverso? La mobilitazione degli scrittori non cambia la situazione, ma Scuto presenta il libraio come una vittima di Israele oppressore. Come mai?
Ecco il pezzo:


Munther Fahmi

Ha vinto la battaglia della sua vita Munther Fahmi, storico libraio palestinese di Gerusalemme Est. La Corte Suprema ha accolto il suo ricorso contro la cancellazione della sua cittadinanza nella Città Santa. Nato a Gerusalemme, Fahmi dopo il 1967 ha vissuto vent'anni negli Usa e ne è divenuto cittadino, prima di tornare in Terrasanta negli anni Novanta. La Corte distrettuale aveva decretato la decadenza della sua cittadinanza per"absentia"e la sua espulsione. Per Fahmi—diventato il simbolo della lotta contro una legge grazie alla quale già 130 mila palestinesi emigrati sono stati dichiarati cittadini "decaduti" — ci sono stati appelli e mobilitazioni che hanno visto coinvolti scrittori del calibro di Amos Oz, Abraham Yehoshua, David Grossman, uomini di cultura e politici, per evitare la sua espulsione dalla città dove è nato e dove la sua famiglia risiede da generazioni. La sua libreria, di fronte ail'American Colony, uno degli hotel preferiti da presidenti, diplomatici e giornalisti stranieri, è sempre stata una "zona franca" dove trovare fra gli scaffali autori israeliani e palestinesi, romanzi occidentali, racconti guide, diari, testi di letteratura, storia, arte e libri di cucina Ha ragione Amos Oz: senza questa libreria si sarebbe spenta un'altra delle (poche) luci della Città Santa.

Per inviare la propria opinione a Repubblica, cliccare sull'e-mail sottostante


rubrica.lettere@repubblica.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT