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Il Giornale Rassegna Stampa
31.01.2012 Gesù è Kosher ?
Vittorio Dan Segre recensisce 'Kosher Jesus' di rav Shmuley Boteach

Testata: Il Giornale
Data: 31 gennaio 2012
Pagina: 28
Autore: Vittorio Dan Segre
Titolo: «E se Gesù, un israelita modello, andasse bene anche agli ebrei?»

Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 31/01/2012, a pag. 28, l'articolo di Vittorio Dan Segre dal titolo "E se Gesù, un israelita modello, andasse bene anche agli ebrei?".


Vittorio Dan Segre, rav Shmuley Boteach, Kosher Jesus
 

Nel 1954 ebbi occasione di intervistare l’amba­sciatore, accademico di Francia, Paul Clau­del. Alla fine dell’incontro sapendo che venivo da Israele mi disse: «Ora che gli ebrei hanno uno stato daran­no la cittadinanza a Gesù mettendo fine alla sua situazione di “apolide” tanto per gli ebrei che per i cristia­ni ». Mi sono ricordato di que­sta ormai lontana con­versazione leggendo sulla stampa israe­liana che un rabbi­no sta per pubbli­c­areunlibrodalti­tolo Kosher Jesus .
Kosher è un termi­ne ebraic­o che indi­ca che l’uso di qualco­sa
- specialmente nel campo del cibo e della cucina - è religiosamente permesso.
Il rabbino in questione è tutt’al­tro che uno sconosciuto. Si chiama Shmuley Boteach e di lui si è parlato come possibile rabbino capo d’In­ghilterra, una carica di grande pre­sti­gio che generalmente è accompa­gnata dalla concessione del titolo di
Lord da parte del monarca britanni­co. Ma Boteach, oltre che grande oratore e un personaggio televisivo di successo, è famoso per i libri che ha pubblicato. Sollevano scandalo nel mondo ebraico non tanto per il lorocontenuto, semprestrettamen­te canonico, quanto per gli argo­menti scabrosi che tocca.
Come un testo che ha avuto grande risonan­za intitolato Kosher sex , una specie di Kamasutra ebraico.
Kosher Jesus
avrà di certo una si­mile rinomanza ma rischia di pro­curargli molti guai nel mondo orto­dosso ebraico dove la questione di Gesù continua a essere, per molti, un tabù anche se in merito sono sta­ti scritti molti libri, soprattutto per smentire la responsabilità della sua morte, sino a non tantissimo tempo fa addossata dalla Chiesa al popolo ebraico.
Una delle tesi di Rav Boteach è che dal momento che i cristiani non considerano più gli ebrei come dei nemici è giunta l’ora per gli ebrei di riconoscere quello che Gesù è stori­camente stato: un patriota devoto alla Legge ebraica. «I
Vangeli danno una descrizione ab­bellita di Gesù e non si deve dimenticare che l’apostolo Paolo non l’ha mai in­contrato. D’altra parte il fatto che Gesù si sia proclamato Messia ( Cri­stos in greco) non deve turbare gli ebrei dal momento che non c’è nul­la di blasfemo in questo. Io stesso ­dice - potrei farlo e ho spesso inco­raggiato persone a svilup­pare un senso messianico nella loro vita, un desi­derio di salvare il mondo ». Il libro di Boteachcreeràsenzadubbiomolte critiche e discussioni. Ma a questo rabbino le discussioni piacciono. «Ho passato tutta la mia vita fra i cr­i­tici e il Talmud dice che si impara di più dai critici che dai propri tifosi». L’idea cristiana della divinità di Ge­sù è secondo lui­emersa come una delle conseguenze della distruzio­ne del Tempio di Gerusalemme per mano di Ti­to nell’anno ’70. Quando gli ebreilocompren­deranno- dice- al­lora «potranno trar­re ispirazione dagli insegnamenti etici di Gesù, in quanto de­voto ebreo m­artirizza­toperilsuosforzodisol­levare il giogo dell’op­pressione romana dal suo amato popolo».I cri­stiani, dice ancora, sono oggi i nostri migliori amici. È ne­cessario aprire con loro una discussio­ne teologica. Come si può avere un relazione con un amico se non si può parlare della cosa più impor­tante nella sua vita e del più famoso ebreo che è mai vissuto? Per lui Ge­sù è «un rabbino modello». Una af­fermazione per la quale in America molti lo ammirano, altri lo conside­rano un personaggio arrogante. A lui questo non importa. Importa in­vece che Papa Benedetto XVI abbia chiesto una sua fotografia autogra­fata. Così almeno scrive in un suo li­bro.

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