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Ugo Volli
Cartoline
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Diffondete il pezzo di P. Battista, evitate che l'Italia si trasformi in una repubblica in cui l'antisemitismo è lecito 24/01/2012

Diffondete il pezzo di P. Battista, evitate che l'Italia si trasformi in una repubblica in cui l'antisemitismo è lecito


Fiamma Nirenstein, Pierluigi Battista, Peppino Caldarola

Cari amici,

non so se avete letto il pezzo di Pierluigi Battista sul Corriere di ieri (riportato da Informazione Corretta qui: http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=2&sez=100&id=43096. Vi prego di leggerlo. Vi chiedo di diffonderlo. Se per caso intendete partecipare a una celebrazione della giornata della memoria, vi chiedo di leggerlo lì in pubblico. La giornata della memoria non riguarda il passato, si sente spesso dire, ma il presente. Be', il nostro presente è che un giudice della Repubblica Italiana ha deciso che non è lecito criticare una vignetta che ritrae Fiamma Nirestein con i tratti somatici caricaturali dei manifesti nazisti e la correda con i simboli accostati della stella di Davide, del fascio littorio e della lista di Berlusconi - una vignetta che non si può non definire antisemita, come hanno fatto più o meno tutti quando è uscita. La potete vedere qui, insieme con alcune delle reazioni suscitate dalla sua pubblicazione durante la campagna elettorale del 2008 (http://www.fiammanirenstein.com/articoli.asp?Categoria=6&Id=1927), altre reazioni le trovate qui: (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=999920&sez=120&id=23974&print=preview); qui c'è la reazione di Fiamma Nirenstein oggi (http://www.fiammanirenstein.com/9.

Avete letto bene, la vignetta in cui un'avversaria politica di religione ebraica viene dipinta come prescriveva Goebbels di rappresentare gli ebrei non può essere criticata, ha deciso un giudice della Repubblica, perché si tratta di satira. Il magistrato ha infatti condannato Peppino Caldarola, che aveva  osato criticarla in un'altro contenitore di satira, all'interno del quotidiano "Riformista". Dunque c'è satira e satira, satira politically correct e satira che non lo è. Parlar male (o mostrar male) in termini volgarissimi e razzisti degli ebrei va bene, parlar male di chi ne parla male non si può. Notate che non si tratta semplicemente di polemica politica,di destra e sinistra, perché questa non è la prima vignetta di Vauro che ha evidenti toni antisemiti (guardate per esempio qui: http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=20&sez=120&id=33230). Inoltre Caldarola, condannato per aver criticato Vauro, non è un estremista di destra, è un uomo di sinistra che rivendica questa sua qualità, un ex direttore dell'"Unità".

Nel momento in cui si moltiplicano le liste di proscrizione antiebraiche, in cui i ricordi della Shoà vengono deturpati o distrutti, come è successo a Roma, nel tempo in cui in cui c'è chi minaccia di andare in sinagoga e uccidere chi vi trova (dopo che le sanzioni per i suoi precedenti exploit antisemiti sono stati cancellati da una sentenza del Tar), quando in Italia le manifestazioni di razzismo si moltiplicano, mentre si ammazzano senegalesi e cinesi per la loro appartenenza etnica, la sentenza che condanna Caldarola aggiunge a un quadro molto fosco un elemento grandemente inquietante. La Shoà non è avvenuta senza vaste complicità ideologiche, le leggi razziste di Mussolini sono state applicate dai poteri dello stato. La capacità e la volontà che gli organi di garanzia come la magistratura hanno di colpire le forme di antisemitismo, comunque travestite e motivate, è assolutamente fondamentale per fermare l'odio razziale. Bisogna battersi per restaurare questa garanzia. Per questo, vi chiede: diffondete il pezzo di Battista, mettetelo sulla vostra pagina Facebook, leggetelo alle celebrazioni della giornata della memoria, mandatela ai vostri partiti, deputati, sindaci. Fate quel che potete per evitare che l'Italia si trasformi in una repubblica in cui l'antisemitismo è lecito e tutelato dalla legge, purché sia antisemitismo di sinistra, filopalestinese o antiberlusconiano. Al di là di qualunque motivazione politica, l'antisemitismo è sempre quello, è un pericolo mortale, un veleno che si insinua nel corpo sociale e lo porta dalla disumanizzazione dell'altro fino al genocidio. Ricordiamocelo, non mostriamo indulgenza per piccole ragioni di schieramento politico.

Ugo Volli


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