Gentile Deborah Fait ma come fa, nel suo pezzo sulla cittadinanza, a definire stranieri i Palestinesi che vivono in Israele. In quella terra sono nati loro, i loro padri, i padri dei loro padri...
Che diamine, il suo è prima di tutto un insulto al buon senso!
Antonino Salerno
risponde Deborah Fait:
Gentile Signor Salerno,
forse dovrebbe rileggere il mio articolo dove parlo di palestinesi che vogliono venire in Israele dopo aver sposato arabo-israeliani. Se chiedono la cittadinanza israeliana significa che israeliani non sono, quindi stranieri. Giusto? Chi vive a Ramallah, a Gaza, a Nablus non e' israeliano come non e' italiano che vive in Svizzera. Chi vive nei territori porta passaporto palestinese o giordano e non vedo per quale motivo dovrebbe avere anche quello israeliano. Per lo piu' questi matrimoni sono politici, organizzati per aumentare la popolazione araba in Israele col solo scopo di schiacciare quella che potrebbe diventare un giorno, come loro auspicano, la "minoranza" ebraica. Non esiste paese al mondo disposto a dare la cittadinanza al nemico e vorrei ricordarle che Israele e i territori palestinesi sono ancora in stato di guerra e che un parte degli arabi israeliani ha sempre aiutato i terroristi infiltratisi in territorio israeliano per commettere stragi. Se il mio e' un insulto al buon senso, il suo e' un insulto alla vita stessa.
Saluti.
Deborah Fait