Si e' alzato il solito polverone dopo che l'Alta Corte di Gerusalemme ha deciso di negare la cittadinanza israeliana ai palestinesi sposati a israeliani. Ho come un'eco nelle orecchie, le solite accuse di razzismo, discriminazione, apartheid e così via ! Vediamo di mettere i puntini sulle i. I palestinesi sono sempre stati liberi di venire a vivere in Israele, dopo Oslo, piu' di 130.000, sposati a arabi israeliani hanno ottenuto la cittadinanza rendendo felice Arafat che non si stancava di dire che Israele sara' sconfitto dalle pance delle donne arabe. Nonostante questa minaccia i governi israeliani che si sono succeduti hanno sempre rispettato, in nome della democrazia (che quando e' esagerata diventa un'arma pericolosa), questa tolleranza nei confronti del nemico. Il risultato e' stato avere nel paese una quinta colonna di cittadini pronti a tradire il paese dove vivono, a dare asilo a terroristi venuti da fuori, a farsi terroristi essi stessi. Dal 2001 al 2010 decine di palestinesi con carta d'identita' israeliana grazie a un matrimonio, sono stati coinvolti in atti di terrorismo e, probabilmente, atroci attentati non sarebbero potuti accadere senza la connivenza di qualche arabo con documenti israeliani. Premesso questo, non e' detto che tutti i palestinesi sposati a israeliani siano terroristi ma fanno comunque parte di un popolo nemico di Israele, di un popolo che vive un conflitto da decenni e che considera gli israeliani figli del demonio e usurpatori. Il pericolo quindi e' enorme e credo che nessun paese al mondo potrebbe dare la cittadinanza al nemico senza essere considerato, perlomeno, "ingenuo" o, per dirla papale papale, idiota! Quale e' quel paese tanto allocco da rischiare di scomparire grazie a leggi democratiche nei confronti di un popolo non democratico e pieno di odio? Israele, direte voi! Bene, diciamo allora grazie alla Corte Suprema che ha salvato il paese dall'ipocrisia suicida delle sinistre. Al pericolo del terrorismo dobbiamo aggiungere la capacita' dei palestinesi di procreare e diventare in pochi anni la maggioranza del paese mandando al diavolo ogni diritto degli ebrei di avere una patria e ogni parvenza di democrazia. Israele non solo ha il diritto ma ha l'obbligo di proteggere se stesso e i propri cittadini. Paesi occidentali, paesi che sono in pace, che non hanno nessuno che ne dichiari l'illegittimita' di esistere, nessuno che urli che americani, francesi, italiani, svizzeri debbano morire; paesi occidentali che non sono in guerra hanno delle leggi che li proteggono da un'invasione di stranieri. In Italia si sta discutendo se dare la cittadinanza ai figli di stranieri. Dicono, forse a 18 anni.....se nati in Italia....ma che generosita'... Eppure l'Italia non e' in guerra. In USA la Corte Suprema nega il visto di ingresso a chi ha figli illegittimi con cittadini americani. La Nuova Zelanda non fa entrare chi ha problemi di salute, compresa l'obesita', perche' andrebbe a pesare sul bilancio statale. La nuova Zelanda non e' in guerra con nessuno. Nemmeno con gli obesi che non si augurano la fine della Nuova Zelanda! L'Olanda non accetta chi non parla olandese. Nemmeno l'Olanda e' in guerra e nessuno si augura di vederla scomparire! . La maggior parte dei paesi occidentali, dunque, semplicemente non riconosce il diritto agli stranieri di formare una famiglia. Israele in guerra, a differenza degli altri paesi che sono in pace, dovrebbe darsi la zappa sui piedi e aprire il paese a milioni di arabi? Israele e' o non e' in guerra con gli arabi-palestinesi ? Una guerra che non vede una fine. Israele e' stato di guerra anche con la maggior parte dei paesi arabi, soprattutto adesso, dopo "L'inverno arabo", quello che gli ingenui, gli ipocriti, chiamano "primavera", anche i paesi "amici" come Egitto e Giordania, hanno fatto marcia indietro e i Fratelli Musulmani impazzano dovunque con le loro idee fanatiche e estremiste. Israele, creato per dare una casa al popolo ebraico, sta tentando ancora di integrare il 20% di cittadini arabi che spesso non hanno nessun rispetto per le istituzioni e le leggi della democrazia. Potrei citare molti casi di tradimento, tanto per stare alla Knesset, l'ultimo eclatante e' quello della deputata araba Zoabi, stipendiata colle nostre tasse, salita sulla Flotilla in evidente contrasto con la legge dello stato che proibisce ai membri del Parlamento di avere contatti con i nemici della Nazione. Per non parlare delle varie spie arabo/israeliane al soldo di Hezbollah e Iran. Gli arabi israeliani, dunque, sono il 20% della popolazione, a questi aggiungiamo 250.000 lavoratori stranieri che poi vogliono restare perche' qui lavorano e mangiano e vivono in liberta'. Non dimentichiamo i rifugiati dal Sudan e Eritrea che , scappando dall'Egitto dove li ammazzano, entrano in Israele a 2000 unita' al mese. Israele non puo' correre il pericolo di vedere vanificato il suo sforzo sionista dando la cittadinanza a persone che , per la maggioranza, sono ostili sia agli ebrei che agli israeliani e al sogno di Israele. Israele da asilo a chi puo', fino al momento in cui tutti hanno casa e lavoro ma la cittadinanza no, democrazia non significa idiozia! Deve esserci un equilibrio tra il dare asilo e lavoro agli stranieri e il mantenere l'integrita' e la sicurezza dell' unico paese che gli ebrei hanno al mondo. " Non abbiamo un'altra Terra" , dice la canzone "Ein li Erez Acheret" e vogliamo tenercela stretta, bella com'e' , nostra, ebraica e democratica! Deborah Fait