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Un convegno contro Israele a Udine 12/01/2012

Un convegno contro Israele a Udine. Michael Sfaradi ha informato i lettori di IC al riguardo ieri http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=42957.
Pubblichiamo oggi, 12/01/2012, la copia dell'e-mail inviata da Michael Sfaradi alle redazioni di Corriere Veneto e Gazzettino di Udine a commento delle dichiarazioni del sindaco di Udine, Furio Honsell, all'apertura del convegno e riportate sui due quotidiani.
Eccola:

Gentile Redazione,

Sull’articolo da voi pubblicato è stato riportato che il sindaco Furio Honsell ha detto, durante il discorso di apertura del convegno sull’acqua in Palestina, che il Cevi, da sempre, lotta per la proprietà pubblica dell’acqua, non solo in Palestina, ma anche in Sud America. Che il Cevi faccia una lotta per un bene comune come l’acqua è sicuramente una cosa importante, ma in Sud America il problema non è legato ad un conflitto come lo è in Medio Oriente, e lì, in Medio Oriente, ogni cosa, e l’acqua non è da meno, viene usata a fini strategici e politici. L’assessore Franzil ha aggiunto che non è sempre necessario un contraddittorio perché venivano presentati ‘dati oggettivi’ che dimostrano come, se in uno stato povero di acqua ogni cittadino ha a disposizione 500 metri cubi di acqua al mese, in Palestina si arriva soltanto a 52, contro i 1.500 di un paese sviluppato. Siamo proprio sicuri che questi ‘dati oggettivi’ siano così certi da essere coperti da una sorta di sacralità che li rende intoccabili? Noi che da anni viviamo sulla nostra pelle il problema mediorientale in generale e quello dei conflitti arabo – israeliani in particolare sappiamo quanto siano variabili i ‘dati oggettivi’ decantati da una delle parti in causa. Anche sul manifesto della presentazione dell’evento era riportata come dato una frase che non lasciava dubbi sulla sua verità indiscutibile: “Palestina liberata dall’occupazione e dall’apartheid imposto da Israele” Apartheid imposto? E da chi? E dove? Se la carovana dell’acqua, quella che non può tacere, avesse girato anche dall’altra parte del confine non avrebbe trovato alcuna traccia di apartheid e lo sapete perché? Semplice non c’è. Da quando in democrazia si può parlare di qualcuno accusandolo di qualcosa senza che a questi possa essere dato modo di spiegare la sua posizione o di portare altri dati ‘oggettivi’ altrettanto importanti? Come può un assessore eletto democraticamente arrogarsi il diritto di zittire una controparte che viene chiamata in causa? Qualcuno dovrebbe ricordargli che uno dei suoi doveri come rappresentante del popolo è proprio quello di garantire la libertà di espressione a tutti e non trincerarsi dietro a ‘dati di fatto’ che tutto sono tranne che certi. L’impressione che si ha, a questo punto, è che il problema più grave non sia l’acqua in Palestina ma la democrazia in Friuli. Più volte è stato detto che in futuro ci sarà occasione per un confronto; perché in futuro? Questa era la giusta occasione per un confronto e poi, se non ci fosse stata la nostra presa di posizione, siamo sicuri che avremmo ottenuto la promessa di un confronto futuro? Francamente crediamo di no. Se i rappresentanti israeliani fossero stati invitati avrebbero potuto spiegare, ad esempio, che nei trattati di pace siglati da Rabin e dal Re di Giordania migliaia di cubi di acqua vengono trasferiti a titolo gratuito dagli acquedotti israeliani a quelli giordani per un quantitativo triplo rispetto agli obblighi del trattato stesso ma che nemmeno una goccia viene riversata dalla Giordania ai territori della A.N.P. Nessuna critica alla Giordania vero? Comunque, inutile nascondersi dietro un dito, l’evento di ben tre giorni non toccherà in maniera neutra il solo problema dell’acqua ma andrà a illustrare tante situazioni tipiche del conflitto in corso e la mancanza voluta di un contraddittorio, come da noi contestato nella lettera precedente, trasformerà un evento che partiva con enormi potenzialità in un monologo utile solo a sé stesso. 

Michael Sfaradi - Tel Aviv Journalist Association, Prof. Elio Cabib Università di Udine, Prof. Marco Orioles Università di Udine, Dott. Giorgio Linda Presidente Associazione Italia Israele Udine, Dott.ssa Rosj Domini Direttivo Associazione Italia Israele Udine, Dott. Enrico Valoppi presidente associazione Italia Israele terre di mezzo e collinari del Friuli, Graziano Vatri vice presidente Associazione Italia Israele terre di mezzo e collinari del Friuli,Dott. Ilan Brauner associazione Italia Israele terre di mezzo e collinari del Friuli consulente cultura israeliana, Donata Perosa segretario/ tesoriere associazione Italia Israele delle terre di mezzo e collinari del Friuli, tutto il direttivo dell’Associazione Italia Israele terre di mezzo e collinari del Friuli all’unanimità, Ambra Valentinuzzi – Insegnante, Silvia Gvili, Elena Lattes,  Dott. Gaetano Gerratana, Avner Flavio Hannuna, Raffaello Negri, Lula Coen, Prof Lior Shambadal direttore della “Der Berliner Philarmonic Orchestra”, Arie Perel artista, Morris Sonnino imprenditore, Raffaele Pace manager, Alessandro Litta Modignani giornalista, Fulvio Tabacco, Luisa Fazzini presidente Associazione Italia Israele di Trieste, Dott. Elio Rabello Farmacista Ospedaliero, Prof.ssa Adriana Katz direttore clinica psichiatrica presso medical center Barzilai Ashkelon e della clinica di igiene mentale a Sderot Israel, Vivette Galante, Roberto Gentilli, Dott.ssa Anna Rolli giornalista, Giorgio Bressan, Dott.ssa Luisa Baruzzo, Francesca Meneghin,  Mathew Diamond, Gino Messina,Giuseppe D’Anzul, Dimitri Buffa Giornalista, Attilio Funaro Presidente Fondazione Roma 6 ottobre 1943 onlus


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