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Paragoni inaccettabili 07/01/2012

Il paragone fra l'episodio della bambina picchiata dagli Haredim in Israele perché vestita in modo ritenuto indecente con le violenze operate in Afganistan ad una sposa quindicenne appare del tutto improponibile. L'articolo a firma Manila Alfano palesa una scarsa conoscenza delle situazioni. Come al solito, emerge una punta di ostilità nei confronti di Israele che dimostra solo una scarsa esperienza della società israeliana. Effettivamente gli ultraortodossi ashkenaziti costituiscono un crescente problema, soprattutto a Gerusalemme, che li fa assomigliare agli estremisti islamici. Essi non riconoscono lo Stato di Israele ma ne sfruttano il sistema democratico, mettono al mondo figli come i conigli, hanno una concezione integralista della religione ebraica e vestono in modo ridicolo, ma il paragone con il fondamentalismo islamico è del tutto arbitrario. La Alfano avrebbe fatto meglio a chiarire che fra essi e i "gli altri", gli ebrei "normali", non corre buon sangue e che purtroppo costituiscono pure un problema politico a causa di un sistema proporzionale che consente la coesistenza di molti partiti nella Knesset, fra cui quelli religiosi che condizionano anche la vita politica nazionale. Israele è una vera democrazia, sia pure con le debolezze insite in tale regime e proprio in conseguenza di ciò è intervenuto il Primo Ministro per ribadire che Israele è una democrazia liberale occidentale dove non c'è posto per discriminazioni, dove tutti godono dei diritti civili e politici e perciò nessuno, neppure gli Haredim, hanno il diritto di imporre il proprio punto di vista, oltre tutto marginalmente minoritario, atteggiandosi a vittime del sistema. Tempo addietro, avevano chiesto al Sindaco di Gerusalemme di vietare l'ingresso nel loro quartiere di Mea Shearim a coloro che non vi risiedevano. All'ovvia risposta negativa, motivata dal diritto di tutti di spostarsi liberamente in Gerusalemme, hanno gridato al mondo intero di essere discrimati e incompresi...
Maurizio Del Maschio


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