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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Il Foglio Rassegna Stampa
05.01.2012 A che cosa porterà la mano tesa degli Usa a Fratelli Musulmani e talebani?
analisi di Daniele Raineri

Testata: Il Foglio
Data: 05 gennaio 2012
Pagina: 1
Autore: Daniele Raineri
Titolo: «Ecco quanto costa l’apertura di Obama a Fratellanza e talebani»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 05/01/2012, in prima pagina, l'articolo di Daniele Raineri dal titolo " Ecco quanto costa l’apertura di Obama a Fratellanza e talebani ".


Daniele Raineri  Fratelli Musulmani      Talebani

Roma. L’Amministrazione Obama intensifica gli incontri ad alto livello con la Fratellanza musulmana – scrive l’inviato al Cairo del New York Times, David Kirkpatrick – perché vuole un’intesa stretta con l’organizzazione stravittoriosa alle elezioni parlamentari in Egitto (che si chiudono il 23 gennaio, ma il risultato è chiaro). Washington sembra accettare la campagna di rassicurazioni premurose dei Fratelli, che sostengono di volere una democrazia moderna, rispettosa dei diritti individuali, del libero mercato e degli accordi internazionali. Washington, però, è anche legata all’establishment militare – a cui passa 1,3 miliardi di dollari ogni anno – che oggi governa il paese in veste “provvisoria” ma senza la minima intenzione di cedere davvero il potere. Fratellanza e giunta militare sono in rotta di collisione: i Fratelli dicono che il governo deve essere espressione – e sotto il controllo – del nuovo Parlamento, i generali sostengono l’idea opposta, per loro il governo obbedisce al presidente, che è stato nominato dai militari. Si contendono il potere di fare e approvare le leggi del nuovo Egitto. La Fratellanza ha appena concesso dall’alto della sua appena conquistata supremazia che i militari “saranno protetti da un’amnistia quando lasceranno il potere”, che è una minaccia riferita alla repressione brutale dei militari contro gli egiziani. L’Amministrazione Obama ora deve decidere da che parte stare, Fratelli o generali, senza creare scossoni immediati. L’apertura a interlocutori nuovi è anche il segno sotto cui si apre l’ufficio di rappresentanza dei talebani nel Qatar (il Qatar c’entra sempre). La Casa Bianca ha dato la sua approvazione e come gesto di fiducia è pronta a liberare quattro detenuti pericolosi da Guantanamo. Ma il governo di Kabul vuole avocare a sé i negoziati ed escludere gli americani. E i talebani sono guidati dal Pakistan, con cui però Washington è al punto più basso di relazioni diplomatiche degradate da tempo. Di questo passo chiederà ai talebani di mediare con il governo e l’esercito di Islamabad.

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