Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 03/01/2011, a pag. 1-13, l'articolo di Massimo Alberizzi dal titolo "Ultimatum ai cristiani".


Boko Haram attentato contro i cristiani in Nigeria
In Nigeria ultimatum ai cristiani: «Via tutti entro tre giorni o morirete». La minaccia viene dagli integralisti legati
ad Al Qaeda dopo la strage di Natale nelle chiese del Paese. Ultimatum degli estremisti islamici di Boko Haram alla comunità cristiana che vive nel nord della Nigeria: «Avete tre giorni per andare via, altrimenti ne subirete le conseguenze». Abdul Qada, portavoce della setta, ha parlato con i giornalisti al telefono; una veloce conferenza stampa in lingua hausa, la più diffusa nelle zone settentrionali del Paese, per annunciare la decisione degli estremisti. Qada ha anche sostenuto che i militanti attaccheranno l'esercito e la polizia, incaricati dal presidente nigeriano Goodluck Jonathan di rafforzare lo stato di emergenza proclamato sabato scorso in 4 stati a maggioranza musulmana. «I soldati — è la tesi di Qada — uccidono solo gli innocenti musulmani. Loro proteggono i cristiani e noi dobbiamo difendere i nostri fratelli». Il giorno di Natale i terroristi hanno fatto saltare diverse autobomba vicino a chiese cristiane provocando 49 morti e decine di feriti. «Goodluck Jonathan — ha sottolineato Qada — sabato è andato a visitare una chiesa cristiana vicino Abuja (la capitale della Nigeria, ndr), ma mai è andato in una moschea, dopo i massacri di musulmani avvenuti durante le violenze postelettorali dell'anno scorso». Ma il capo terrorista sa bene che contro i suoi fratelli correligionari c'è il rischio di rappresaglie e vendette e sa benissimo che si potrebbe innescare una corsa alla violenza con conseguenze imprevedibili. Ecco perché, forse, ha concluso così: «Consigliamo a tutti i musulmani che vivono nel Sud di tornare a casa. Sappiamo che potrebbero essere attaccati e subire violenze». Le forze di sicurezza che operano nei quattro Stati, dove è stata proclamata l'emergenza, Borno, Plateau, Niger e Yobe, hanno visto accresciuti i loro poteri. Possono arrestare chi vogliono e entrare in qualunque casa senza mandato. L'obbiettivo è schiacciare i terroristi di Boko Haram, ma sinora i risultati sono stati piuttosto deludenti. Dopo i sanguinosi attentati di Natale, centinaia di persone sono finite in manette ma gli organizzatori degli attacchi non sono stati presi e neppure identificati. Gli analisti sostengono che Boko Haram sia legato ad Al Qaeda o per lo meno ai grupAttacchi I terroristi hanno anche sostenuto che i militanti attaccheranno l'esercito e la polizia perché «difendono i cristiani» pi sovversivi che operano a cavallo del Sahara, come Al Qaeda per un Maghreb islamico. Ma le posizioni delle varie organizzazioni sono assai differenti: i membri della setta nigeriana sono fanatici che negano la scienza e ritengono che Bibbia e Corano siano i testi di riferimento cui affidare la propria conoscenza: credono, ad esempio, che la terra sia piatta e che la pioggia non sia dovuta alla condensa che si aggrega nelle nuvole, ma un dono divino. I terroristi che operano invece nel deserto (in questo momento tengono in ostaggio due donne italiane, Rossella Urru, rapita il 23 ottobre, e Maria Sandra Mariani, sequestrata il 2 febbraio 2011) hanno un'agenda più criminale che politica. Le violenze di Boko Ha-ram, il cui nome in lingua hausa vuol dire «Vietata l'educazione occidentale», non risparmiano comunque neppure i musulmani considerati troppo morbidi e peccatori impenitenti. In una società multietnica come quella nigeriana, per esempio, gli alcolici sono di libera vendita e di largo consumo. La povertà poi induce molte giovani, anche devote ad Allah, a prostituirsi e guadagnare così qualche soldo. Pratiche considerate in effetti sacrileghe dagli invasati di Boko Haram. Molti leader musulmani hanno preso le distanze dal gruppo estremista anche se, a questo punto, anche loro rischiano rappresaglie perché considerati traditori. Alhaji Lai Mohammed, segretario dell' Action Congress of Nigeria, ha sostenuto che lo stato d'emergenza non serve a nulla, se non è sostenuto da tutta la società civile nigeriana, di ogni fede, politica e religiosa: «Se falliamo nella guerra contro il terrorismo, dovremo pagarne le conseguenze che potrebbero portare alla disintegrazione del Paese». Boko Haram è attiva in Nigeria dal 2009. Si calcola che nel 2011 i suoi militanti abbiano ammazzato non meno di 500 persone.
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