Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 02/01/2012, a pag. 14, l'articolo di Maurizio Molinari dal titolo " Teheran mostra i muscoli: Ecco il missile anti-radar ".
Mahmoud Ahmadinejad
Teheran riesce a produrre combustibile nucleare e lancia con successo un missile terraaria capace di sfuggire ai radar ma al tempo stesso tende la mano alla comunità internazionale offrendo di riprendere i negoziati per «migliorare la cooperazione».
Le tre mosse della Repubblica Islamica sono arrivate in rapida successione durante il fine settimana, confermando la scelta di Alì Khamenei, Guida Suprema della Rivoluzione, di sovrapporre sfide ed aperture per rafforzare il ruolo strategico dell’Iran in Medio Oriente. La prima è avvenuta sabato, quando Saeed Jalili, capo negoziatore sul nucleare, ha rivolto una formale richiesta alle controparti di Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia e Germania di «tornare a trattare» sul programma atomico dopo il varo in dicembre delle ultime sanzioni, seguite al rapporto dell’Agenzia atomica dell’Onu (Aiea) che parlava di «aspetti militari». L’ultima riunione multilaterale risale al gennaio dello scorso anno e terminò con un nulla di fatto ma ora Jalili afferma la volontà di «tornare sul percorso del dialogo e della cooperazione» in una lettera che è stata inviata a Catherine Ashton, titolare della politica estera dell’Unione Europea. Un passo compiuto quasi in contemporanea con l’annuncio della Casa Bianca di varare ulteriori provvedimenti, per ostacolare le transazioni con la Banca centrale iraniana.
I portavoce della Ue affermano di non aver ancora ricevuto le missive di Jalili mentre ad essere arrivate sono le notizie, diffuse dalla tv di Teheran, sul successo ottenuto dai tecnici iraniani nella produzione della prima barra di combustibile nucleare. Si tratta di un risultato che consente a Teheran di non dipendere da forniture straniere per alimentare i propri reattori: le barre contengono uranio arricchito a livelli bassi e consentono di produrre calore attraverso una reazione nucleare che non porta alla fusione. «Si tratta di un grande risultato che lascerà perplessi quei Paesi occidentali che hanno scommesso sul fallimento nucleare dell’Iran» commenta il «Teheran Times». Nel caso della Nord Corea la produzione di combustibile spianò la strada al raggiungimento dell’atomica ma in questo caso fonti dell’Aiea hanno espresso perplessità, facendo presente che più volte l’Iran ha vantato inesistenti progressi sul nucleare. L’annuncio in sé costituisce tuttavia una sfida all’Onu e all’Aiea che hanno chiesto la sospensione del programma atomico.
Ma non basta, perché poco dopo le rivelazioni sulla barra di combustibile, ne sono arrivate altre - questa volta dall’agenzia «Irna» - sul test nelle acque del Golfo Persico di un missile di medio raggio capace di sfuggire ai radar. «Il vettore è equipaggiato con le più moderne tecnologie anti-radar» ha precisato Mahmud Musavi, vice comandante della Marina, adoperando un linguaggio che lascia supporre la possibilità di essere riusciti in tempo record a sfruttare le tecnologie «Stealth» del drone americano catturato in dicembre. L’aver testato il missile durante le manovre della Marina rafforza l’impressione che Teheran intenda dare credibilità alle minacce di bloccare gli Stretti di Hormuz in caso di conflitto.
Per inviare la propria opinione alla Stampa, cliccare sull'e-mail sottostante