spett.Redazione, vi mando quanto ho letto sul Foglio di oggi (non l'ho visto segnatato su IC) nella rubrica "Andrea's Version" riguardante Giorgio Bocca. Riporta un pezzo di Repubblica dal quale si desume che non solo aveva cancellato gli anni fascisti e antisemiti, ma li negava persino. E poi ce l'hanno presentato come un modello di antifascismo !
" Se non fosse scritta su Repubblica, vale a dire su quello che era il suo giornale, non l'avremmo nemmeno presa in considerazione, ma è uscita proprio lì. L'intervista,riproposta ieri,è stata pubblicata nel marzo 2010 sulla rivista studentesca ddi Verona "Il Superstite". Gli studenti domandano: " Lei quando era ragazzo è stato fascista. Quando e perchè ha iniziato a maturare una coscienza antifascista ?" E Bocca risponde: " La questione è fondamentale. Essere fascista in un regime dittatoriale non significa aver aderito al fascismo, vuol dire essere obbligato a iscriversi al fascismo. Il mio fascismo consisteva nell'andare a sciare, del fascismo non sapevo assolutamente nulla". Ora. Che il grande Bocca fosse un cacciaballe di primaria grandezza, già si sapeva e non stupisce. Che a novant'anni, cacciasse ancora balle a dei ragazzi che lo stimavano, stupisce un po' di più. Ma a sbalordire davvero è la sua generosità: quante botti di barbera avrà lasciato, a quelli di Repubblica, perchè ripubblicassero una stronzata del genere?
Forse ai lettori può interessare fino a che punto Giorgio Bocca arrivasse a mentire sul suo passato.
auguri a IC,
Govanna Diotallevi