Ho letto su I.C. che la Signora Fait è stata in ospedale. Vorrei far giungere a Lei i miei più sentiti auguri di pronta guarigione. Ma presumo stia veramente meglio, perchè oltre che ben descrivere come funziona la sanità in Israele, non mancano le sue parole pungenti contro i soliti odiatori
Auguri Signora Fait,
sempre sulla breccia.
Mario
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Sentivamo una grande mancanza, bentornata, un abbraccio alla "nostra" cara Deborah Fait.
Israele per sempre.
Roberto Gabrieli
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Premetto che mi ero immaginato che il lungo silenzio di Deborah dipendesse da un suo "impedimento". Voglio per questo farle i miei personali auguri di pronta guarigione.
Tornando all'articolo, posso confermare che quanto affermato da Deborah corrisponde a verità e forse è addirittura riduttivo. Io ho la sclerosi multipla (ebbene si, lo ammetto così tutti i miei nemici ne potranno godere) e se non fosse per il Centro Sclerosi Multipla del Sheba Medical Center a Tel-Hashomer sarei su una sedia a rotelle e se non fosse per la ricerca tutta israeliana sulla SM non farei la cura che sto facendo e che tanti vantaggi mi sta dando.
Alla faccia di tutti gli odiatori e i boicottatori, Israele è un esempio di civiltà cosmopolita come nessuno al mondo e un esempio di altruismo come pochi sanno essere.
Un abbraccio alla mia cara amica Deborah e un in bocca al lupo per tutte le cose future.
flondei
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All' articolo, io vorrei aggiungere anche quell'efficienza che hanno al pronto soccorso. Avevo accompagnato una famigliare all'ospedale di Ness Ziona, che era borderline con il coma diabetico. Appena entrata, i medici le hanno subito somministrato l'insulina e monitorata finchè non si fosse liberato un posto in astanteria e anche là ogni paziente aveva il suo piccolo gruppo famigliare.
Ora tra i primi esami, lastre ai polmoni, l'anamnesi e le dimissioni l'attesa è stata di un'ora e mezza, considerando che il pronto soccorso era pieno di persone colpite da un virus che aveva bloccato le vie respiratorie.
E anche in quel luogo le etnie erano varie, seguite tutte allo stesso modo.
Le chaim !
gabriella
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