Devo purtroppo replicare al vostro commento, il paragone di Napoleone ad Hilter e Ahmadinejad non mi sembra inaccettabile, la sua radice e il suo essere sta nei fatti/crimini che lo stesso Napoleone ha commesso: occupava, saccheggiava, depredava, metteva a ferro e fuoco, violentava con tutta forza possibile ogni città e paese che non si arrendeva ai suoi soldati.
Oggi una figura come Napoleone verrebbe sicuramente condannata dal Tribunale di Norimberga. Non basta scrivere delle cose per essere considerati delle ottime persone, perchè queste cose diventano nulle se non addirittura ipocrite se il proprio comportamento non è etico. L'azione non può essere in ogni caso disgiunta dalla pratica e viceversa, mentre non occorre essere storici per affermare e verificare che ogni azione di Napoleone Bonaparte era al di fuori di una consapevolezza etica. Quindi la differenza della firma di un documento è fondamentale e decisiva per lo spessore del documento stesso
grazie
Demetrio Serraglia
La descrizione che lei dà di Napoleone è totalmente riduttiva, nessuno storico serio la avvalorerebbe. Il significato della guerra nel secoli passati era diverso da quello che abbiamo oggi, ma ogni avvenimento va giudicato nel contesto nel quale è avvenuto. Oltre a tutto lei dimentica che è stato grazie alle 'invasioni' napoleoniche che si sono aperti i ghetti, mettendovi fine. Anche Churchill è vissuto in un tempo nel quale il colonialismo era visto come una normale componente della politica dei governi, mentre oggi è l'opposto. Ma Churchill rimane un grande statista, malgrado. Lo stesso è per Napoleone, almeno così la vediamo noi.
IC redazione