L'Europa non ceda ai ricatti della Turchia commento di Andrea Morigi
Testata: Libero Data: 28 dicembre 2011 Pagina: 16 Autore: Andrea Morigi Titolo: «Europa anticristiana. Non fermerà mai i genocidi islamici»
Riportiamo da LIBERO di oggi, 28/12/2011, a pag. 16, l'articolo di Andrea Morigi dal titolo " Europa anticristiana. Non fermerà mai i genocidi islamici".
Andrea Morigi
Un genocidio in meno, un massacro in più. Tra l’ostinato negazionismo turco sullo sterminio degli armeni e gli attentati di Natale compiuti in nigeria dai Boko Haram contro i cristiani c’è una relazione stretta. È molto più che un ricatto, da parte di Ankara, la minaccia di imporre sanzioni economiche alla Francia, colpevole di aver approvato la settimana scorsa, in prima lettura, una legge che introduce il reato di negazione del genocidio armeno. Di questi tempi in Europa si valutano principalmente le conseguenze sul Pil di un eventuale calo dell’in - terscambio commerciale con gli altri Paesi islamici, messo a rischio da un boicottaggio turco. Non si calcola invece la portata ideologica della reazione turca. Gli Stati islamici sono impegnati in un’ultradecennale battaglia alle Nazioni Unite per introdurre una risoluzione di condanna della diffamazione della religione, così da giustificare il reato di blasfemia che in Pakistan prevede la pena di morte. Anche per chi ha scelto la strada della guerra santa, un riconoscimento dell’Onu sarebbe quasi una benedizione sull’uc - cisione degli infedeli accusati di offese verso il Corano o Maometto. Per ora, i jihadisti si devono accontentare di un gioco di sponda. Se in Nigeria si bombardano le chiese, in Turchia gli omicidi avvengono col contagocce ma a Istanbul è stata trasformata in moschea l’antica basilica cristiana di AghiaSophia. E,comunque, si difendono lamemoriae l’onore degli ottomani responsabili, un secolo fa, della morte di centinaia di migliaia di armeni. E, così facendo, si fornisce giustificazione a chi oggi va a caccia di cristiani. In Israele, dove purtroppo di martirio e persecuzione se ne intendono, si è aperto nei giorni scorsi un dibattito, sfociato in una proposta di legge per istituire, il 24 aprile, una giornata della memoria, data in cui iniziarono le esecuzioni di massa del popolo armeno nel 1915. La grande assente dal dibattito rischia di essere l’Osce, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa. In realtà finora, grazie anche all’impegno dell’italiano Massimo Introvigne come rappresentante per la lotta al razzismo, alla xenofobia e all’intolleranza e discriminazione contro i cristiani e i seguaci di altre religioni, l’organismo internazionale si era distinto per un’intensa attività, culminata nel vertice di Roma sui crimini di odio contro i cristiani del 12 settembre 2011. Quel lavoro rischia ora di finire nel dimenticatoio per le diverse priorità della presidenza di turno irlandese, che ha appena nominato l’ex giudice della Corte Suprema di Dublino, Catherine McGuinness, come nuova rappresentante per il 2012. Il magistrato, il cui campo specifico sono i diritti delle donne, è anche la principale autrice della legge che impone la denuncia obbligatoria di qualunque sospetto di abusi su minori anche ai vescovi. Si annuncia così un’offen - siva dell’ossessione irlandese per il tema della pedofilia, che potrebbe trasformarsi in un’altra caccia alle streghe, in particolare contro i cattolici.
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