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Informazione Corretta Rassegna Stampa
27.12.2011 IC7 - Il commento di Federico Steinhaus
Dal 18/12/2011 al 24/12/2011

Testata: Informazione Corretta
Data: 27 dicembre 2011
Pagina: 1
Autore: Federico Steinhaus
Titolo: «Il commento di Federico Steinhaus»
Il commento di Federico Steinhaus


Federico Steinhaus

Qualche volta è difficile iniziare un ragionamento quando si avverte la pressione che esercita un altro argomento per  diventare predominante. E’ quanto sta accadendo a me. Dunque, questa volta parlerò prima di razzismo e solamente dopo di quanto accade nel Medio Oriente.

Una sequenza di “momenti di follia” che si scatenano contro chi non è come noi non può essere analizzata come se quei momenti fossero disgiunti e solo casualmente si siano verificati quasi contemporaneamente. Firenze, Roma e Torino hanno caratteristiche diverse: sono stati chiaramente razzisti gli episodi di Firenze e Torino, ma la spedizione punitiva contro i rom, motivata da una falsa denuncia di stupro, ricorda troppo e con troppa immediatezza i pogrom generati dalle false accuse di uccisione di bambini cristiani. E gli arresti dei neonazisti/neofascisti di Militia, che stavano per passare dalle parole ai fatti,  aggiungono al razzismo la componente antisemita.

Cosa sta succedendo in Italia? E in Europa? La nostra civiltà era il nostro vanto: la stiamo perdendo per strada? E’ solo a causa delle crisi economica, che fa da innesco come sempre è stato, o vi è dell’altro?

Passiamo ad altro. La crisi siriana sta mettendo in difficoltà l’Iran, che per avvalorare il suo ruolo di potenza regionale sta ora corteggiando – o meglio ricattando – l’Arabia Saudita; ma anche le estensioni locali del regime iraniano, Hezbollah e Hamas, guardano preoccupate al futuro. L’Iraq, con il ritiro americano, potrebbe diventare nuovamente una terra di scontro armato, dal momento che anche in Afghanistan e Pakistan appaiono all’orizzonte scenari di (relativa) pacificazione.

Nel Maghreb, invece, il domino delle dittature cadute si sta trasformando in una marcia trionfale dei partiti islamisti più o meno radicali. Le 1570 liste elettorali della Tunisia ma anche la presa del potere dei militari, presunti garanti della laicità democratica, in Egitto hanno dimostrato che alle spalle dei delusi, dei diseredati, dei perseguitati che sono scesi in piazza vi sono potenti e ben organizzati partiti islamici, pronti a sostituire i deposti regimi laici con altrettante teocrazie. Lo stesso vale per la Siria, ma perfino la Giordania è sull’orlo di un abisso: il 15 dicembre scorso lo sceicco  Nader al-Tamimi, muftì dell’Armata di Liberazione che ha le sue basi in Giordania, ha ribadito le minacce di annientamento degli infedeli già espresse nel 2000 in una intervista ad Al Jazeera. 

Ma in tempo di Natale un miracolo non può mancare: dopo la denuncia di PMW e del Simon Wiesenthal Center, l’UNESCO ha reso noto che non finanzierà più la rivista dell’Autorità Palestinese Zayzafuna, che proponeva ai giovani palestinesi come modello nientemeno che Hitler.

Il ruolo di Israele è sempre più cruciale in questo scenario; se, come ci auguriamo, diverrà tra breve un paese esportatore di gas ed autosufficiente per il fabbisogno petrolifero, la sua politica di stabilizzazione dello scacchiere potrà essere vincente.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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