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Rai3, una rete della quale vergognarsi 25/12/2011

 Copia di e-mail inviata a Rai3:

Lo scorso 21 dicembre avete rimandato in onda, su doc 3, una trasmissione introdotta da Alessandro Robecchi che avrebbe la pretesa di descrivere la vita dei soldati di Israele, già trasmessa nel mese di luglio (quindi siete recidivi).
In effetti voi non avete affatto descritto la situazione dei soldati di Israele, ma avete preferito fare una trasmissione di pura propaganda in cui, oltretutto, non è neppure possibile verificare se i protagonisti, regolarmente doppiati e senza il sonoro originale, dicano effettivamente quanto lo spettatore ascolta.
Chiunque sia stato a contatto coi giovani israeliani sa perfettamente che sono completamente diversi dai vostri attori, e che NON USANO per se stessi espressioni del tipo: "razza superiore". Inoltre nel filmato il nemico non appare mai, e non è, come voi fate credere, un semplice lanciatore di pietre (avete dimenticato troppo in fretta le guerre scatenate dagli arabi, i loro terribili attentati, i neonati sgozzati a sangue freddo nelle loro culle e la dichiarata volontà di uccidere tutti gli ebrei e di distruggerne lo stato).
Sfiorate soltanto il problema della proprietà di quelle terre, e lo fate in modo storicamente scorretto.
Certe domande fatte ai soldati durante il loro addestramento (ma era davvero questa la realtà?), del genere: "saresti pronto a prenderti una pallottola per la patria?", potrebbe essere posta, nello stesso modo, ai soldati di qualunque esercito, ma logicamente, e correttamente, nessuno le fa.
Ed allora perché porre questa domanda a dei giovani che DEVONO per forza di cose dedicare tre lunghi anni della loro gioventù a questo servizio?
Le prolungate scene di fumate sono fatte solo per dare l'idea di un popolo debosciato, mentre la realtà del popolo israeliano è esattamente il contrario. Gravissima è poi la frase, semplicemente impossibile tra i giovani militari, che non sarebbero responsabili degli ordini ricevuti: nell'esercito israeliano, e solo in quello, i soldati hanno per regolamento il diritto di non eseguire gli ordini ritenuti ingiusti o immorali.
Altro che parallelismo coi nazisti (VERGOGNATEVI!) "O sei un soldato, o sei un disertore", infine: avete forse dimenticato che questa è stata la realtà nel nostro paese fino a pochi anni fa? E l'Italia non era circondata da nemici che ogni giorno promettevano di annientarla, o che la bersagliavano con MIGLIAIA di missili.
Vediamo se Alessandro Robecchi, tanto informato sulla materia, si dichiara disposto ad un confronto con me di fronte alle telecamere. Io sono pronto. Distinti saluti Emanuel Segre Amar

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 Il film documentario su Gerusalemme andato in onda la notte del 22/12 per l'esattezza il 23 ore 2,40 su Gerusalemme

tra le perle:
il muro lungo 400 e passa km serve per vessare i palestinesi
il quartiere ebraico è stato ricostruito il perchè non si sa

 cordiali saluti, Daniel Isernia

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Leggo sempre con piacere le opinioni della vostra testata e quando ho concordato ho inviato, come da voi suggerito, mail di protesta alle testate giornalistiche indicate, ma sul servizio di rai 3 sull'esercito di difesa avevo alcune riflessioni che volevo condividere con voi se possibile.

In primo luogo non sono sicuro che il documentario avesse un taglio a favore dei palestinesi. Sicuramente aveva un taglio polemico con le forze armate, teso a sottolineare come un servizio militare scarsamente motivato potesse non fare crescere i ragazzi.

Invece ho trovato positivo far vedere i dubbi e le discussioni tipiche dell'età, segno che i ragazzi che stanno dietro la divisa non sono delle stupide marionette come una certa stampa a volte vorrebbe far credere.

Certo non si tratta di una immagine confortante o propagandistica in favore dell'esercito, sicuramente tende a sottolineare più i problemi che i benefici ed è assolutamente decontestualizzata sia storicamente che politicamente.

Però spero che concordiate con me che nessun servizio militare in qualsiasi paese sia interessante facile e divertente (si chiamerebbe campeggio altrimenti) ma invece sia necessario.

La presentazione di rai3 in compenso è stata proprio brutta, concordo con voi.

Nell'insieme un brutto servizio per un servizio pubblico.

Continuate e buon lavoro.

stdcalogiuri

IC non ha mai scritto che per la gioventù di Israele servire la patria - minacciata di distruzione - sia una piacevole passeggiata. Sono tre anni della propria vita dedicati a imparare come si combatte il nemico difendendo il proprio paese, tre anni vissuti nella convinzione di svolgere una missione senza la quale Israele rischierebbe di scomparire. Come si può paragonarlo a un normale servizio di leva ? Anche in Israele ci sono quelli che mal sopportano quei tre duri anni, che vorrebbero viverli come tanti altri ragazzi che vivono in altri paesi, ma sono una infinitesima minoranza, statisticamente vicina allo zero. Impostare un servizio su di loro si chiama disinformazione, come peraltro anche lei sottolinea.
Chi non conosce la realtà mediorientale, dal quel documentario avrà solo ricevuto cattiva informazione, cioè quello che Rai3 fa da sempre.
un saluto cordiale,
IC redazione

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