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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Il Giornale Rassegna Stampa
14.12.2011 Dalla 'primavera araba' è nata l'Internazionale della Fratellan­za Islamica
contro la democrazia e l'Occidente. Analisi di Fiamma Nirenstein

Testata: Il Giornale
Data: 14 dicembre 2011
Pagina: 19
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Attenti all’internazionale islamica. Impero da 250 milioni di persone»

Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 14/12/2011, a pag. 19, l'articolo di Fiamma Nirenstein dal titolo "Attenti all’internazionale islamica. Impero da 250 milioni di persone ".


Fiamma Nirenstein

Tutti i giorni le primavere ara­be ci propongono delle sciarade: perché per esempio il più impor­tante comandante islamista delle nuove forze militari libiche inve­ce di lavorare a casa sua è stato mandato in Turchia per aiutare il gruppo armato, ormai un eserci­to, in lotta contro Assad di Siria? Per quale motivo Abdullah Gül, presidente turco, diserta una con­ferenza mondiale a Vienna solo perchè il ministro israeliano della difesa Ehud Barak è presente, e di­chiara Hamas e il suoi capo Kha­led Mashal «sostenitori della de­mocrazia »? Perché il premier Er­dogan ha esortato i Paesi occiden­tali a riconoscere Hamas come «il governo legittimo» dei palestine­si e ha dichiarato Abu Mazen capo di «un governo illegittimo»?
La risposta, come spiega lo stori­co Barry Rubin, è nella nascita del­la «Internazionale della Fratellan­za Islamica», seconda al traguar­do nel 2011 dopo la terza Interna­zionale Comunista nata nel 1919. Come ai tempi del comunismo, un gruppo ideologico formato da Stati si estende oggi a circa 250 mi­lioni di persone, gli abitanti dell' Egitto, della Striscia di Gaza, del Li­bano oppresso dagli Hezbollah, della Libia, della Tunisia, proba­bilmente della Siria, e ormai an­che di buona parte della Turchia: questi popoli con estrema proba­bilità sono o saranno governati da governi che stabiliranno la sha­ria; che avranno verso le altre reli­gioni un atteggiamento di domi­nazione ( i cristiani e gli ebrei sono per loro, dhimmi , ovvero soggetti a tutela e a leggi speciali che inclu­dono il pagamento di decime) o, al peggio, di aggressivo assedio; che avranno come dogma lo stabi­limento del califfato mondiale; che terranno verso le donne, gli omosessuali, i dissidenti, un atteg­giamento duro e pericoloso.
Fra i Fratelli Musulmani, nati nel 1928 e riemersi adesso dalla clandestinità imposta da dittatori gelosi, vige oggi un atteggiamen­to di reciproco sostegno economi­co e morale. Per esempio, Hamas dopo aver visto che Assad uccide
e aggredisce i suoi «Fratelli» in Si­ria ( Hamas è parte della Fratellan­za che lotta contro il raìs) sta la­sciando Damasco e dividerà la sua leadership fra l'Egitto e il Qa­tar. In Egitto, l'Internazionale del­la Fratellanza ha il suo centro, co­me dire la Mosca dei bei tempi, e gli amici sono lieti di aiutare (ci sa­rebbero ormai fabbriche d'armi di Hamas nel Sinai, Gaza è molto più aperta a ogni traffico che ai tempi di Mubarak). Il Qatar inve­ce è l'inopinato master delle rivo­luzioni, un giocatore d'azzardo dell'estremismo, amico dell'Iran. Ma centrale è nell'Internazionale il rilievo di Istanbul che aiuta l'op­posizione siriana, e che si è fatta sponsor di Hamas.
L'Internazionale per ora non ha il suo inno che canta «Futura umanità!», ma non dovremo aspettare molto. Lo si canterà an­che in Europa, dove ha centri di diffusione presso alcuni gruppi di immigrati. I gesti a carattere politi­co- religioso si moltiplicano: ad Amsterdam una folla ha aggredi­to il dibattito di due musulmani laici, la scrittrice canadese Irshad Manji e il verde olandese-maroc­chino Tofik Dibi. Il gruppo in cau­sa si chiama Sharia4Belgium. In Belgio il gruppo ha impedito il di­battito dell'autore Benno Bar­nard che presentava un suo libro. Ad Anversa il gruppo ha stabilito una corte islamica per creare un si­stema legale parallelo. Un buon inizio di califfato, fra tanti altri se­gnali.

www.fiammanirenstein.com

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