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Il Giornale Rassegna Stampa
12.12.2011 Fra le riforme a costo zero, eccone una da applicare. Non solo in Israele
silenziare i minareti delle moschee per disturbo alla quiete pubblica

Testata: Il Giornale
Data: 12 dicembre 2011
Pagina: 19
Autore: Redazione del Giornale
Titolo: «Israele fa guerra alle moschee rumorose: i vostri altoparlanti non lasciano dormire»

Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 12/12/2011, a pag. 19, l'articolo dal titolo "Israele fa guerra alle moschee rumorose: i vostri altoparlanti non lasciano dormire".


                                  Anastasia Michaeli, parlamentare israeliana

La libertà di culto è importante, ma anche il sacro­santo diritto del pubblico a dormire sogni sereni va difeso ad oltranza: questa, nella sostanza, la conside­razione che ha spinto la parlamentare Anastasia Mi­chaeli (del partito nazionalista Israel Beitenu) ad in­vocare la neutralizzazione degli altoparlanti dei mi­nareti, in una rumorosa crociata che desta già palpi­tazioni di angoscia e di collera negli ambienti islami­ci locali.
In questa stagione, in Israele il primo richia­mo del muezzin (due-tre minuti) avviene alle 4.45 del mattino. Un’ora troppo mattutina, secondo la parlamentare, per svegliare di soprassalto centinaia di migliaia di israeliani non musulmani, che risiedo­no in località a popolazione mista.
Per mesi ha condotto una ricerca ad ampio raggio, per verificare se la ortodossia islamica offra soluzio­ni al problema e come esso sia stato affrontato altro­ve. Ha scoperto che la sincronizzazione geografica dei minareti è ammessa in principio al Cairo, in
Bahrein,nell’Autorità nazionale palestinese,in Gior­dania e in località turche e siriane. Se tutte le mo­schee di una località lanciassero i richiami nello stes­so preciso momento il problema - ritiene - sarebbe già ridotto. La potenza in decibel degli altoparlanti ­ha appreso la Michaeli- viene poi attentamente con­trollata nella moschea di Amsterdam, dove peraltro è permesso emettere richiami solo al venerdì.Più in­teressante ancora l’esperienza della moschea di Mar­siglia dove, sostiene, è allo studio la sostituzione di messaggi sonori con il lancio in cielo di raggi di color viola, cinque volte al giorno.

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