Ieri, 11/12/2011, sul SOLE 24 ORE Khaled Fouad Allam sosteneva che esiste un islam moderato e che, anche se a fatica, è destinato ad emergere nei Paesi islamici.
Gli risponde il nostro collaboratore Astrit Sukni, voce controcorrente nel mondo musulmano. Ecco il suo commento:
Astrit Sukni Khaled Fouad Allam
L'Occidente spesso e volentieri è miope e, la storia dell'Ayatollah Khomeini non ha insegnato nulla a nessuna delle cancellerie occidentali, nemmeno all'attuale amministrazione Obama. Infatti, l'attuale presidente degli Stati Uniti Barack Obama viene definito il peggior presidente della storia americana dopo Jimmy Carter (entrambi immeritati premi Nobel per la Pace, ndr).
Le rivolte che hanno incendiato il mondo arabo sono state definite con il nome di "Primavera Araba" e in molti - i miopi e le anime belle progressiste - hanno esultato e sostenuto i giovani affinché rovesciassero i regimi dittatoriali di Mubarak, Ben Ali, Gheddafi e Saleh. L'unico dittatore ancora al potere è Bashar Assad il quale continua indisturbato a reprimere il suo popolo; si stima che le vittime siano oltre cinque mila, però non ancora sono stati presi dei seri provvedimenti perché la Russia ha posto il veto in Consiglio di Sicurezza, tradotto in parole semplici: Bashar Assad può continuare indisturbato la repressione.
La "primavera araba" si è trasformata in un gelido "inverno arabo" dove le parole *democrazia* e *libertà* stanno lasciando il posto ad un'altro tipo di dittatura, quella di stampo islamista. In Tunisia il partito islamista Ennahdha ha vinto le elezioni dove ha raccolto il 40 % dei consensi. Ennahdha viene definito come un partito islamico *moderato* e dice di ispirarsi al partito 'Giustizia e Sviluppo' di Tayip Recep Erdogan.
In Egitto a vincere le elezioni sono i Fratelli Musulmani senza i Salafiti che sono un movimento nazional islamista dove, la costituzione e le leggi si basano sulla Sharia. I Fratelli Musulmani si definiscono anche loro *moderati*; e per guadagnarsi la simpatia e il sostegno dell'Occidente i due partiti islamicamente moderati, in Egitto e in Tunisia, hanno rassicurato di voler rispettare sia le minoranze etniche che quelle religiose. Promesse puntualmente non rispetatte in Egitto. In Libia la situazione va ancora peggio perché non c'è nessuno spiraglio di democrazia, anzi la situazione è in mano ai ribelli che sono in buona parte sostenuti e fiancheggiati da Al-Qaeda e Salafiti.
*Islam moderato* è solo un'utopia perché non esiste e l'Islam non ha nessuna intenzione di aprirsi alla modernizzazione sociale e culturale della società; non ha nessuna intenzione di rispettare i diritti delle minoranze e quelli delle donne; non ha nessuna intenzione di allacciare rapporti bilaterali con lo Stato d'Israele, anzi la Tunisia si è rifiutata; e l'Egitto sta chiedendo la revisione del trattato di pace firmato da Sadat nel 1979. Infatti Tunisia ed Egitto si stanno ispirando al modello turco di Erdogan, il quale ha portato i rapporti turco-israeliani alla quasi totale rottura. La Turchia prima dell'ascesa al potere di Erdogan era il migliore alleato che Israele avesse nel mondo islamico. L'Islam moderato esiste solo nella fantasia di coloro che non vogliono vedere la realtà; perché la primavera araba non è mai iniziata e (forse) mai arriverà. Si passerà da una dittatura all'altra, magari addirittura peggiore rispetto alle precedenti. Cambiano le strategie e gli equilibri nei paesi arabi ma non l'islam, semmai può solo peggiorare.