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Manfred Gerstenfeld
Israele, ebrei & il mondo
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Come l’Occidente ha assolto i crimini di Gheddafi 10/12/2011

Come l’Occidente ha assolto i crimini di Gheddafi
di Manfred Gerstenfeld

(traduzione di Angelo Pezzana)

  

Manfred Gerstenfeld,  M. Gheddafi

Quali politici occidentali hanno assolto Gheddafi e il suo regime criminale ? Chi gli è stato a fianco ? Sono domande quanto mai puntuali per i media occidentali che volessero investigare più di quanto non sia stato fatto finora. Se solo i giornalisti si impegnassero a farlo, quante informazioni potrebbero essere accessibili e altre rivelate.

Per decenni non è stato possibile essere informati sui suoi crimini, in Libia e nel mondo. E' importante ricordarlo, malgrado avesse chiuso con le ambizioni nucleari e nel 2003 si fosse ufficialmente ‘pentito’ di essere stato un terrorista. Ma questo non ha reso meno gravi le sue responsabilità verso coloro che sono stati torturati e uccisi durante il suo regime. Nel lungo elenco dei suoi crimini ci sono i 1200 prigionieri nella prigione Abu Salim, assassinati nel 1996. E’ stato trovato recentemente il luogo dove sono stati sepolti (1), insieme alle informazioni sulle pubbliche impiccagioni, torture e sui cittadini scomparsi, come è avvenuto durante la pulizia etnica degli ultimi ebrei di Libia (2). L’attacco terrorista internazionale più famoso è stato l’aver fatto esplodere in volo l’aereo delle Pan Am n° 103 mentre sorvolava la città scozzese di Lockerbie, uccidendo 270 passeggeri. L’elenco completo dei suoi crimini è troppo lungo per essere incluso in questo articolo.

Il Presidente francese Nicolas Sarkozy è stato il primo leader europeo a ricevere questo criminale dittatore nel proprio paese dopo che si era ‘pentito’. Dopo aver piantato la sua tenda a Parigi nel 2007, Gheddafi fu ricevuto due volte da Sarkozy, una delle quali in Parlamento con un ricevimento nel palazzo presidenziale nel giorno dedicato ai Diritti Umani (3). L’assoluzione ha un suo prezzo, o, se vogliamo, un suo interesse. Fu in quella occasione che la Libia acquistò 21 Airbus e firmò un protocollo di cooperazione nucleare in base al quale l’industria francese avrebbe ricevuto 10 miliardi di euro.

 Nel 2009, Gheddafi fu cordialmente ricevuto a Roma dal Primo Ministro Silvio Berlusconi. Una parte del programma era un discorso del leader libico a circa 700 donne. Il Ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna aprì il dibattito, spiegando come il discorso di Gheddafi avrebbe presentato “un forte e chiaro messaggio contro l’abuso delle donne”. Era un cordiale benvenuto romano a uno stupratore seriale (4).

Il Primo Ministro britannico Tony Blair aveva iniziato il processo di assoluzione visitando Ghaddafi a Tripoli nel 2004 (5), per ritornare ancora nel 2005 per la firma di un contratto petrolifero (6). Ci furono altri incontri ancora, dopo che Blair non fu più Primo Ministro, come si seppe nel 2002, prima ancora che lasciasse l’incarico, e prima che Gheddafi si ‘pentisse’ il governo Blair aveva garantito una cattedra alla Oxford University al figlio di Gheddafi ,Saif (7).

 Romano Prodi, allora Presidente della Commissione Europea, incontrò Gheddafi nel 2004 a Bruxelles, infrangendo il protocollo diplomatico perché volle incontrarlo all’aeroporto (8).

Nel 2010 il Primo Ministro Gorge Papandreu si recò in Libia in visita ufficiale (9).

Ma non ci furono solo politici a sostenere il regime di Gheddafi. Wikileaks ha di recente rivelato che la ditta francese Amesys ha venduto alla Libia un sistema che permette di spiare le e-mail che vengono usate dall’opposizione libica (10). Secondo Wikileaks molte altre ditte fanno affari con regimi dittatoriale. (11)

 La London School of Economics viene considerata una istituzione accademica progressista. Il suo direttore, Sir Howard davies, a marzo si è dimesso dopo l’inizio della rivoluzione libica, ammettendo di aver commesso due errori: il primo, aver accettato una donazione all’università da parte di Saif, il figlio di Gheddafi. Il secondo per avere fatto da consulente ad alcune riforme finanziarie del regime libico (12) La London School of Economics incaricò allora Lord Woolf – già Lord Chief Justice od England and Wales- di investigare. Dopo alcuni mesi ne uscì un rapporto molto critico sui legami tra l’università e il regime di Gheddafi. Judith Rees, co-direttore della LSE, disse che il Rapporto Woolf aveva rivelato come l’Univerità avesse accettato il finanziamento di un milione e mezzo di sterline dalla Fondazione di Gheddafi.

Un altro aspetto riguarda quegli esponenti nel campo della difesa dei diritti umani che si sono limitati a chiudere gli occhi su quanto accadeva con i crimini nel regime di Gheddafi.

 Parecchi dei personaggi su nominati continuano a sfidare Israele su come dovrebbe comportarsi per adeguarsi ai comandamenti del doppio standard. Questa è una delle molte ragioni per le quali- persino dopo la sua morte – vale la pena indagare quali relazioni Gheddafi ha avuto con il mondo occidentale.

 [1] “Libya’s NTC must protect evidence at Abu Salim mass grave site,” Amnesty International . 26 September 2011.
[2] Maurice Roumani, “The final Exodus of the Libyan Jews in 1967,” Jewish Political Studies Review 19 vol. 3-4 (Fall 2007)
[3] “Sarkozy’s moral test,” The Economist, 13 December 2007.
[4] Eliza Apperly, “On another planet : how Italy’s women saw Colonel Gaddafi,” The Guardian, 13 June 2009.
[5] James Kirkup, “Col. Gaddafi killed: ‘Lost secrets’ of Tony Blair’s links.” The Telegraph, 20 October 2011/
[6] “Sarkozy’s moral test,” The Economist, 13 December 2007.
[7] Graeme Paton, “Blair’s government tried to get Oxford place for Saif Gaddafi, The Telegraph, 30 November 2011.
[8] “Gaddafi welcomed by EU chief,” Mailonline, 28 April 2004.
[9] Picture at http://ca.ibtimes.com/articles/237646/20111025/libya-s-leader-muammar-gaddafi-eccentric-fashion-style-photos.htm#page9. (Viewed 9 December 2011)
[10] “WikiLeaks: Une Technologie française a permis d’espionner des opposants libyens à l’étranger, » Le Monde, 1 December 2011 [French].
[11] Felicy Morse, “Wikileaks’ Spyfiles: Julian Assange Tells Phone Owners ‘You’re Screwed.’ The Huffington Post, Uk 1 December 2011.

 Manfred Gerstenfeld è Presidente del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta.


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