martedi` 26 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Informazione Corretta Rassegna Stampa
05.12.2011 IC7 - Il commento di Fiamma Nirenstein
Dal 27/11/2011 al 03/12/2011

Testata: Informazione Corretta
Data: 05 dicembre 2011
Pagina: 1
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Il commento di Fiamma Nirenstein»
Il commento di Fiamma Nirenstein


Fiamma Nirenstein

Chi potrà, adesso, pretendere di non capire, di non sapere? La Tunisia come primo segnale rivoluzionario ci dette un progetto di costituzione democratico che include la messa fuori legge di chiunque abbia contatti e stabilisca rapporti con Israele; i rivoluzionari libici, vincitori dopo una lunga battaglia, ci comunicarono come grande risultato di quel bagno di sangue che la sharia era in arrivo e che la poligamia sarebbe stata ristabilita; il riformista Marocco ci ha fatto assistere a un’altra vittoria islamista; in Yemen, El Qaeda si aggira intorno al potere;in Egitto, e questa è la peggiore di tutte le notizie, non solo vincono con circa il 47 per cento i Fratelli Musulmani, ma arrivano secondi con la bellezza del 20 per cento coloro che venivano sempre qualificati dai giornali occidentali come un gruppetto irrilevante di pazzi estremisti, i salafiti del partito al Nour. Di concerto, e certo non è un gesto casuale, il “moderato”, anzi moderatissimo Abu Mazen, il cocco di tutte le cancellerie europee e della signora Clinton, combina in questi giorni un’alleanza con Hamas.

Tutto ciò è un male? Certamente, evidentemente lo è, ma  siamo di fronte a un’eterogenesi dei fini che può cambiare completamente, e in meglio, tutta la politica europea e americana. Per decenni abbiamo chiuso gli occhi, e siamo entrati nella parte rem del sonno quando sono scoppiate le rivoluzioni dette primavera araba. Non ci ha neppure svegliato il fatto che l’Iran, la Siria stessa, gli Hezbollah, Hamas, ovvero tutto l’asse antioccidentale dura, sprizzavano gioia da tutti i pori ed erano i grandi sostenitori delle insorgenze. Ahmadinejad ha dovuto chinare la cresta solo quando il suo migliore amico Assad ha subito l’assalto della sua gente, anch’essa peraltro in gran parte guidata dai Fratelli Musulmani. La Siria, è fuori gioco, Hezbollah ne soffrono alquanto, e così Hamas. L’Iran offre un fianco scoperto, mentre il rapporto IAEA dice la verità sulla preparazione delle armi atomiche. E questo è un bene. Ma è un bene soprattutto che la verità della forza islamica in tutto il mondo arabo, come in un film del mistero, alla fine si mostri alla grande platea del mondo Occidentale. Esso ha ignorato la grande, evidente realtà della forza islamica per decenni, si è illuso che il protagonista del film fosse un amico. Che rifiutasse di stringerci la mano, si dedicasse a azioni terroristiche, predicasse la distruzione di Israele e dell’Occidente tutto solo in un angolo del mondo islamico,  e forse solo a causa della causa irrisolta dei fratelli palestinesi; pensavamo che alla fine fosse disponibile ad accettare l’occidentalizzazione inevitabile della sua società, a consentire alle donne la parità, il matrimonio monogamico, agli omosessuali di vivere tranquilli, a Israele di sopravvivere, ai cristiani di praticare la loro religione.. Ci siamo illusi che comunque il mondo islamico conservasse scrigni di buone sorprese, e l’idea di una guerra di religione ha sollevato sorrisi di compatimento nei commentatori più qualificati. Persino l’arricchimento nucleare dell’ Iran unito alla promessa messianica di Ahmadinejad di portare al caos e alla distruzione di Israele per far tornare il Mahdi sulla terra, sono stati avvertiti come un fastidioso epifenomeno, e guai a pronunciare la parola guerra.

Adesso si vede bene anche dalla seconda fila, persino dalle pagine di Repubblica: la guerra contro l’Occidente che è in corso da decenni adesso ha ideologi che guidano immense piazze, eserciti, istituzioni… le elezioni hanno portato al potere forze da cui guardarsi. Saremo in grado di elaborare una strategia confacente a questa situazione non nuova ma ormai patente? Per ora parliamo solo di aiuti ingenti alle rivoluzioni, di piani Marshall: imponiamo almeno che siano condizionali ai diritti umani fondamentali e alla pace con Israele. E prepariamoci a un domani incerto.
www.fiammanirenstein.com


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT