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Ugo Volli
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Questi maledetti numeri sionisti 04/12/2011

Questi maledetti numeri sionisti

Cari amici, devo farvi una domanda. Sapete qual è il più grave ostacolo alla pace in Medio Oriente e di conseguenza nel mondo intero? Vi sento rispondere come un sol uomo: Israele. Bravi, avete ragione, è Israele che per pura cattiveria non vuol fare la pace con la Palestina e per questo induce la rivolte arabe e il giusto riarmo difensivo atomico dell'Iran e a guardar bene anche gli tsunami, il buco nell'ozono e gli incidenti stradali che devastano la nostra gioventù. La risposta esatta, se non per il fatto che è proibito nominare Israele e potete dire o "l'entità sionista" oppure semplicemente "gli ebrei".

Ma se la colpa è dell'entità sionista, qual è il mezzo con cui questa colpa si esprime? Anche qui, la vostra risposta è unanime e corretta: L'occupazione, la terribile occupazione che schiavizza e sfrutta i poveri palestinesi, in particolare i bambini. Giusto. Ma come si concretizza l'occupazione? Finalmente ci arrivate: Con le colonie. Già con le colonie, le cattivissime colonie. Era qui che volevo portarvi. E cosa fanno di male le colonie? A parte schiavizzare e sfruttare, voglio dire. Ecco, l'avete capito, le colonie "si espandono", "mangiano la terra palestinese", tanto che fra un po' "non ce ne sarà più". Giusto, giustissimo.

Ma ditemi, quanta terra palestinese hanno mangiato finora le colonie, lasciando i poveri palestinesi senza neanche lo spazio dove mettere i piedi? Questa è la domanda più difficile. Be', provate a indovinare: il 60%? Il 40%? Il 25% In fondo se se la mangiano e si espandono, almeno un quarto dei "territori palestinesi" l'avranno pappato, no? Be', no. Proprio no. Le terribile colonie coprono circa il 2% del territorio "occupato". Anzi del West Bank, senza contare Gaza, dunque diciamo l'1,5%. L'uno e mezzo per cento, capite com'è grave! Parola di Barak, che facendo il ministro della difesa se ne intende. (http://www.commentarymagazine.com/2011/11/17/settlements-obstacle-to-peace/). Eh no, dite voi Barak è israeliano, anzi entitario sionista e quindi per definizione non è affidabile.

Va bene, allora facciamo ricorso al negoziatore palestinese Erkat, il braccio destro di politica internazionale del presidente palestinese Mahamud Abbas, il quale ha avuto i dati grazie alla gentile consulenza dei paesi europei che non negano mai un favore all'Autorità Palestinese. In questa intervista (http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/erekat-olmert-offered-palestinians-territorial-equivalent-of-west-bank-1.393484) pubblicata da una fonte attendibilissima come Haaretz, Erkat dice che la percentuale del West Bank (quello che i sionisti chiamano Giudea e Samaria) occupata dalle colonie è dell'1,1 per cento. Non è terribile? L'un per cento in 44 anni è un vero divorare. A questo ritmo, basterà che passino altri 4456 anni e non ci sarà più   terra palestinese. Non vedete com'è terribile?

Vabbé, dite voi, forse non è questo gran pasto. Ma i coloni sono cattivissimi, dei veri assassini, che stanno sterminando i poveri palestinesi, oltre ad asservirli e schiavizzarli. Anche qui, questa vostra impressione è  più che confermata dalle statistiche. Grazie ai dati di B'Tselem, la Ong che il cattivissimo governo Netanyahu vuole privare dei suoi ricchi contributi europei, viene fuori che negli ultimi 11 anni negli scontri nel solito West Bank sono morti ammazzati da coloni 50 arabi, di cui 27 erano evidenti casi di autodifesa contro assalti. Dunque 23 omicidi in 11 anni. I terribili coloni (o se volete i civili, inclusi i neonati) ammazzati dai palestinesi nello stesso periodo e nello stesso territorio sono stati invece 251. Cinque volte tanto se contiamo tutte le vittime, dieci se escludiamo la legittima difesa (http://www.camera.org/index.asp?x_context=2&x_outlet=35&x_article=2132). Certo, i palestinesi hanno ragione ragionissima e dunque i loro non sono omicidi, ma atti di giustizia rivoluzionaria, ma comunque il dato è imbarazzante. Non andatelo a dire in giro. Io ho il sospetto che i numeri e le statistiche siano un po' islamofobi o almeno sionisti.

Ugo Volli


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