Gerusalemmizzare Gerusalemme
Gerusalemme
Cari amici, come sapete ogni tanto i malvagi entitari sionisti (se non l'avete capito, sono i cittadini dell'entità sionista che un bravo eurarabo non deve nominare) accusano i politici palestinesi di eccitare il terrorismo e di chiamare alla distruzione di Israele, contro gli accordi di Oslo e lo statuto stesso dell'Onu, cui vorrebbero essere ammessi. Per esempio dedicano strade e piazze e feste e trasmissioni televisive a onorare gli eroici (pardon, martiri) morti negli attentati suicidi, pagano stipendi e comprano case a quelli sopravissuti; negano in tutti i libri di scuola l'esistenza di Israele, mostrando solo una "Palestina" dal fiume al mare, eccetera – come spesso vi ho documentato.
Stufi di questa "campagna di delegittimazione del presidente Abbas", i palestinesi adesso reagiscono. Dicono, per esempio che "lo stabilirsi di uno stato nei confini del '67 non vuol dire certo che le città della Palestina storica non siano più palestinesi": parole sante, che danno ben sperare, è chiaro, degli esiti di un accordo di pace, come se l'Italia ricominciasse a fare campagna per Fiume italiana o dicesse che Nizza non è affatto francese, né la Corsica né la Dalmazia: figuratevi la gioia dei vicini...
Ma la cosa più interessante è la dichiarazione di un tal Ahmad Zaki, direttore della radio "Voce della Palestina", che ha ritorto l'accusa. Sono gli Israeliani che incitano alla guerra, chiamando il "West Bank" ("la sponda occidentale", terminologia giordana) "Giudea e Samaria" e soprattutto riferendosi a Gerusalemme come Yerushalaim, invece che Al Quds (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/149997#.TsyZklZVn8h). Ora dire che Gerusalemme è Gerusalemme, nelle sue varie trascrizioni, non solo per gli ebrei, ma anche per tutto il mondo non islamico, è un grave errore: potrebbe infatti indurre a pensare che a Gerusalemme ci sia stato un tempio di Gerusalemme, che vi abbiano regnato Davide e Salomone, che vi siano passati conquistatori babilonesi, romani ecc., che vi siano svolte le vicende di Gesù, come testimoniano la Bibbia e il Vangelo, ma anche il Corano, gli storici greco-romani ed egiziani, l'archeologia, eccetera. Il che è assolutamente falso, visto che Gerusalemme (pardon Al Quds) è stata sempre e solo una città musulmana e palestinese, tutto il resto (come il fatto che non vi sia traccia dei testi arabi del nome palestinese fino a Novecento inoltrato) sono pure menzogne.
Anzi, è un tentativo di giudeizzare Gerusalemme, o se volete di gerusalemmizzarla, il che è intollerabile. Su questo sono perfettamente d'accordo i protagonisti dell'eroica e democratica primavera araba: l'altro giorno un convoglio del "Comitato popolare egiziano contro la giudeizzazione di Gerusalemme" è entrato trionfalmente a Gaza dalla frontiera di Rafah (dal che incidentalmente si vede come i poveri palestinesi siano isolati dal mondo). (http://elderofziyon.blogspot.com/2011/11/humanitarians-visit-gaza-vow-to-fight.html) il suo presidente, dottor Salah Sultan, ha arringato la folla incitandola a "tornare da combattenti e liberatori di Gerusalemme [pardon, Al Quds, non voglio gerusalemmizzarla io, ma è difficile tradurre] e ad Al Aqsa [la mosche sul monte del Tempio di Gerusalemme, pardon, la moschea sul monte delle moschee di Al Quds]". La parola chiave qui è tornare "da combattenti": segno evidente della volontà di pace, di armonia e di democrazia che caratterizza la primavera araba.
Ugo Volli