Clara Sanchez, Il profumo delle foglie di limone 22/11/2011
Il profumo delle foglie di limone Clara Sanchez Traduzione di Enrica Buretta Garzanti Euro 18,60
“….Sotto il velo della normalità si agita il dramma reale della vita”. Nulla è mai come sembra. Questa riflessione nasce spontanea dopo la lettura del romanzo di Clara Sanchez: “Lo que esconde tu nombre”, Quello che il tuo nome nasconde, un titolo efficace e minaccioso che rende perfettamente l’atmosfera del libro che Garzanti pubblica con il titolo bucolico de “Il profumo delle foglie di limone”. L’autrice che insegna Filologia all’università di Madrid, la città in cui vive, è una scrittrice dalla penna finissima che ha raggiunto la fama mondiale con questo romanzo, vincitore del Premio Nadal e da molti mesi nelle classifiche dei libri più venduti in Spagna e in Italia. Vero e proprio caso editoriale, è uscito in sordina ma si è subito imposto grazie al passaparola nel cuore e nella mente dei lettori. Siamo in Spagna sulla Costa Blanca dove il caldo sole di settembre e l’azzurro del mare si mescolano al dolce profumo dei limoni che giunge dagli stretti vicoli del quartiere di Tosalet. E’ in questa atmosfera di sogno che si incontrano Julian e Sandra, le due voci narranti che si alternano nel romanzo: il primo scampato al campo di sterminio di Mauthausen è diventato cacciatore di quei nazisti che dopo la guerra avevano cercato di farla franca, la seconda è una giovane donna di trent’anni che aspetta un figlio da un uomo che non è sicura di amare, perennemente confusa e incapace di decidere cosa fare della propria vita, trova un momentaneo rifugio nella casa della sorella in questo meraviglioso scorcio spagnolo. Quale misteriosa alchimia fa intrecciare i destini di queste due persone così diverse fra loro per storia ed età? Nonostante la salute malferma e gli acciacchi dell’età, Julian decide di tornare in Spagna dopo aver ricevuto la lettera di Salva, suo compagno nel lager e anch’egli cacciatore di nazisti che gli fornisce preziose informazioni circa la presenza in quella zona di alcuni pericolosi nazisti. Quella lettera si rivela un testamento morale, l’ultimo desiderio del suo amico Salva che prima di morire lo invita a continuare la loro missione. Nel frattempo Sandra incontra in spiaggia due simpatici vecchietti Karin e Fredrik Christensen che vivono a Villa Sol, splendida residenza immersa nel verde, con giardini pieni di fiori dal profumo intenso e dai colori brillanti, che le offrono un aiuto accogliendola nella loro abitazione come se fosse una nipote. Sandra si immagina di allontanare la tristezza e la solitudine e poter dare un futuro al figlio che porta in grembo. Ma la realtà è diversa e quello che pare un paradiso si trasforma in un vero e proprio inferno, quello stesso inferno dal quale Julian è riuscito a scampare. Con l’intento di smascherare i Christensen e i loro amici che non sono amabili pensionati ma pericolosi criminali nazisti, Julian avvicina Sandra e, suo malgrado, è costretto a metterla a parte di ciò che si nasconde in quella prestigiosa dimora e dei pericoli che comporta frequentare Villa Sol, rischi terribili ai quali espone anche il suo bambino. Inizialmente incredula dinanzi a tali rivelazioni, Sandra non rifiuta il suo aiuto a Julian per smascherare quei criminali che si sono resi responsabili di azioni aberranti e che vorrebbero ora continuare a vivere un’esistenza agiata, nel lusso grazie ai beni sottratti agli ebrei e incuranti delle sofferenze che hanno inflitto. E proprio perché il male non rimanga impunito Sandra, improvvisamente maturata, con grande coraggio, si impegna a osservare ogni cosa con attenzione, ad ascoltare i discorsi dei Christensen e dei loro amici, intrufolandosi a suo rischio e pericolo nelle stanze che le sono vietate. Nonostante i rischi cui si espone decide di incontrare Julian ogni giorno, sfuggendo alla sorveglianza di Karin, per raccontargli le novità di cui viene a conoscenza. Il romanzo, sostenuto da una trama incalzante e da un ritmo avvincente, si legge con facilità catturando l’attenzione del lettore su una vicenda interessante ma poco conosciuta: quella dei nazisti che dopo il secondo conflitto mondiale hanno trovato rifugio in Spagna (e non solo in America Latina), accolti e protetti dal regime di Francisco Franco, dittatore spagnolo fino agli anni Settanta. In questo insperato nascondiglio hanno trascorso vite tranquille e intrapreso attività economiche grazie all’impunità che veniva loro garantita. Con Il profumo delle foglie di limone Clara Sanchez che ha ricevuto minacce da gruppi neonazisti è riuscita a scuotere la coscienza degli spagnoli offrendo altresì una profonda riflessione - attraverso il confronto fra due generazioni - sulla vecchiaia, sul dolore, sulla memoria e sul passato le cui conseguenze non abbandonano mai l’essere umano. Non aspettatevi un lieto fine perché come spiega l’autrice “i cattivi alla fine vincono sempre. Ci sono persone che per quanto si siano macchiate di colpe terribili, non pagheranno mai per i loro misfatti…” L’incalzare degli eventi, la delicata amicizia che lega l’anziano ottantenne nel cui fisico sono ancora presenti le cicatrici del Male Assoluto e l’ingenua ragazza che cerca la sua strada nella vita, l’inspiegabile attrazione di Sandra per un giovane neonazista, il mistero che aleggia nel romanzo compensano in parte uno stile narrativo deludente ed una scrittura che avrebbe potuto soffermarsi di più sull’introspezione psicologica dei personaggi.