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Ugo Volli
Cartoline
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L'importante è non distrarsi 21/11/2011

L'importante è non distrarsi
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli


Cari amici,
temo proprio di dovervi delle scuse. Nell'ultimo periodo mi sono tanto entusiasmato per la primavera araba con tutte le sue varianti geografiche e stagionali, che mi sono un po' dimenticato del titolo di questa rubrica e dunque della nostra bella Eurabia che si va riempiendo felicemente di veli e minareti.
E però, non temete, le cose procedono, e dunque mi permetto di darvi qualche buona notizia.

In primo luogo si estendono quelle piccole macchie di libertà (libertà dalla libertà, naturalmente), che si definiscono "zone controllate dalla shaaria". L'inizio è stato a Londra, ve lo ricordate, e ancora le zone dove le donne devono girare velate, gli infedeli e i rompiscatole della polizia o del parlamento non sono ammessi, la giustizia viene amministrata dagli imam, si estendono lentamente, ma con sicurezza: a Birmingham, Bradford, Derby, Dewsbury, Leeds, Leicester, Liverpool, Luton, Manchester, Sheffield, come pure a Waltham Forest (periferia nordorientale di Londra) e Tower Hamlets e Newham a est della capitale (http://www.melaniephillips.com/another-no-go-area-in-londonistan). Adesso però è venuta la volta della Danimarca; ad Anversa in Belgio, dove è nata una corte coranica. Lo stesso è accaduto in Catalogna, dove una donna è stata rapita e condannata a morte a Reus per adulterio e a Terragona, dove un fedele di origini marocchine è stato disgraziatamente arrestato per aver fatto il suo dovere, cioè obbligato con la forza una donna a indossare il velo. (http://www.hudson-ny.org/2530/denmark-sharia-hezbollah).

Sempre in Gran Bretagna, in Olanda e in Finlandia stanno andando avanti delle iniziative popolari per impedire la macellazione rituale e soprattutto la circoncisione dei bambini, con il risultato pratico che presto anche questi bellissimi stati potrebbero finalmente diventare judenrein, prive di ebrei, dato che senza circoncisione non vi possono nascere (http://jssnews.com/2011/11/07/les-juifs-de-grande-bretagne-de-hollande-et-de-finlande-pourraient-perdre-leur-judaite/).

In Belgio, il segretario generale del sindacato degli insegnanti Hugo Deckers ha deciso, in risposta alle pressioni politiche israeliane contrarie all'ammissione palestinese all'Unesco, di "mettere sotto un faro" (cioè di usare la sua influenza per fare ispezionare) le scuole ebraiche di Anversa (http://elderofziyon.blogspot.com/2011/11/little-anti-semitism-from-belgium.html). Ti verrebbe da dire che le scuole degli ebrei olandesi non c'entrano affatto con il balletto diplomatico mediorientale (e questo in effetti hanno risposto le comunità ebraiche locali); ma c'è una lezione nei cavoli a merenda del sindacalista Deckers, ed è che il solo modo coerente di essere antisionisti è l'antisemitismo, strada che lui coraggiosamente ha intrapreso. Altri esitano, traccheggiano, fingono, praticano l'ipocrisia; lui ha almeno il merito della coerenza.

In Svezia, invece, paese intellettuale quant'altri mai, lo stato ha deciso di usare le sue risorse per finanziare un bel libro antisionista/antisemita dedicato a Israele, col bel titolo di "Kolonialimso och Apartheid" (http://elderofziyon.blogspot.com/2011/11/sweden-funds-anti-israel-brochure.html), che si capisce anche senza sapere la lingua svedese: non è una grande azione, ma sempre meglio di niente.

A Vienna invece pensano alle cose pratiche, cioè al loro portafoglio e alla costruzione dell'atomica iraniana, che potrà contro i terribili crimini israeliani ben più di un libretto, e quindi fanno il possibile per aiutare l'Iran a evadere quel po' di sanzioni che sono state decretate contro di loro da Onu e Unione Europea, arrivando a un'interscambio di 189 milioni di euro nei primi otto mesi di quest'anno e ponendosi come principale interfaccia commerciale della repubblica islamica in Europa. (http://www.jpost.com/IranianThreat/News/Article.aspx?id=246214).

Insomma, come vedete, Eurabia avanza e lotta insieme a noi. L'importante è non distrarsi.



Ugo Volli


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