A Informazione Corretta
Invio la recensione sul noto saggio di Orsini, il celebre sociologo del terrorismo.
Alessandro Orsini, Anatomia delle Brigate Rosse, Rubbettino Ed.
Stabilire un confronto fra la sua analisi sul terrorismo e quella di Dershowitz è impossibile, perchè il primo si occupa di motivazioni mentre il nostro Dershowitz si occupa di strategia del terrorismo.
Potrete valutare di questo autore l'impostazione e le caratteristiche e ciò per un motivo semplice: ha ricevuto di recente un prestigioso incarico di analisi e ricerca dalla Hebrew University di Gerusalemme in funzione di una sua relazione finale su certe variabili classiche del terrorismo ritenute dal celebre ateneo di rilevante interesse per la sicurezza di Israele.
Io so che la leadership intellettuale della Hebrew è purtroppo tendenzialmente religiosa e se sbaglio ditemelo.
E adesso chiedo: a prescindere dall'incarico accademico, ritienete che una analisi psicologistica e niente affatto strategica di questo genere potrà finire per influenzare anche ambienti della intelligence israeliana, oltre che ambienti universitari filo religiosi?
aspetto il vostro parere
Saluti
Vitaliano Bacchi
Gentile Dott.Vitaliano Bacchi,
grazie per averci inviato il suo commento al libro di Orsini, rosso o islamico, l'argomento terrorismo fa parte degli interessi di IC.
Per quanto ci riguarda rispondiamo alla sua domanda sulla Università Ebraica di Gerusalemme. E' una istituzione (nata negli anni '20 !) di importanza mondiale, sulla quale però non applicheremmo nessuna etichetta, essendo aperta a qualunque tipologia di studi. Per usare una categoria italiana, diremmo 'dalla estrema sinistra (ci sono corsi di studio persino sulla possibile non esistenza del popolo ebraico !) alla estrema destra religiosa'. Tutti hanno uno spazio nel quale far sentire le proprie idee. Questo nella miglior tradizione della democrazia israeliana.
Quanto all'intelligence israeliano non abbiamo la presunzione di sapere in quante ramificazioni si dipana, possiamo solo fare delle supposizioni, in base alla quali ci pare possibile possa esservi compreso anche il terrorismo italiano, oltre a quello europeo in generale.
Grazie ancora per le idee che ci comunica,
un saluto cordiale,
IC redazione
Ecco la recensione al libro di Orsini:
Scrive Patrizio Peci: "se non fossi stato certo di vincere non avrei cominciato". Una aspettativa razionale, quindi, possibile solo se si riteneva che la lotta brigatista potesse contare sulla tutela e complicità di un apparato militare sovranazionale capace di organizzare e portare a compimento l'esperienza terroristica spontanea. Il progetto brigatista si fondava sul convincimento che le forze militari dell'est sarebbero ad un certo punto intervenute per portare a compimento l'eversione terroristica originaria di fabbrica concepita per creare le condizioni della rivoluzione armata.
Un convincimento giustificato dalla leadership di Feltrinelli, che aveva diffuso l'idea della certezza che ad una fase originaria di provocazione e propaganda della rivoluzione sarebbe poi seguito l'intervento militare dell'est comunista. Non era una illusione; era un errore di valutazione, perchè effettivamente Feltrinelli fu in contatto con la leadership comunista est europea e prospettò ad essa un progetto di cui la stagione brigatista costituì il viatico fallimentare ma non ingenuo, il sostegno del suo progetto rivoluzionario castrista da sperimentare in Sardegna ed estendere poi secondo la teoria cubana della liberazione e della lotta armata. Anzichè velleitaria e popolare,la genesi delle B.R. si iscrive in un progetto elitario, nella ideologia e nella prassi di un soggetto agente di progetti internazionali convergenti nel disegno rivoluzionario di poter avviare un processo eversivo successivamente sviluppabile in senso militare da forze militari in quegli anni determinate a valutare l'ipotesi militare italiana. Il saggio di Orsini, nel quale l'ipotesi Feltrinelli nemmeno figura, privilegia invece la teoria gnostica e religiosa della vocazione brigatista alla rivoluzione e insiste con un forte psicologismo prevalente sull'analisi ideologica marxista classica nel sostenere il primato, nella esperienza brigatista, della passione sul progetto rivoluzionario comunista internazionale.
Vitaliano Bacchi