Vi invio questa agenzia che non ho trovato ripresa da nessun giornale,
Gabriella LM
Parigi, UNESCO Headquarters - il rabbino Marvin Hier decano e fondatore del SWC ha guidato una delegazione che ha incontrato il Direttore generale dell'UNESCO Irina Bokova in cui si è discusso il voto della settimana scorsa per concedere la piena adesione della 'Palestina' all'UNESCO.
Il rabbino Hier è stato raggiunto dall' ambasciatore statunitense presso l'UNESCO David T. Killion e Centro Simon Wiesenthal con funzionari di alto livello.
In un'ora di riunione, la delegazione del Centro ha espresso la sua indigatione al voto approvando l'appartenenza 'palestinese' allll'UNESCO. Il rabbino Hier ha protestato anche riguardo la dichiarazione del presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas consegnata all' Assemblea Generale delle nazioni Unite che reconsce solo due religioni in Terra Santa: islam e cristianesimo. La dichiarazione ha efficacemente cancellato dalla storia l'ebraismo e il direttore generale Bokova ha offerto il suo aiuto per ottenere il discorso di Abbas.
Per contrastare questa delegittimazione di Israele e il popolo ebraico, il rabbino Hier ha proposto che l'UNESCO e il Centro Wiesenthal co-sponsor di una mostra che dimostra l'attaccamento di 3500 anni del popolo ebraico in Terra d'Israele, per essere lanciato nella sede dell'UNESCO di Parigi. La delegazione ha anche insistito sul fatto che l'Unesco ha l'obbligo di richiedere al nuovo membro, 'Palestina', di attenersi alle norme dell'UNESCO togliere l'antisemitismo e la negazione dell'Olocausto da i suoi testi scolastici e giornali. Come sempre, il Centro continuerà a monitorare gli sviluppi presso l'UNESCO. Dopo il voto, ammettendo 'Palestina', il direttore generale Bokova ha ricevuto decine di migliaia di proteste aderendo alla petizione del Centro Simon Wiesenthal da sostenitori sostenitori in tutto il mondo.
Una protesta va sempre bene, ma con l'Unesco ci vuole altro che una protesta civile e bene educata. Restiamo in attesa dell'arrivo di leader coraggiosi che abbiano il coraggio di riformare Onu, Unesco e tutte la altre istituzioni che oggi rappresentano soltanto le posizioni dei paesi arabo-musulmani e le varie dittature sparse nel mondo. Le democrazie non hanno più voce in capitolo, anche se l'hanno, spesso succede che si allineino con quegli stati che di democratico non hanno nulla. Arriveranno ? difficile dirlo, all'orizzonte non vediamo nessun Reagan, nessuna Tatcher.
IC redazione