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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Stuart Nadler, Nel libro della vita e altri racconti 07/11/2011

Nel libro della vita e altri racconti                     Stuart Nadler
Traduzione di Costanza Prinetti
Bollati Boringhieri                                                  Euro 16,50

Non a caso, «vita» in ebraico si dice con una parola plurale: non per ambiguità né per incongruenza, la lingua della Bibbia indica nel molteplice la sostanza del nostro stare al mondo, in mille e più modi diversi per ciascuno di noi. E Nel libro della vita
Stuart Nadler riesce con i suoi racconti a offrirci un campionario decisamente assortito
di questa varietà che è la natura stessa dell’uomo, come dice per l’appunto la parola. Una spregiudicata fanciulla che abbindola l’attempato socio del padre secondo un copione vecchio quasi quanto il mondo ma riproposto qui in chiave decisamente
originale. Una coppia che ci riprova, tanto per cambiare. Un ménage familiare
sovvertito dalla partenza del figlio per il college e finisce per assomigliare a una commedia dell’assurdo - ma molto verosimile. Un rabbino novantenne che se la spassa con la, si fa per dire, perpetua. Stuart Nadler è un giovane, fors’anche giovanissimo scrittore (questione di prospettive. Dicendo «giovane» scrittore ormai
si pensa più a un cinquantenne che a un impubere). E’ americano e si è «formato» come scrittore sui banchi dell’Università. Però il suo libro assomiglia poco o nulla a quei prodotti che non di rado si sfornano nelle scuole di scrittura creativa: garbati, ma
niente di più. Nadler maneggia invece il racconto con ironia e una specie di spontaneità che conduce lui e noi ogni volta verso piccoli colpi di scena, svolte
inattese, momenti assurdi eppure convincenti. Sono infatti tutte storie molto attendibili, calcate su una realtà precisa; eppure a un certo punto del racconto virano
immancabilmente verso il surreale. Ed è proprio qui il talento di Nadler: nell’esprimere il surreale in una colorita gamma di sfumature che spazia dal nostalgico
al comico, dal banale all’originale. «Due vecchi camminavano sulla spiaggia, facendo
oscillare sulla sabbia dei metal detector. Uno stormo di gabbiani luridi scese in picchiata sulla strada lungo la costa. Uno degli uccelli aveva un bicchiere di carta
impigliato negli artigli»: un padre e un figlio adolescente intrattabile sono in gita, ma è una gita un po’ speciale. In «Oltre ogni benedizione» c’è un nipote ormai adulto che
corre in soccorso del nonno rabbino. Che l’ha allevato da solo, perché il nipote è rimasto orfano bambino. E adesso il rabbino ha bisogno di lui, perché l’hanno
licenziato... Nadler ha una predilezione per le dinamiche maschili intergenerazionali,
che affronta con un delicatezza e una sensibilità davvero particolari, con un’intimità profonda, quasi segreta. C’è anche Catherine, che mette alla prova il suo Henry ed è una prova difficile di cui si pentirà più lei di lui, ma quando sarà ormai troppo tardi e allora tanto vale prendere le cose con spirito. Le donne sono un po’ tutte comprimarie,
in questi racconti, e dalla lettura ricavano persino qualche sorpresa a proposito dell’altra metà del cielo. Ma certo Nel libro della vita merita di essere letto
a prescindere dal sesso e dall’età, se non altro per apprezzare fino in fondo le qualità di un genere letterario che in Italia è quasi un azzardo. Ma il racconto è una misura del narrare che può dare molto, tanto a chi scrive quanto a chi legge.

Elena Loewenthal
Tuttilibri – La Stampa


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