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Massimo Nava apprezza più la prudenza che la giustizia 04/11/2011

copia di e-mail inviata al Corriere della Sera:

ho letto l'articolo di oggi sul Corriere e non mi trovo affatto d'accordo. Più volte Massimo Nava ripete che la risposta, cioè l'attentato, è sbagliata, ma dall' articolo emerge dall'inizio alla fine una logica che risponde più alla real politik che alla difesa dei diritti dell' uomo. L' autore insiste sul fatto che la prudenza in questi momenti è necessaria, altrimenti si rischia di finire in una situazione peggiore di quella attuale, soprattutto per la situazione nei Paesi arabi. ma non si può a mio parere ragionare in questi termini: significa sovvertire ogni principio di giustizia, significa dire tagliamoci la lingua e così forse si vivrà in pace. E' un discorso che offende chi per la libertà lotta a rischio della propria vita, per dire quello che pensa, anche con la satira e la provocazione verbale. La provocazione può dare fastidio, ma i mezzi violenti devono essere condannati, senza se e senza ma. Se abbandoniamo questo principio allora viene meno una base etica e morale fondamentale.

Paolo T.


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