Quando Muammar Gheddafi sali al potere nel 1969 solo circa 100 ebrei erano in Libia. Sotto il suo governo, tutte le proprietà ebraiche furono confiscate e tutti i debiti verso gli ebrei sono stati annullati. Nonostante la maggior parte degli ebrei, riuscirono a fuggire del paese visto che l’emigrazione era un divieto, nel nel 1974, solo 20 ebrei erano presenti in Libia. Nel 2002, l’ultimo ebreo noto in Libia, Esmeralda Meghnagi, morì e si pensava che era finita la lunga storia dell’ebraismo in Libia.
Nello stesso anno, tuttavia, si scoprì che Rina Debach, una donna di 80 che era nata e cresciuta a Tripoli, ma pensa che sia morta dalla sua famiglia a Roma, era ancora in vita in una casa di cura nel paese. Con la sua conseguente partenza per Roma, non c’erano più ebrei nel paese.
Nel 2004, Gheddafi ha indicato che il governo libico compenserebbe tutti gli ebrei che sono stati costretti a lasciare il paese e spogliati dei loro possedimenti. Nell’ottobre dello stesso anno ha incontrato i rappresentanti delle organizzazioni ebraiche per discutere di compensazione. Egli ha fatto, tuttavia, insistere che gli ebrei che si trasferirono a Israele non sarebbero essere risarciti. Alcuni sospetti che queste mosse erano motivate da suo figlio Sayf al-Islam al-Gaddafi, che era considerato il probabile successore di suo padre. Nello stesso anno, Saif aveva invitato gli ebrei libici che vivono in Israele di tornare in Libia, dicendo che sono libici, e che dovrebbero lasciare la terra che hanno preso da palestinesi. Il 9 dicembre, Gheddafi estese anche un invito a Moshe Goonie, il Vice Presidente della Knesset e figlio di immigrati libici, a Tripoli, presumibilmente per discutere delle proprietà ebraiche in Libia….
Veniamo al 3 Ottobre 2011: David Gerbi, un ebreo cui famiglia fuggì dalla Libia più di quattro decenni fa, ha visitato la vecchia sinagoga ebraica di Tripoli con grandi progetti. Andò a pregare e a ripulire la spazzatura da un edificio lungo e vuoto, anche se ancora gran con le sue imponenti archi e pareti color burro. Gerbi, uno psicoanalista di 56 anni che ha vissuto in Italia, ha detto che aveva permesso il ripristino dal religioso musulmano locale e dai membri del Consiglio nazionale transitorio (CNT) – la forza di criminali e di fantocci che assassinò assieme alla NATO, Muammar Gheddafi ed altri componenti della sua famiglia, che in gergo si chiamano “I RATTI”. – Il suo sforzo, ne è venuto a una fine improvvisa.
“L’edificio non è sicuro. La zona non è sicura. Ci sono un sacco di persone armate. Non sappiamo cosa succede. Quindi la cosa migliore per lui è di lasciare,”ha detto Hadi Belazi, una delle molte persone in mezzo alla folla che si sono riuniti di fuori della sinagoga nel vecchio quartiere ebraico della città.
“Non è il momento giusto per questo,” ha detto. “È una questione molto delicata. Vi ringraziamo per avere diverse religioni nel nostro paese. Che vogliamo. Ma non in questo momento.”
La presenza di Gerbi e la sua ricerca per ristabilire la sinagoga è un test per la nascente leadership libica cui sponsor nella comunità internazionale starà a guardare per vedere come un ebreo libico è trattata.Ha detto un portavoce per il Consiglio nazionale di transizione, Jalal el-Galal, che contrariamente a quanto asserito di Gerbi, non aveva l’autorizzazione dal TNC per ripristinare la sinagoga. ” È un atto illegale perché non ha il permesso ricevuto da nessuno.” Tornando nelle strade di Tripoli, Gerbi, dice:”Ne ho abbastanza di questo.Questo è una vecchia persecuzione. Si tratta di migliaia di anni che hanno sempre bisogno di buttare fuori l’ebreo. E ora gettano me ancora ancora una volta. Non accetto questo più.” Entrò nel suo albergo, con la sinagoga che sperava di poter ripristinare, è fuori dalla sua portata per ora, o vista la situazione reale, nella quale Al-Qaeda, i soci della NATO dominano la scena, sia ” militare che politica”, non a caso sventola la Bandiera di Al-Qaeda sopra il palazzo di Giustizia di Benghazi *http://libyasos.blogspot.com* – avendo cosi perso la “chance” che lo stesso Saif al-Islam Gheddafi aveva aperta prima – sarà per SEMPRE ?
Credo che tutti gli ebrei libici se ne pentiranno.
Alessandro Albore