Buone notizie dopo gli scambi
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Cari amici,
c'è stato lo scambio di Gilad Shalit con mille e rotti terroristi, poi c'è stato quello di Ilan Grapel detenuto dagli egiziani contro solo 25 detenuti comuni, neanche un terrorista (che miseria... http://www.jpost.com/DiplomacyAndPolitics/Article.aspx?id=243453 e però, forse non lo sapete, ma per gli egiziani questo scambio è una vittoria pari alla guerra del Kippur... che infatti fu una sconfitta: http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4140496,00.html ). Naturalmente questi scambi sono una grave colpa per Israele: non perché comportino, come tutti sanno, gravi rischi per la sicurezza. Ma perché, sentite sentite, essi testimoniano di una qualche superiorità razziale o sionista che gli ebrei sentano rispetto ai loro vicini, e che li induce a scarificare molto per salvare una loro vita. Dunque è colpa anche degli ebrei l'essere ricattati... L'ha scritto Deborah Orr, una brillante giornalista di quella "Repubblica" britannica che è il "Guardian". Poi qualcuno le ha fatto notare che queste idee erano un tantino antisemite, e lei, naturalmente ha detto che no, non era e non voleva essere antisemita, che se la "forma delle parole" (magari forse il font del carattere che aveva usato, chissà) dava quest'impressione, be' le dispiaceva e si scusava: per la forma delle parole, naturalmente... (http://www.jpost.com/JewishWorld/JewishNews/Article.aspx?id=243326).
Ma nel frattempo, secondo voi, che cosa hanno capito i palestinesi da queste faccende? Sono stati impressionati dalla moralità ebraica, o irritati dalla presunzione sionista che valuta una vita più di mille delinquenti? Ma neanche per sogno. Quel che hanno capito, l'ha detto Mahamud Al-Zahar, uno dei fondatori di hamas e boss di Gaza: "Dal rapimento di Shalit abbiamo capito che dobbiamo al più presto rapirne degli altri." (http://frontpagemag.com/2011/10/26/voices-of-palestine-mahmoud-al-zahar/). Nessunbandito sardo o calabrese, nessun esponente dell'anonima sequestri, nessun mafioso si è espresso con maggiore chiarezza. Abbiamo avuto un riscatto? Allora lo rifacciamo. Qualcuno aveva qualche dubbio? In questo caso, gli consigliamo di leggere la pagina web dello sceicco saudita Awad al Qarni (è qui, per chi ha facebook, è in arabo, ma è facile trovare un programma che ve lo traduca, se lo aprite con Chrome, ve lo chiede pure: https://www.facebook.com/AwadAlqarni). In sostanza, l'affascinante sceicco con quel sorriso Durbans offre di tasca sua 100 mila dollari per chiunque rapisca un soldato israeliano (http://elderofziyon.blogspot.com/2011/10/saudi-sheikh-offers-100000-to-kidnap.html). Un caso classico di apologia di reato, meglio di offerta pubblica di essere mandante di un reato. Inutile dire che nessuno dei nostri bravi giuristi democratici, difensori dei diritti umani, amici della legge e del senso dell'umanità abbia qualche cosa da dire su questa cosa. Vuoi vedere che l'Onu, in attesa di proclamare lo stato palestinese, abbia provveduto a emanare la nuove legge internazionale: uccidere e rapire ebrei non è reato? Piacerebbe a Al Qarni, ad Al Zahar, magari anche alla Orr, certamente a Hitler e ai suoi nipotini di destra e di sinistra? E risolverebbe il problema dei piagnistei che hanno rovinato lo spettacolo ("geometrico" direbbe qualche vecchio autonomo) della potenza sovversiva palestinese nel rapimento Shalit. Facciamo una petizione?
Ugo Volli