Sui nostri giornaloni continua oggi, 29/10/2011. la campagna "Speriamo-Bene" sul destino della Tunisia del dopo elezioni. Non turbano le tastiere dei giornalisti che cercano di cloroformizzare i propri lettori sulla realtà dell'esistenza di un islam 'moderato' che esiste soltanto nella loro immaginazione (paura?).
Se conoscessero, anche superficialmente, la sharia, eliminerebbero dal loro vocabolario la parola moderato, così come la smetterebbero di vedere nella Turchia di Ergogan quel faro di 'moderatismo' anche quello inesistente. Per ora sono paesi ancora lontani dall'essere come l'Iran, ma la strada imboccata è quella. E non potrebbe essere altrimenti, la sharia è una sola e questo comanda. Erdogan ha iniziato imponendo il velo a tutte le donne che lavorano in uffici pubblici, ma anche questo aspetto, di per sè gravissimo, non è stato sufficiente ad aprire gli occhi, almeno, alle donne occidentali.
Ce ne accorgeremo tutti entro pochi anni, quale primavera ci riserverà la sharia.
Ecco come alcune testate hanno descritto la rivolta di Sidi Buzit e l'inizio del potere del partito di maggioranza relativa Ennahda:
L'articolo di Giordano Stabile riporta correttamente la rivolta del partito laico 'Petition Populaire' contro l'annullamento della vittoria ottenuta contro Ennahda nella cittadina che vide l'inizio della 'primavera araba' il 14 gennaio. Continua però a definire 'moderato' il partito islamico, che si è già impadronito del potere giudiziario, mossa indipensabile, non solo in Tunisia, per governare poi su quello politico.
Massimo Nava scrive un editoriale (pag.58) dal titolo significativo " Autunno violento nei paesi arabi, ma la primavera non è stata una illusione ", nel quale elogia il 'modello Erdogan', come se le leggi contro la libertà di parola approvate in Turchia dal governo islamico, insieme all'obbligo del velo per le donne che lavorano nel pubblico, fossero un fulgido esempio di democrazia. Confonde poi l'aspetto religioso musulmano con la sua identificazione politica, che annulla quello strettamente legato alla fede. L'islam non è un fede religiosa soltanto, è un insieme di regole che - se attute - distruggono la libertà altrui, anche quella religiosa.
Oggi, in contro tendenza, anche Rep scopre i brogli elettorali messi in atto dal partito islamico. Il titolo a pag17, " Tra le strade in fiamme di Sidi Bouzid, diteci dove sono finiti i nostri voti " è corretto. Peccato che poi ci sia l'intervista al leader del partito 'Congresso per la Repubblica' Moncef Marzouki, che si dichiara pronto a collaborare con Ennahda , dichiarando che 'non sono talebani', che questa paura 'esiste solo nella nostra immaginazione'. L'intervista è di Alik Van Buren, di chi sennò ? Marzouki vuole andare al governo, che poi la legge imposta sarà quella della sharia, non lo disturba minimamente.
Come sempre il quotidiano della Confindustria prende per oro colato la versione del partito islamico Ennahda. Niente brogli elettorali, le liste sono state escluse per irregolarità, tutto va bene madama la marchesa. Anche il pezzo di Michele Pignatelli è rassicurante. E ignorante. Ennahda infatti dichiara non verrà impoto nessun velo alle donne perchè il suo governo si ispirerà a quello turco, dove, guarda caso - ma lo ignora anche Pignatelli - il velo alle donne che lavorano nel pubblico impiego è stato imposto eccome, se viene rifiutato è il licenziamento in tronco. A questo proposito ci sarebbe piaciuta una dichiarazione della Signora Camusso, ma deve esserci sfuggita.
Al quotidiano di Rocca Cannuccia va la palma per la titolazione: " Coprifuoco a Sidi Bouzid dopo una strana rivolta " con la parola 'rivolta' in grassetto per metter in maggior risalto quel 'strana' che lo precede. Il pezzo è di Giuliana Sgrena a pag.9, un attacco contro il partito laico che ha osato ribellarsi a Ennahda. Il suo leader è un corrotto - in effetti è proprietario di una stazione televisiva, quanto basta per definirlo tale - e i giovani che hanno assalito i bastioni del potere islamista sono solo dei drogati, scrive la Sgrena, perchè pare che abbiano rubato nel Tribunale della città quantitativi di droga che lì era custodita.
Gran parte dei media nostrani continua a non vedere quello che si sta verificando nel mondo arabo-musulmano. Il risveglio arriverà prima di quanto non immaginiamo.