13/5/02 Le ragioni della speranza Riflessione di Stefano Gay La chiesa chiede perdono ma non il vizio.
Oggi a Rai Uno alle 18,15 dal rotocalco "le ragioni della speranza", veniamo a conoscere il vero volto del desiderio di incontro della Chiesa Romana con le altre professioni di fede dell'uomo, in questo periodo cosi assetato di dialogo e di vero ecumenismo.
Ma per la conduttrice ciò che più interessa evidenziare è la differenza sostanziale,qualitativa del messaggio proveniente da cristiana chiesa, da quello della fede ebraica. Nel promuovere il verbo di Gesù, la chiesa ha adottato il mezzo del "Battesimo" per convincere i suoi discepoli al nuovo Patto, cosa aveva dato invece l'ebraismo ai propri adepti per suggellare tale Patto? La Circoncisione, quindi un Patto della carne con il solo soggetto maschile del popolo ebraico, viceversa con il Battesimo....risolti tutti i problemi, si stà insieme tutti, uomini e donne in questo fondamentale atto di fede. Certo bell'invenzione attraverso di essa sembra quasi che la chiesa abbia risolto con 2000 anni di anticipo il problema della condizione della donna! Ma che furba questa conduttrice, come è stata attentamente preparata questa trasmissione, con il suo banale messaggio indirizzato non solo ai più sempliciotti telespettatori del sabato pomeriggio, ma purtroppo anche a quelli non sempilici ma importanti telespettatori, cioè quei ragazzi già sin troppo maleeducati dalla nostra televisione, e che oggi hanno dovuto subire l'effetto deviante di questa semplicistica affermazione della superiorità ideologica della fede cattolica. In realtà fino a prova contraria la chiesa cattolica si è distinta nei secoli, praticamente sino ai ns giorni per il più assoluto oscurantismo in quanto a diritti delle donne. Se avesse seriamente operato per una sua emancipazione nel mondo la chiesa allora avrebbe dovuto impedire, per migliaia di loro la dannazione in terra, e il rogo ad opera dei "maschilissimi" tribunali dell'inquisizione, che peraltro non risparmiavano quegli Ebrei rei di congiurare proprio assieme ad alcune di quelle povere donne, ai danni della rigida chiesa di Roma. Ed altresì avrebbe potuto aprire le porte al sacerdozio femminile, o ad esempio tanto per aggiungerne un'altra, permettere alle stesse di decidere autonomamente se avere o no un figlio, anche attraverso il legittimo uso di anticoncezionali, ancor oggi negato in terra d'Africa dove il flagello dell'Aids colpisce proprio innanzitutto le donne.
Come dire, ma quand'è che la smetterete con 'sta "benedetta" supponenza "maledettamente" simile a quella esercitata da quei tristi tribunali?!