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Hamas, va te faire foutre ! 23/10/2011

Hanno liberato un ragazzo divenuto uomo invisibile per cinque anni e due mesi. Lo hanno riconsegnato esile, sfiancato, intimorito come un deportato, liberato da Auschwitz, soltanto che a pagare per l’ennesima barbarie criminale e nazista sono stati in questi anni gli israeliani: uomini, donne, bambini, trucidati dai sanguinari ‘allattati’ con la dottrina dell’odio e, questi assassini oggi liberati col ghigno sulle labbra, hanno affermato che ricompierebbero i loro abomini sanguinari, convinti di essere loro le vittime, incarcerate ingiustamente.

Le oscene manifestazioni popolari di giubilo per il ritorno dei pasciuti boia nei covo palestinese erano in netto contrasto con la tenerezza suscitata nell’osservare il volto di Gilad e il suo deperimento organico e psicologico: è stata una visione da mozzare il fiato! La figura di Shalit, mi ha ricordato (fra i tanti) il libro di Primo Levi: “SE QUESTO E’ UN UOMO”.
La mia rabbia e sconcerto sono state sono state provocate dalle immagini riprese sui pullman, nel vedere i detenuti scarcerati (ma sempre colpevoli) inneggiare col segno di vittoria, che in definitiva era un’arrogante metafora del dito medio rivolto allo Stato di Israele. Invece di riflettere sulle barbarie commesse, schernivano gli infami! Shalit è stato scippato di cinque anni e due mesi della sua esistenza, mai più recuperabili, oltre ai danni psicologici che senza dubbio porterà definitivamente per tutta la vita.
Nella Striscia di Gaza, pullulano nelle vie, nelle piazze targhe grondanti efferatezza e sangue con i nomi dei criminali omicidi. Come amano la loro gente, i palestinesi… Si sono scordati di dedicarne una ad Arrigoni, loro strenuo difensore. Come mai? La Palestina è una realtà dove si respira il lezzo ammorbante della morte.
Quanti assassini-suicidi possiedono una cultura media alta, tra loro un’avvocata e una giornalista. L’odio inculcato fin dalla tenera età ha obnubilato la loro capacità critica di valutare le panzane misticheggianti inculcate loro dagli iman estremisti. Ambiscono a un posto nel paradiso di Allah, perché sono convinti (i maschi) di trovare un postribolo celeste dove, una schiera di giovani vergini appagherà in eterno loro appetiti sessuali, repressi nella vita terrena. Le donne anche in quella realtà favoleggiante avranno un ruolo di eteree ed eterne peripatetiche.
Nella vita terrena sono oppresse dalla sopraffazione maschilista islamica. Come quadretto non è certo invidiabile. Ultima richiesta ai mascalzoni di Hamas: fornite ai media le immagini del luogo dove avete recluso quel ragazzo, ma sono convinto che non lo farete, perché i vigliacchi come voi che, si presentano come traduttori col viso coperto all’intervista pilotata a Gilad Shalit, temete di mostrare al mondo il vostro volto ignobile? Ma non scordatevi che siete la feccia della razza umana, come chi vi appoggia ideologicamente. Hamas, va te faire foutre!

Jean Génois


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