UNRWA: il fallimento e l'errore
di Mordechai Kedar
Makor Rishon, 16 Ottobre 2011
(traduzione dall'ebraico di Liron Harush, a cura di Angelo Pezzana)
Mordechai Kedar
L’agenzia delle Nazioni Unite UNRWA è il vero il problema dei rifugiati palestinesi. Ma anche Israele dal canto suo, non interviene.
Molti rifugiati hanno abbandonato Israele, con l’intenzione di ritornare nel paese di origine, senza riuscirci, causa il rifiuto dei governi che avrebbero dovuto accoglierli, costringendoli così a vivere nei campi profughi.
È noto che per Israele uno degli ostacoli più grandi per arrivare ad un accordo di pace con I suoi vicini, è proprio rappresentato dai rifugiati del 1948 e dai loro discendenti, che vivono fino ad oggi nei campi profughi in Giude e Samaria, Gaza, Libano, Siria e Giordania. Questi rifugiati sono il risultato delle guerre tra gli ebrei,che hanno fondato il loro stato sulla terra dei loro antenati, e gli arabi che invece non hanno accettato la divisione dell’Onu, opponendosi all’esistenza di uno Stato ebraico.
Il numero dei rifugiati arabi che hanno lascito le loro case è fra 580 e 650 milla.Oggi sono più di 8 milioni, tra i quali 4.8 milioni si considerano rifugiati. Chi controlla queste masse è l’UNRWA, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi della guerra del 1948, creata appositamente per mantenerli in quella condizione.
Il Fallimento
Chi si è comportato peggio con i rifugiati sono gli stati arabi e le Nazioni Unite. Più di tutti, gli arabi, che hanno sfruttato fino ad oggi i loro fratelli - i rifugiati -, e la loro sofferenza come uno strumento per colpire Israele. Per impedire la soluzione della problema dei rifugiati, I paesi arabi che li ospitano non hanno mai concesso loro diritti civili e cittadinanza. In Libano, secondo la costituzione, un rifugiato palestinese non riceverà mai la cittadinanza, la legge libanese concede loro di poter praticare in modo legale solo una decina di professioni, solo quelle, mentre tutte le altre sono vietate. Il governo libanese proibisce ai rifugiati l’uso di materiali per l’ edilizia, per evitare che costruirano case vere e proprie, anche se vivono in quartieri abitati in maggioranza da loro.Ad esempio Sabra, Schatila, Burge, Albarangia, da tempo fanno parte di Beirut. È da notare che ovunque, i campi dei rifugiati sono stati costruiti di fatto vicino alle città, per poterne utilizzare la forza lavoro con salari bassissimi.
La maggior parte dei rifugiati del 1948 hanno la loro origine nei paesi vicini a Israele, e si sono trasferiti in Palestina-Eretz Israel nel periodo del Mandato britannico, molti anche prima, per lavorare nei villaggi ebraici che erano sorti nella prima metà del secolo scorso: Petach-Tiqwa, Rishon-Lezion, Zichron-Ya’akov, Nes-Ziona, Rehovot e Rosh-Pina, ed anche nelle città, per esempio: Haifa e Tel Aviv. Il fatto che sono arrivati in Israele dai paesi vicini, lo si deduce dai loro cognomi: El-Iraqi, Elmizri, Elhurani (dal sud della Siria, da dove sono venuti nagli anni 30’ a lavorare nel porto di Haifa), Elzurani (dal Zur che è in Libano), Elzidawi (da Ziddon), Eltrabelsi ( da Tripoli, che è al nord del Libano,( Elzarkawi (da Zarka che è in Giordania, Elfiumi (che è in Egitto) e tanti altri cognomi che dimostrano che la loro origine non è Israele, ma si trova nei paesi vicini.
UNRWA fu fondata dall' assemblea generale dell’ Onu ( 8 Dicembre 1949). L’idea di base era poter dare lavoro ai rifugiati per poterli integrare nei paesi arabi che li ospitavano grazie all’aiuto internazionale. I rifugiati hanno quindi trovato una situazione che gli garantisce cibo, educazione, casa, tutto gratuito perché pagato con le sovvenzioni internazionali da tutto il mondo.
Allora perchè devono abbandonare il loro status di rifugiati, che gli consente persino di non lavorare ?
UNRWA ha accettato la definizione di rifugiato per ogni arabo che ha detto di aver abitato in Israele almeno 2 anni prima della fondazione dello Stato, anche se privo di documenti che lo dimostrano. Inoltre, durante gli anni ‘50, molti libanesi hanno sdelto di trasferirsi a vivere nei campi dei rifugiati a causa dei problemi economici che in quegli anni avevano colpito il Libano. Nei campi avevano cibo gratuito, per cui, fino ad oggi, loro,i loro figli, i loro nipoti e i loro bis-nipoti sono registrati come “rifugiati palestinesi”, in attesa di poter usufruire del “diritto del ritorno in Palestina”, anche se sia loro sia i loro antenati non sono mai stati in Israele nemmeno un giorno.
Ai rifugiati, che erano fuggiti da Israele per ritornare nei loro paesi di origine, non gli è mai stato permesso da quei governi di rimanere, per cui hanno trovato rifugio solo nei campi profughi. Sono i paesi arabi ad avere una grande responsabilità della creazione del problema dei profughi, ma si rifiutano di riconoscere le loro responsabilità e le attribuiscono ad altri, sostengono che Israele è stata fondata per colpa dell’ Europa, che ha mandato tutti gli ebrei in Israele, e che la fondazione dello stato di Israele è stata decisa dalle Nazioni Unite.
Il mondo ha creduto agli arabi, è stato preso da compassione per i “poveri rifugiati”, e ha deciso di aiutargli fondando per loro l’ UNRWA, all’inizio progettata come una "agenzia di sostegno e lavoro", che doveva mantenerli nel loro status di rifugiati , aver cura del loro benessere, e trovargli un lavoro. I regolamenti di base dell' UNRWA, però, sono serviti per congelare la loro condizione di rifugiati, per cui la vita della stessa agenzia dipende da loro.
Il rifugiato trasmette il suo "rifugio" ai figli, nipoti, bis-nipoti e tutti i discendenti. I rifugiati non pagano le tasse per le loro case, possono anche affittarle a stranieri a prezzi più alti di quelli normali, e vivere in migliori condizioni in una casa affittata a prezzi di mercato. Il cibo che UNRWA distribuisce gratuitamente – riso, farina, zucchero – dovrebbe essere consumato dai rifugiati, ma per la maggior parte, arriva sui mercati, così che I rifugiati hanno doppio guadagno: un cibo gratuito a spese dell’agenzia, e un reddito privato dalla sua vendita. Una rifugiata che sposa un libanese, un siriano, un giordano oppure un cittadino di Giudea e Samaria, non perde il suo status di rifugiata, anche i suoi figli sono considerati tali, che il loro padre non lo sia non cambia nulla.
In generale, UNRWA si occupa di tutti i fugiati, non importa la loro situazione economica. Possono essere benestanti , ma UNRWA continuerà a fornire cibo e educazione gratuitamente. È importante conoscere la situazione dei rifugiati in Giordania. La maggior parte dei rifugiati del ‘48' hanno ricevuto la cittadinanza, è finito il loro status di rifugiati, sono giordani, come tutti gli altri cittadini. Ma la realtà è diversa: UNRWA continua a mantenere i rifugiati in Giordania come se non ne fossero cittadini. Perchè ? Questo rende lo status di rifugiato come qualcosa di eterno. Poi UNRWA ha due seri problemi: l’educazione al terrorismo con il denaro che eroga per il suo finanziamento.
L’educazione al terrorismo è fatta in un modo palese, nelle scuole UNRWA sono esposte le foto dei martiri suicidi e si svolgono cerimonie in ricordo dei terroristi. A Gaza, Hamas ha ottenuto la maggioranza nelle elezioni del comitato dei lavoratori di UNRWA, la maggior parte di loro lavorano nel campo della educazione. Quindi è come se Hamas fosse responsabile di UNRWA. Che paga Hamas con un decimo degli stipendi, che va a sostenere il terrorismo.
Va ricordato che Said Ziam, un terrorista che era Ministro della Sicurezza nel governo di Hamas fino all’operazione “Oferet Yezuka”, era un insegnante in una scuola UNRWA.
Negli gli ultimi anni ci sono stati casi in cui i terroristi hanno lanciato dei missili verso Israele dalle scuole UNRWA a Gaza, con la certezza che Israele non avrebbe risposto per non colpire i bambini. Per questo stesso motivo, Hamas e gruppi del Jihad islamico hanno installato postazioni negli ospedali e nei campi rifugiati. Questo uso degli edifici UNRWA presuppone il consenso della stessa agenzia, il che la rende complice dei terroristi.
Il bilancio di UNRWA – più di un miliardo di dollari l’ anno – è sostenuto sopratutto dagli Stati Uniti e dai paesi europei. Questi soldi non aiutano la pace, non risolvendo il problema dei rifugiati sono un vero e proprio ostacolo per la pace stessa. Purtroppo si deve dire che in questo modo gli Stati Uniti e l’Europa contribuiscono a mantenere in vita una guerra senza fine tra Israele e i suoi paesi vicini.
Oggi, considerata la loro situazione economica, Stati Uniti e Europa possono usare in un modo migliore questo miliardo di dollari. Senza contare che si potrebbero chiedere aiuti finanziari ai paesi arabi, viste le loro ricchezze provenienti dal petrolio. UNRWA funziona secondo suoi criteri interni particolari, non avendo nulla in comune con altre organizzazioni simili. La sua esistenza deriva non dall'assistenza ai rifugiati, ma da pure valutazioni politiche. Non esiste un caso simile al mondo, dove un gruppo etnico pretende di ritornare su un territorio dopo averlo abbandonato, o esserne stato espulso. Sostenendo questa posizione, UNRWA, con i suoi finanziamenti elimina la possibilità di una soluzione per i rifugiati del 1948. In una situazione normale, ci si poteva aspettare dai rifugiati, che ricevono questi aiuti da più di 60 anni, che avessero sviluppato una capacità lavorativa da permettere una indipendenza economica, tale da rendere superflui gli aiuti internazionali.
Ma la realtà è diversa, più passa il tempo, più aumenta il numero dei rifugiati che ricevono aiuti da UNRWA. Quantio sono al corrente di questo paradosso? UNRWA, invece di investire i suoi sforzi nella risoluzione del problemaa dei rifugiati con "sostegno e lavoro" - come imporrebbe la sua ragione sociale -, è impegnata nel conservare inalterato del problema dei rifugiati, lasciando credere in un ritorno che non ci sara mai. Cosi UNRWA produce una situazione nella quale i rifugiati sentendosi delusi e insoddisfatti, entrano a far parte di gruppi jihadisti. Questo spiega perchè nei campi profughi esiste il numero più alto di terroristi.
C’è un’altra possibilità
Da anni le Nazioni Unite hanno un Commissario per i rifugiati, che si occupa dei rifugiati di tutto il mondo, profughi da guerre e disastri naturali – ad eccezione di quelli dei quali si occupa UNRWA. I regolamenti delle Nazioni Unite sono molto diversi da quelli di UNRWA: il rifugiato ha questo status per dieci anni, dopo di che può rientrare nel paese di origine o, se non è possibile, trasferirsi in un altro luogo. I servizi che riceve sono minimi: cibo, trattamenti sanitari di base, che includono cure contro i virus, e un alloggio temporaneo. Al rifugiato è non è permesso trasmettere i suoi diritti ai discendenti anche se sono nati nel campo profughi, ne godranno solo finchè vi rimarranno i genitori. Questo stato temporaneo incoraggia i rifugiati a cooperare per trovare una soluzione ai loro problemi.
Un altro regolamento delle Nazioni Unite specifica che dal momento in cui un rifugiato riceve una cittadinanzà da uno stato, la Commissione delle NU smette ad aiutarlo, stante il fatto che sarà il nuovo stato a prendersi cura di lui. È interessante notare che negli ultimi anni questa Commissione delle NU si occupava anche dei rifugiati palestinesi, quelli che UNRWA si era rifiutata di seguire . Erano palestinesi che abitavano ad Iraq da molti anni, avevano anche servito Saddam Hussein come insegnanti ed impiegati nel suo governo. Il popolo iracheno li odiava per la loro collaborazione con il dittatore, e nel 2003, quando è stata abbattuta la dittatura, hanno cacciato i palestinesi, che si sono rifugiati nei campi profughi americani.
In centinaia hanno cercato di entrare in Giordania, ma il governo giordano non gliel' ha consentito, perciò hanno vissuto per un lungo periodo in una tendopoli a Ravishad,in una città al confine tra Iraq e Giordania. Un altro gruppo ha provato a scappare in Siria, ma anche li, non essendo potuti entrare, si sono stanziati nel villaggio di Alkaam, vicino al confine.
La Commissione delle Nazioni Unite si è assunta la responsabilità nei confronti di questi palestinesi, e in poco tempo il problema è stato risolto grazie all’aiuto di alcuni paesi, tra i quali Australia e Cile, che li hanno accolti. Per le vaste attività dell’ UNRWA – l’agenzia è molto piu grande della Commissione delle NU - ogni rifugiato è assistito da un numero di persone molto maggiore di quelle che lavorano nella Commissione, come si può rilevare dai rispettivi bilanci.
I'Errore
Dalla sua fondazione, Israele ha dimostrato una capacità nella risoluzione dei problemi dei rifugiati In seguito alla guerra arabo-israeliana del 1948. Circa un quarto degli arabi che erano rimasti in Israele, vennero trasferiti, cioè dovettero lasciare i loro paesi e spostarsi altrove. Ad esempio: gli abitanti del paese Zafuria, furono trasferiti a Nazaret, e fino ad oggi vivono in un quatiere detto “hai elzafafare” ( dei figli di Zaforia), un altro gruppo ha ricevuto una remunerazione, una parte di loro ha avuto una casa o un appezzamento di terra. Oggi non esiste un problema di rifugiati arabi nello stato di Israele. I governi israeliani, dalla guerra dei sei giorni, di destra o di sinistra, che si sono susseguiti nel governo negli ultimi 44 anni, avrebbero potuto prendere delle iniziative per chiudere UNRWA, o almeno limitarne le attività, per incoraggiare i profughi nei campi di Giudea e Samaria e a Gaza ad inserirsi e convivere con loro fratelli arabi.
Se fosse stato fatto, forse potremmo oggi far vedre al mondo che è possibile accettare i rifugiati arabi nelle società arabe, esattamente come ha accettato Israele di inserirli nel proprio stato. Però nessun governo di Israele ha fatto questo passo. Al contrario, hanno fatto delle scelte che hanno contribuito solo a creare una pseudo-soluzione, evitando deliberatamente di mettere sotto accusa il comportamento di UNRWA, per cui il problema dei profughi in Giudea, Samaria e Gaza è rimasto irrisolto.
Israele poteva attivare la Lobby pro-israeliana a Washington, per portare alla diminuzione o anche all’annullamento dei finanziamenti americani ad UNRWA – un atto che avrebbe stimolato con una forte pressione i rifugiati ad integrarsi nelle società arabe. Ma nemmeno questo è stato fatto nel modo giusto, e il risultato è che oggi siamo di fronte a una richiesta di quasi 5 milioni di rifugiati che sono nelle liste di UNRWA, e premono per tornare alle loro case dentro lo stato di Israele. Anchè se Israele non accetterà mai tale richiesta, gli Arabi si arrenderanno solo in cambio di concessioni sempre più significative da parte di Israele. E’ bene ricordare la proposta di Clinton di dieci anni fa, cioè la cessione da parte di Israele di Gerusalemme e in cambio, da parte dei Palestinesi, l’abbandono della richiesta del diritto al ritorno.
Israele dovrebbe oggi pretendere che UNRWA funzioni secondo i regolamenti della Commissione delle Nazioni Unite, nella convinzione, magari un po’ troppo ottimista, che in questo modo il problema dei rifugiati possa risolversi entro 10 anni. Ma anche se non succederà, Israele è obbligata a fare qualcosa in questa direzione. Anche un viaggio lungo duemila parole inizia sempre con una sola.
Mordechai Kedar è lettore di arabo e islam all' Università di Bar Ilan a Tel Aviv. Nella stessa università è direttore del Centro Sudi (in formazione) su Medio Oriente e Islam. E' studioso di ideologia, politica e movimenti islamici dei paesi arabi, Siria in particolare, e analista dei media arabi.
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