Adesso l'estradizione del terrorista che assassinò Stefano Gaj Taché
di Piera Prister
Piera Prister, sinagoga di Roma
Oggi 20 ottobre 2011 è stato eliminato Muhammar Gheddafi, é giunto finalmente il momento per estradare o per richiedere di nuovo l’estradizione di Osama Abdel Al Zomar, il principale responsabile dell’attentato del 9 ottobre 1982 alla Sinagoga di Roma, già condannato in contumacia da un tribunale italiano nel 1988, per l'assassinio di Stefano Gaj Taché, il bambino di due anni che fu falciato da raffiche di mitragliatrici e dalle bombe lanciate da terroristi palestinesi contro i fedeli che uscivano dal Tempio, dopo la celebrazione dell’ultimo giorno di Succot. Quel giorno erano state ritirate a bella posta le camionette e le volanti della polizia per facilitare quell’agguato contro gli ebrei. Il terrorista Osama Al Zomar riuscì poi a fuggire in Grecia dove fu arrestato e estradato in Libia che ha offerto sempre protezione ai più sanguinari terroristi.
Vi è una lunga lista di attentati che hanno bagnato l’Italia del sangue di così tanti Italiani negli anni ’70 e ’80, che aspettano ancora giustizia. Le indagini sono state sempre depistate, insabbiate e coperte dal segreto di stato, che a distanza di tanti anni rimane tuttora inamovibile. E' arrivato il momento che l'Italia mostri d’essere uno stato di diritto, istituisca un tribunale all’altezza della sua indiscussa civiltà giuridica, per giudicare i responsabili, i mandanti e i fiancheggiatori di tante stragi irrisolte e dimenticate. E che una volta per tutte rimuova la copertura del segreto di stato, un grande ostacolo ad un corretto iter investigativo, dietro al quale si nascondono gli autori delle stragi, e che ha offerto loro, sicuri di farla franca, l’arbitrio di commetterne altre, sempre più efferate.
L’ex primo ministro britannico Gordon Brown che era in stretto contatto telefonico con il presidente americano Barack Obama, fece liberare il terrorista Abdel Al Megrahi, responsabile del massacro di Lockerbie avvenuto nel 1988 nei cieli della Scozia, perchè dietro c’erano gli affari del British Petroleum nel golfo di Sirte, in Libia. Quanto basterebbe per indiziare l’allora primo ministro britannico.
O forse dovremmo pensare che Gheddafi fosse considerato da loro troppo pericoloso perchè l'Occidente mostrasse di avere un po’ di coraggio! E ancor più l'Italia che ha sempre mostrato viltà dietro l’arte di ossequiare e di adulare i peggiori tiranni che esistano sulla faccia della terra.
Quando i soldati americani entrarono a Bagdad nella primavera 2003 arrestarono Abu Abbas, il terrorista responsabile nel 1985 del sequestro dell’Achille Lauro e dell’assassinio di Leo Klinghoffer, che viveva come un nababbo alla corte di Saddam e che Bettino Craxi aveva fatto scappare. Possiamo sperare che altrettanto avverrà in Libia, che le forze multinazionali della Nato, ora che non esiste più Gheddafi, possano assicurare alla giustizia tutti i terroristi che vivevano sotto la sua personale protezione?