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Inverno arabo ai mondiali di scherma 18/10/2011

Copia di mail inviata al quotidiano La Sicilia

“INVERNO ARABO” AI MONDIALI DI SCHERMA

 I campionati Mondiali di scherma in corso a Catania oltre che rappresentare una vetrina internazionale ed una grande opportunità per mettere alla prova la nostra città sotto il profilo dell’accoglienza e dell’ospitalità turistica, costituiscono, anche in considerazione dell’elevato numero di nazioni partecipanti, uno spazio privilegiato dove i valori propri dello sport quali l’amicizia, la solidarietà, la fratellanza fra i popoli, la pace e la conoscenza reciproca, possono realizzarsi in maniera rilevante. E questo è stato l’augurio formulato dal Presidente del Senato Schifani nel corso della cerimonia inaugurale.
Proprio per questo è compito della stampa, anche se monopolizzata dai positivi risultati degli atleti azzurri, di non ignorare certi episodi che contraddicono questi valori.
Mi riferisco alla decisione della spadista tunisina Sarra Besbes che, per boicottare Israele negandogli così il diritto di esistere, di fatto non ha combattuto restando immobile nel confronto con l’israeliana Naom Mills. Questo episodio è un segnale negativo ed è da condannare dandogli il giusto risalto. Poiché il gesto proviene da una tunisina, e questa è una novità, e non solo da atleti sauditi o iraniani che ci hanno abituati in più occasioni al rifiuto del confronto con gli israeliani, ci deve far riflettere sulla cosiddetta “ primavera araba”.
La già laica Tunisia che per prima si è avviata verso la “rivoluzione democratica” sembra piuttosto, anche per altri episodi, dominata da integralisti islamici, ispirati dal movimento dei Fratelli Musulmani, che ci devono far riflettere e pensare, a differenza di certa stampa conformista, che si sta manifestando, invece, un “inverno arabo”.
Evidenti sono, in questo senso, gli avvenimenti provenienti dall’Egitto dove i cristiani copti sono perseguitati e le chiese distrutte. Più che una primavera si sta verificando il passaggio da una dittatura ad un’altra, in altre parole si potrebbe dire che “ si sta passando dalla padella alla brace”.
Compito dell’Occidente è interpretare questa evoluzione o piuttosto involuzione e svegliandosi dal torpore relativista riaffermare i propri valori identitari di libertà e democrazia veri, condizionando gli aiuti finanziari che sta elargendo alla fine delle violenze verso i cristiani.

Gaetano Strano


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