Antisemiti tra gli agitatori di Wall Street
di Piera Prister
Piera Prister
Da settimane e’ iniziata qui negli Stati Uniti, la protesta ideologica, anticapitalistica e sociale con l’occupazione di Wall Street che rappresenta il centro del potere economico a New York come a Chicago e Los Angeles e ha raggiunto dilagandosi, molte citta’ americane. Alla radio che trasmetteva un talkshow condotto dal conservatore, Sean Hannity abbiamo sentito distintamente i loro leader all’altoparlante accusare gli ebrei di dominare con il loro denaro la finanza e la politica mondiale come se si fossero passati parola Alla protesta hanno partecipato agitatori con svastiche tatuate sul braccio del Partito Nazista - American Nazi Party- e aderenti al Partito Comunista Americano CPUSA, the American Comunist Party, che ha espresso loro solidarieta’, e vari attori e registi di Hollywood come Susan Sarandon e Michael Moore. Persino l’ayatollah Ali Khamenei ha solidarizzato con loro perche’ pensa che la protesta anticapitalistica condurra’ al declino della civilta’ occidentale. E’ chiaro che in periodo di grave crisi economica l’antisemitismo si risveglia e potrebbe rompere gli argini, alla ricerca del capro espiatorio, come la storia ci insegna anche perche’ la crisi diventera’ sempre piu’ profonda senza un barlume di speranza all’orizzonte, con un governo incapace che non si e’ preoccupato a suo tempo di investire in job creation, nella creazione di posti di lavoro. Gli ideologhi del nazismo e del comunismo sono in agguato per far il numero maggiore di proseliti e per attizzare l’odio anti-ebraico. Risultato e’ che il movimento Wall Street nel passato week end si e’ sparso globalmente in 900 citta’ nel mondo ed e’ arrivato anche a Roma dove e’ degenerato in forme molto violente, con partecipanti incappucciati, con il casco e spranghe che hanno distrutto una banca, vetrine dei negozi e incendiato macchine anche se la legge Oronzo Reale vieta che si possa nascondere la propria identita’.
La protesta qui in America raccoglie il malcontento e l’esasperazione di masse impoverite dalla crisi economica causata da una serie di errori commessi dal governo di Obama che sta conducendo il paese a ristrettezze che ne’ gli Americani ne’ gli Inglesi hanno sperimentato nemmeno nel periodo postbellico. La sua politica dello stimulus economico, non ha stimolato affatto l’economia, avendo donato dollari a destra e manca a chi lo ha eletto, e alle banche a favore dei bancarottieri che avevano concesso mutui per la prima casa, subprime loans, a famiglie che non potevano permetterselo, una politica economica che non ha funzionato, avendo aumentato le tasse e investito in nuove forme di energia verde che non sopperisce al fabbisogno nazionale. Inoltre ha investito in una riforma sanitaria costosissima e burocratica di cui ancora non si sono visti i benefici e che sta mettendo in ginocchio il paese. La disoccupazione e’ crescente ed e’ superiore ai dati ufficiali gia’ alti, perche’ molti che hanno perso il lavoro faticano a trovarne un altro o non lo cercano piu’o si riciclano in part time o sono riassunti a salario piu’ basso. I disoccupati non hanno l’assistenza sanitaria e i giovani non possono permettersi di pagare le crescenti tasse universitarie anche perche’ non hanno lavoro. E di conseguenza molti professori, soprattutto quelli dei college e delle universita’ stanno perdendo lavoro, perche’ gli iscritti diminuiscono o seguono corsi on line. La crisi di certo non incentiva gli investimenti grandi e piccoli, e’ un economia che ristagna. Scrive sul WSJ del 17 ottobre in Notable &Quotable, Mark Steyn che: “Middle-class America is dying before our eyes , the job market is flat-lined, college fees soar ever upward, the property market is underwater… la classe media americana sta scomparendo, il mercato del lavoro langue, le tasse universitarie aumentano vertiginosamente e il mercato immobiliare e’ sott’acqua.