Gentile Redazione
vorrei approfittare dello spazio concesso ai lettori per una piccola licenza, che spero accogliate. Desidero infatti esprimere il mio plauso allo spirito critico e al contenuto della lettera di Giulio Balducci riguardante la sua passata esperienza di militante nell'area di una certa sinistra , nonchè alla puntuale risposta di Ugo Volli, che non cessa di offrire ai lettori delle chiavi interpretative utili, perchè illuminanti, oltre che sintetiche.
Last, but not least, la perfetta descrizione dell'assioma fondante la posizione politica di quella certa sinistra di cui sopra e cioè che lo schieramento conta più dei valori da promuovere. A dimostrazione di ciò, se non erro, possono valere pure le pessime argomentazioni di Sartre contro Camus.
Ma vorrei anche approfittare di questa occasione (ecco la licenza) per ricordare quel gentiluomo del giornalismo- citato nei suoi ricordi familiari da Giulio Balducci- che era Augusto Guerriero. Scrittore dalla prosa cristallina , dovuta a suo dire ad una assidua frequentazione dei classici francesi, che amava definirsi con un po' di autoironia un conservatore, che però non sapeva bene che cosa ci fosse da conservare.
Augusto Guerriero, eccellente analista di politica internazionale, era un sostenitore della causa di Israele, si definiva amicissimo di Indro Montanelli e condivideva con quest'ultimo,senza saperlo, la simpatia e l'ammirazione di un lettore adolescente quale era il sottoscritto a quell'epoca, la seconda metà degli anni sessanta.
Un cordiale saluto
Andrea Cafarelli
Ci uniamo nel ricordo di Augusto Guerriero (Ricciardetto, quando scriveva su Epoca), un vero liberale, per questo dimenticato. Ma non da noi e dai nostri lettori. Grazie per il suo ricordo.
IC redazione