copia di lettera inviata a Giulio Meotti al Foglio:
Caro Giulio,
ho letto il Tuo articolo su il Foglio di oggi. Esso bene interpreta le ragioni profonde alla base dell'accordo iniquo con Hamas per il rilascio di Gilad Shalit, che peraltro ancora non vediamo in carne e ossa. E, ammesso che sia tutto vero, in quali condizioni, fisiche e psichiche, si troverà il povero ragazzo?
Al di là di questo, è vero: Gilad rappresenta la differenza tra un Paese che santifica la Vita e i suoi nemici campioni di una materialistica ideologia di Morte. Ma anche tra Israele e l'Europa relativista, bonne à tout faire, per la quale ogni visione della vita è accettabile, in nome del danaro e della finta tranquillità. Pochi sono in grado di comprendere Israele, il suo ethos, il suo rapporto con la Shoah, in modo corretto e non furoviante.
A tre e passa ore di aereo di distanza non ho il diritto di giudicare la bontà o meno di questa scelta durissima, per il Governo, per il Paese. Ho davanti agli occhi il sorriso eroico di Mamma Aviva e la tensione di Papà Noam, ma anche i visi dolcissimi dei tanti giovani uccisi da quelle bestie che non vanno mai chiamati "uomini" ; e quel "papà ti voglio bene" del piccolo Yuval al Padre Yossi pochi istanti prima di essere ucciso dal figlio di una "donna" poi dichiaratsi "orgogliosa" del gesto di lui. Distanza incolmabile. Quella che Tu chiami, a ragione, "ferrigna deterrenza" mi auguro che possa essere ripristinata, pur concordando io, ahimé, con Benny Morris.
Un saluto cordiale.
Mara Marantonio
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Gentile Redazione,
vi allego copia di una mia email inviata al tg3.
Cordiali saluti
Daniele Coppin
Nell'edizione del Tg3 di ieri, 12/10/2011, delle 14,30, si sostiene che Gilad Shalit “è stato catturato a Gaza”. In realtà Shalit fu sequestrato in territorio israeliano, presso il confine con Gaza, nel giugno del 2006, vale a dire dieci mesi dopo il ritiro di Israele da Gaza, diversi mesi prima dell’inizio del blocco di Gaza e due anni prima dell’Operazione “Piombo Fuso”. Sostenere che si trovasse a Gaza, significa dare per scontato che, in fondo, se l'è cercata. Disinformazione o ignoranza del giornalista, che magari ha come sua fonte qualche sito antagonista filo palestinese ed anti israeliano?
Daniele Coppin
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"Ma ora molte famiglie a Gaza e in Cisgiordania, e non solo, potranno riabbracciare i loro cari grazie all'accordo appena siglato"
L'amica di Hamas che scrive per il Fatto Quotidiano, Paola Caridi, ha esternato il suo pensierino nell'articolo di oggi, chiarendo i risvolti tecnici e politci sulla liberazione del soldato Gilad Shalit.
Solo sul F.Q. si possono leggere certe cose, pazzesco!
Dato che gli amici di Paola Caridi e del Calapà mi hanno bannato, ho deciso, con il nuovo nome di abumazen, di intervenire in ogni loro articolo commentando a favore dei palestinesi in modo anacronistico e semplicistico.
Un abbraccio a tutti voi.
Guido Schiesari - Vicenza -
E sul FATTO scrive Furio Colombo ! si vede che gli sfuggono tutti gli articoli contro Israele. Occhio non vede, cuore non duole. Che misera fine per l'autore di " Per Israele" ! IC redazione
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Da quando ho saputo dell'accordo, inaspettato, tra Israele e hamas, non c'è minuto in cui io non pensi a Gilad Shalit. Ogni giorno di attesa è ora per me un pugno allo stomaco, tanto forte è l'ansia di vedere questo bel ragazzo finalmente libero. Davanti a me è fissa l'immagine di Gilad, sano e salvo, esausto ma sorridente, che finalmente ritorna a camminare sulla sua amata Terra d'Israele; voglio vedere il popolo intero stringersi attorno a lui in lunghi attimi di incommensurabile gioia. Non so che darei per venire lì, stringerti le mani ed abbracciarti forte, mio fratello israeliano. Ti voglio bene, Gilad Shalit; voglio vederti felice, prestissimo, insieme alla tua amata famiglia.