Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 12/10/2011, a pag. 44, l'articolo di Marco Ansaldo dal titolo "Tunisina anti-Israele. Arbitri sotto accusa".
Ecco le probabili ragioni del comportamento della tiratrice di scherma tunisina.
Anche oggi nemmeno una riga sui giornali italiani, tranne la STAMPA.
Sarra Besbes Noam Mills
Il boicottaggio mascherato crea imbarazzo nella scherma. Dopo l’episodio della spadista tunisina che lunedì è salita in pedana contro un’israeliana ma ha evitato di gareggiare, il tentativo è di circoscrivere il tutto a un caso isolato. Sarra Besbes e Naom Mills, le due protagoniste, sono state blindate dalle rispettive delegazioni anche se il nervosismo dei tunisini è evidente: ieri una delle atlete nordafricane ha stracciato dai luoghi dove erano esposte le copie degli articoli che raccontavano il fatto. «Sono una violazione della privacy», si è giustificata. «Non c’era la volontà di evitare il confronto con l’israeliana - ha provato a spiegare il capo delegazione tunisino, Moktar Chitara -. La Besbes è arrivata ai Mondiali infortunata e psicologicamente in difficoltà. Quello era il primo assalto e non è riuscita a tirare: del resto su 7 incontri ne ha vinti solo 2, non c’è da stupirsi che abbia perso 5-0». Però c’è una differenza tra perdere e lasciarsi toccare dalla spada dell’avversaria senza fare nulla. «Le ripeto che non si sentiva bene. Se fosse stato tutto preordinato le avremmo fatto prendere i 3 cartellini di ammonizione e la squalifica. Noi restiamo un Paese che ama il confronto sportivo con tutti». Chitara evita però di aggiungere che con la squalifica si sarebbe compromessa l’attività della sua spadista per le prossime gare e forse per le Olimpiadi. In questo modo invece la Besbes non rischia niente. Tra l’altro c’è un precedente, ai Mondiali di Lisbona 2002, quando il tunisino Ben Aziza si rifiutò di affrontare l’israeliano Or. Quanto alla Mills, è entrata nel tabellone della spada femminile che va in scena domani per le medaglie.
L’imbarazzo vero però lo prova la Federazione internazionale. Sul campo di gara nessuno ha preso provvedimenti, ora c’è chi sostiene che sia stato un errore far finta di nulla. L’unica reazione è stata del presidente della Federazione italiana e vicepresidente di quella internazionale, Giorgio Scarso. «Non è un bel segnale - ha detto -. Mi auguro che sia un fatto isolato e non debba essere visto come un ulteriore momento di difficoltà anche nello sport. Ciò che ha richiamato l’attenzione è che è successo con un’atleta tunisina. Fino a qualche tempo fa con loro non si era mai posto questo problema. Se un’atleta non si presenta in pedana viene esclusa dalla gara, ma se gareggia e perde non c’è una soluzione. Né si possono fare gli abbinamenti del tabellone in modo da evitare certe sfide».
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